LA BONINO FA INCAZZARE I PADRONI: AGLI STATI UNITI NON PIACE LA RISPOSTA NEGATIVA SULLA GUERRA ALLA SIRIA E KERRY NON VIENE A ROMA

Dire di voler attendere il via libera dell’Onu vuol dire non aver intenzione di seguire gli Usa in guerra, perché Mosca e la Cina metteranno il veto - A rischio la visita di Kerry a Roma prevista per settembre…

Condividi questo articolo


Paolo Mastrolilli per "La Stampa"

L'Amministrazione americana capisce che il governo italiano è debole e ha molti problemi da risolvere, ma guarda con disappunto all'evoluzione della posizione di Roma sulla Siria, che ci allontana dalla linea scelta da altri alleati europei.

kerrykerry

Sostenere che l'intervento può avvenire solo con l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu significa in sostanza escluderlo, perché è chiaro che Russia e Cina bloccheranno col veto qualunque risoluzione in questo senso. Aggiungere che anche se ci fosse una risoluzione, il contributo di Roma non sarebbe automatico, significa prendere una linea politica critica rispetto a quella su cui stanno convergendo Usa, Gran Bretagna, Francia, e in parte anche Germania.

Gli osservatori americani sanno che il governo è debole, e in Parlamento siede uno schieramento trasversale pacifista maggioritario. Le ragioni dell'intervento, però, risiedono in una violazione delle regole internazionali e dei diritti umani, e aprono la porta a diverse possibilità di sostegno. Forse le basi messe a disposizione nel caso della guerra in Libia non saranno necessarie, se i raid verranno davvero limitati a pochi giorni e potranno partire dalle navi e dagli aeroporti della regione.

Emma BoninoEmma Bonino

Le forme di aiuto però possono variare sul piano pratico, o quanto meno comprendere il supporto diplomatico. Il tema dei rischi collegati all'intervento è certamente considerato dagli stessi americani, ad esempio le ritorsioni terroristiche o il timore di favorire sul terreno i gruppi jihadisti. Ma è un problema che gli Stati Uniti hanno ben presente, riguarda anche altri alleati, e non può essere l'unico criterio di scelta.

Nei giorni scorsi gli americani hanno notato una sottile differenza di posizioni tra il ministro degli Esteri Bonino, che aveva posto come condizioni il via libera dell'Onu, e Palazzo Chigi, che parlando di azione multilaterale aveva lasciato aperta la porta per altre soluzioni.

La conversazione tra il premier Letta e il collega britannico Cameron ha dato elementi per pensare che sia possibile trovare un compromesso, ma è anche significativo che il presidente Obama, impegnato da giorni nella diplomazia telefonica con gli alleati, non abbia contattato Roma. C'è stata una divisione dei compiti, fra Washington e Londra, fra Casa Bianca e dipartimento di Stato, ma il silenzio americano è un fatto.

L'ipotesi di una missione in Italia di John Kerry all'inizio di settembre è ancora sul tavolo, ma l'amministrazione potrebbe anche decidere di non fare sforzi particolari per convincere il nostro governo, vista la situazione interna del Paese e la natura operativa del probabile intervento in Siria.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIA DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?

DAGOREPORT – VOCI (NON CONFERMATE) DALL’IRAN: IL REGIME DELL’AYATOLLAH AVREBBE TESTATO UN ORDIGNO NUCLEARE NEL DESERTO DI SEMNAN – SAREBBE UN MONITO PER NETANYAHU: NON ATTACCARE SENNO’ RISPONDIAMO CON L’ATOMICA – PIU’ DELLE MINACCE DI KHAMENEI CONTA L’ECONOMIA: CINA E INDIA SONO I PRINCIPALI CLIENTI DEL PETROLIO DI TEHERAN E SE “BIBI” COLPISCE I SITI PETROLIFERI IRANIANI PUO’ TERREMOTARE L’ECONOMIA GLOBALE – BIDEN CHIAMA NETANYAHU E GLI CHIEDE DI NON TOCCARE I GIACIMENTI…