bettino craxi

BETTINO PER SEMPRE! CRAXI RICORDATO AD HAMMAMET DA UN CENTINAIO DI PERSONE – LA FIGLIA STEFANIA: “ALL’INIZIO FU UNA GUERRA CIVILE, ORA SI CELEBRA L’UOMO DI STATO” - TRENT’ANNI FA L’ARRIVO IN TUNISIA DI BETTINO IN SEGUITO A INCHIESTE E PROCESSI DI “MANI PULITE”. LA MAGISTRATURA LO CONSIDERAVA LATITANTE MENTRE IL LEADER SOCIALISTA SI DEFINIVA IN ESILIO – STEFANIA CRAXI: “NON C’È ALCUNA PROVA CHE BETTINO IN PERSONA POSSA AVER CHIESTO DEL DENARO. È STATO CONDANNATO NON PER UN REATO PENALE, MA PER..."

Maurizio Caprara per il Corriere della Sera - Estratti

 

stefania e bettino craxi

«Che ci sia stato un progresso si vede nella valutazione delle persone normali, degli storici e dei giornali. Le prime volte, le commemorazioni nell’anniversario della morte di Bettino Craxi erano la continuazione di una guerra civile. Quella di adesso è la pretesa che la commemorazione rimanga la continuazione di una storia dell’Italia repubblicana, il ricordo di un uomo che ha svolto un ruolo nel mondo», dice Stefania Craxi da Hammamet.

 

La figlia dell’ex presidente del Consiglio, e per quasi 17 anni segretario del Partito socialista italiano, prevede per oggi l’arrivo di «un centinaio di persone» nella località tunisina nella quale il padre si rifugiò dal 1994 al 2000. Il trasferimento fu dovuto a inchieste e processi di «Mani pulite».

 

BETTINO CRAXI E LA FIGLIA STEFANIA

La magistratura lo considerava latitante e l’ex presidente del Consiglio si definiva in esilio. Che queste commemorazioni non siano a Milano o a Roma, che la tomba di Craxi sia per sua volontà in Tunisia, conferma il peso di quanto avvenne al principio del decennio Novanta. Tuttavia le differenze tra l’Italia di oggi e quella di allora risaltano. Cambiano le stagioni politiche, cambiano i corsi delle vite di ciascuno.

 

CRAXI RAPHAEL 2

«In questi 24 anni ho impedito che ”il caso Craxi” si chiudesse», rivendica Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della commissione Esteri e Difesa del Senato. Bobo Craxi, il secondo figlio, uno dei leader della formazione che usa tuttora la sigla Psi, al cimitero sulla tomba del padre è andato invece ieri con alcuni compagni e con due cantanti lirici che all’uscita hanno cantato Va pensiero e Bella ciao.

 

stefania craxi

Temperamenti diversi, percorsi politici distanti, entrambi i Craxi, ascoltati separatamente, dimostrano di avere netta la percezione di un altro clima dopo il tempo passato dall’inizio del secolo. «Come accade per i grandi traumi, una ventina di anni fa si tendeva a non volerne parlare. Oggi se ne parla ogni settimana. La frattura della fine della Prima Repubblica è una storia viva nella memoria del Paese», osserva Bobo, consulente di aziende su «internazionalizzazione» di imprese e informazione.

 

bobo craxi foto di bacco

La sorella maggiore osserva: «La storia sta facendo il suo lento ma inesorabile lavoro». C’è un paradosso notevole in questo. Nel dibattito pubblico la riconsiderazione politica della figura di Bettino Craxi, protagonista del socialismo italiano il cui nome è stato a lungo materia di cronaca giudiziaria, si è sviluppata in un’Italia che ha visto crescere, non restringersi, la cosiddetta «antipolitica» già evidente nella stagione di «Mani pulite». E come finanziare la politica in maniera legale, e funzionale alla democrazia, nel nostro sistema resta problema insoluto.

 

Nel 1992, alla Camera, il segretario del Psi affermò che tutte le forze politiche «hanno ricorso e ricorrono all’uso di risorse aggiuntive in forme irregolari o illegali» rispetto ai fondi pubblici di allora e che nessun capo di partito si sarebbe potuto alzare per «un giuramento in senso contrario».

 

Sulla corruzione che fu al centro del terremoto di «Mani pulite» Stefania Craxi sostiene: «Non c’è alcuna prova che Craxi in persona possa aver chiesto del denaro. È stato condannato non per un reato penale, ma per un teorema». 

silvio berlusconi e bettino craxiCRAXI BERLUSCONI

 

stefania craxi foto di bacco

(...)

craxi luca josiCRAXI RAPHAEL

 

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…