IL “BUCO NERO” DELLA GALLERIA D’ARTE CARDI RIPIANATO DA BARBARA BERLUSCONI E GERONIMO LARUSSA -

La Cardi Black Box affonda nei passivi e Martina Forneron Mondadori lascia il posto a Geronimo La Russa - Bilancio 2012 in rosso di 147.000 euro, anche gli anni precedenti sono andati male - Chi paga? Berlusconi! Barbarella mette mano al portafogli e ripiana, ma fino a quando? - -

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1. IMPARA L'ARTE E METTI MARTINA MONDADORI DA PARTE
Stefano Sansonetti per La Notizia

BARBARA BERLUSCONI E NICOLO CARDIBARBARA BERLUSCONI E NICOLO CARDI BARBARA BERLUSCONIBARBARA BERLUSCONI

Più che di "Black Box" forse sarebbe il caso di parlare di un autentico buco nero, che finora ha risucchiato soprattutto i soldi dell'azionista più pesante. Parliamo di Barbara Berlusconi, che alla fine si è dovuta sobbarcare la magna pars delle perdite infilate per quattro anni consecutivi dalla Cardi Black Box.

CARDICARDI

Si tratta della galleria d'arte milanese che la figlia del Cavaliere, nel 2009, ha fondato con altri soci come Nicolò Cardi e Martina Forneron Mondadori, discendente di Arnoldo Mondadori. Le cose, all'interno della società, non è che vadano molto bene. L'ultimo bilancio depositato, relativo al 2012, dice che l'esercizio si è chiuso con una perdita di 147.500 euro. Che si va ad aggiungere al rosso di 811 mila euro del 2011, a quello di 222 mila del 2010 e a quello di 180 mila del 2009. Alla fine, però, paga sempre Pantalone.

CARDI BARBARA BERLUSCONI A VENEZIACARDI BARBARA BERLUSCONI A VENEZIA

Dalla serie dei documenti contabili, infatti, viene fuori che la maggior parte dei finanziamenti infruttiferi a favore della società, e dei versamenti a copertura delle perdite, proviene proprio da Barbara, che già a fine 2011 aveva "regalato" alla Cardi Back Box 589 mila euro, poi fagocitati dal calderone societario. Da qui, poi, è partito lo spunto per alcuni cambiamenti consistenti negli assetti della galleria d'arte.

Entra La Russa junior
L'ultima novità è arrivata nella parte finale di maggio, quando proprio a ridosso dell'approvazione del bilancio si è deciso di far entrare nel consiglio di amministrazione della società Geronimo La Russa, figlio dell'ex ministro della difesa Ignazio. A fare le spese di questo ingresso è stata proprio la Forneron Mondadori.

Nicolo Cardi e Barbara BerlusconiNicolo Cardi e Barbara Berlusconi

Nel verbale di assemblea, che si è riunita lo scorso 9 maggio, si legge che l'organo, "dopo esauriente discussione e in considerazione delle mutate esigenze aziendali che rendono auspicabile la presenza di specifiche competenze legali all'interno del cda", ha deciso "di revocare con effetti immediati la carica di consigliere conferita a Martina Forneron Mondadori in sede di costituzione della società, ringraziandola per l'operato svolto in favore della stessa".

Barbara Berlusconi sexy su Vanity FairBarbara Berlusconi sexy su Vanity Fair

Al suo posto, come detto, è entrato l'avvocato La Russa junior. La Mondadori, però, rimane nell'azionariato con il 5%, la stessa quota detenuta da Nicolò Cardi, che riveste la carica di presidente. I due azionisti pesanti sono però la figlia di Berlusconi, con il 44%, e la New Vision Ltd, riconducibile a Leonardo Luca Etro, anche lui consigliere di Cardi Black Box e nipote dello stilista Gerolamo Etro.

