le orecchie di roberto garofoli
Mario Draghi ha fretta di chiudere sui sottosegretari.
Succederà tra domani e martedì. Il governo non può proprio concedere più tempo alle alchimie dei partiti: per due giorni, non avendo un vice, i ministri Daniele Franco (Economia) e Federico D' Incà (Rapporti con il Parlamento) sono rimasti bloccati alla commissione Bilancio della Camera dove si vanno spulciando centinaia di emendamenti al decreto Milleproroghe.
Causa espulsioni, il M5S ha perso peso specifico e gli altri pretendono un ricalcolo delle quote che porterebbe a 11 o 12 posti per i grillini, 7 o 9 per la Lega e per il Pd, 7 a FI, 2 a Italia viva, 1 a LeU come agli altri cespugli centristi.
Dentro il M5S crescono le quotazioni di Pierpaolo Sileri alla Salute, Angelo Tofalo alla Difesa, Laura Castelli all' Economia, Luigi Gallo all' Istruzione, Carlo Sibilia all' Interno, Claudia Del Re agli Esteri, Luca Carabetta alla Transizione ecologica. L'ex ministro Alfonso Spadafora si agita molto per restare allo Sport, ma è più probabile Simone Valente.
Dentro il Pd sicure le riconferme di Marina Sereni agli Esteri, Sandra Zampa alla Salute, Simona Malpezzi ai Rapporti con il Parlamento, Anna Ascani all' Istruzione. Nonostante gli impegni di Zingaretti per una squadra tutta al femminile, difficile però che rinuncino a Matteo Mauri all' Interno, Antonio Misiani all' Economia e Andrea Martella.
La Lega spinge per Nicola Molteni all' Interno, Edoardo Rixi per le Infrastrutture, Gianmarco Centinaio all' Agricoltura. In Forza Italia si scaldano Giorgio Mulè, Andrea Mandelli per la Salute, Francesco Sisto alla Giustizia, Valentino Valentini per gli Esteri.