Le speranze
Di certo la società si attende un cambio di passo. In realtà nel 2012 la buona notizia è arrivata dal lato dei ricavi, che son passati dai 462 mila euro del 2011 a 3,4 milioni (erano di 1,4 milioni nel 2010). Ma contemporaneamente c'è stata un'esplosione dei costi di produzione (da 1,5 a 3,5 milioni). Questo dato, unito ai risultati della gestione finanziaria e straordinaria, per la relazione sulla gestione ha determinato l'ennesima perdita di esercizio.

OSCAR NIEMEYER - SEDE DELLA MONDADORI A SEGRATEOSCAR NIEMEYER - SEDE DELLA MONDADORI A SEGRATE

Insomma, non è stato ancora possibile raggiungere l'obiettivo che pure era stato riportato nel bilancio del 2011, laddove si poteva leggere che "la società intende raggiungere già nel 2012 il break even di conto economico". Per il fatidico pareggio, quindi, bisogna ancora attendere, anche se per il 2013 sembrano esserci buone premesse.
Sempre dalla relazione sulla gestione, infatti, si apprende che nei primi tre mesi dell'anno "il trend di crescita del fatturato e dei margini societari ha registrato un'ulteriore forte crescita", con un volume di vendite "che è già oltre i 13 milioni di euro". Nel frattempo, nella prospettiva di sviluppo, "andrà letta la possibile apertura di una sede operativa all'estero".

Stanno rendendo, quindi, tutti gli artisti rappresentati dalla Cardi Black Box. Tra i vari nomi ci sono Arnold Odermatt, A.R. Penck, Gianni Piacentino, Shirana Shahbazi, Scott Short e Marnie Weber. Ma la galleria riesce a "intermediare" anche nomi pesanti come Andy Warhol, Michelangelo Pistoletto, Giorgio Morandi, Damien Hirst, Giorgio De Chirico, Alberto Burri e Jean-Michel Basquiat.

Geronimo LaRussa e Barbara Berlusconi copyright SgpGeronimo LaRussa e Barbara Berlusconi copyright Sgp

2. CARDI VA IN ROSSO E CHIAMA LA RUSSA JR NEL CDA DI BLACK BOX
Andrea Giacobino per Il Mondo - 30 maggio

Nicolò Cardi, giovane gallerista dei "vip" milanesi che ha fra i soci Barbara Berlusconi e Martina Mondadori, continua a perdere e deve attingere alle riserve. Nei giorni scorsi, infatti, secondo quanto ricostruito da ilmondo.it si è riunita l'assemblea di Cardi Black Box, la società che controlla la galleria meneghina, che ha dovuto coprire mediante utilizzo quasi integrale della riserva "versamenti a copertura perdita" il rosso di 147mila euro registrato nei conti del 2012, pur diminuito dagli 811mila euro di passivo dell'esercizio precedente.

gio57 geronimo larussagio57 geronimo larussa

La società vede fra gli azionisti New Vision Ventures Lt con il 46% che fa riferimento a Leonardo Luca Etro (nipote dello stilista Gerolamo), Barbara Berlusconi con il 44%, Cardi e la Mondadori in proprio ciascuno con il 5%. Ma proprio la Mondadori, assente alla riunione di soci, è stata oggetto di una "revoca con effetti immediati" dalla carica di consigliere, in quanto l'assemblea ha tenuto conto "delle mutate esigenze aziendali che rendono auspicabile la presenza di specifiche competenze legali all'interno del consiglio d'amministrazione".

Al posto della Mondadori è così entrato l'avvocato Geronimo La Russa, figlio di Ignazio, ex ministro della Difesa. Il giovane La Russa, già consigliere di Premafin visti i rapporti tra le famiglie Ligresti e La Russa, ha rappresentato per conto di Sofire un pacchetto del 6% di Artnetworth, società di consulenza per l'arte controllata da un nucleo di giovani professionisti, preseduta dallo stesso Etro.

 

 

 

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