IL BUNKER DI IGNAZIO STRAZIO - MARINO PENSA ANCORA DI POTER RESISTERE, MAGARI PRESENTANDO UNA GIUNTA DI ESTERNI: “VOGLIO FARE UNA VERIFICA SERIA” - TIMIDA APERTURA DI SEL: “NOI VOGLIAMO ANDARE AVANTI CON IL PROGRAMMA”

Marino lavora ai dossier che intende chiudere prima del congedo definitivo, a cominciare dalle delibere sul Giubileo, incontra i 9 assessori che non si sono (ancora) formalmente dimessi, incassa la presa di distanza di Alfonso Sabella: “Sa che 20 giorni non cambiano le condizioni politiche”…

Condividi questo articolo


Giovanna Vitale per “la Repubblica”

 

VIGNETTA DI VINCINO - RENZI E MARINO VIGNETTA DI VINCINO - RENZI E MARINO

Chi pensava che Roma, dopo le dimissioni annunciate da Ignazio Marino, si sarebbe risvegliata senza sindaco, ha sbagliato di grosso. Il primo cittadino della capitale vive e lotta insieme a noi, ancora saldamente in sella alla guida dell' Urbe. E nel pieno delle sue funzioni almeno fino a lunedì, quando dovrebbe formalizzare l' addio. Il segno di una capitolazione che non è ancora resa.

 

Pronto alla "guerra dei 20 giorni" per restare e rilanciare. Con una nuova giunta, tutta composta di esterni, che sta contattando in queste ore. E una grande manifestazione in suo favore nella piazza del Campidoglio. Sempre più convinto che la mobilitazione dei romani sobillati sui social e la spaccatura in seno al gruppo comunale del Pd (una decina di consiglieri sarebbe pronta a non votare la sfiducia in aula) possano invertire il suo destino.

 

MARINO BICI MARINO BICI

Resistere, resistere, resistere: eccolo il motto del chirurgo dem. Provato dal braccio di ferro con il duo Renzi-Orfini. Consapevole che ha «bisogno di staccare» come ha detto ieri a un paio di assessori. Ma determinato a vendere cara la pelle. E dunque a tentare fino all' ultimo quella «verifica seria» utile a provare, numeri alla mano, che «è ancora possibile ricostruire le condizioni politiche» per proseguire.

 

Specie dopo la timida apertura di Sel, alleato in appoggio esterno ma determinante ai fini di una nuova, vagheggiata maggioranza: «Noi vogliamo andare avanti con il programma elettorale», taglia corto il capogruppo Peciola: «È giusto chiedere al sindaco un cambio di rotta, la verità, il rispetto del mandato», mentre il segretario romano Cento lo incoraggia: «Da dimissionario ha rotto con la gabbia Pd».

MARINO MARINO

 

C' è voluto un giorno intero per capire se la ritirata di Marino fosse stata formalizzata oppure no. Un passaggio non banale, visto che è proprio da quella data decorrono i 20 giorni richiesti dalla legge per lo scioglimento anticipato del Comune. Alle 11 la presidente dell' assemblea Valeria Baglio comunica che le dimissioni del sindaco «verranno protocollate oggi».

 

Alle 14,30 il vice Marco Causi afferma che «sono state già protocollate». Alle 17 la Baglio smentisce Causi, giurando di non aver ancora ricevuto alcuna lettera, ma che «non appena sarà depositata, ne sarà data comunicazione ufficiale». Un balletto sufficiente ad alimentare il giallo: Marino che vuol fare? Rimane o se ne va? Occorrono altre due ore buone per sciogliere il rebus. «Il sindaco di Roma formalizzerà le sue dimissioni lunedì 12 ottobre», significa che dal 2 novembre il suo incarico sarà cessato. Una coincidenza, la ricorrenza dei defunti, che potrebbe tuttavia spingerlo ad anticipare a oggi.

IGNAZIO MARINO SASSOLI IGNAZIO MARINO SASSOLI

 

Nel frattempo la consigliera diplomatica del Campidoglio cerca sostegno all' estero. La parigina Anna Hidalgo twitta un «pensiero per Marino, il sindaco che ha osato confrontarsi con la mafia», il collega di New York De Blasio lo definisce «coraggioso». Il diretto interessato prende tempo e va avanti.

 

«Sto molto bene», dice a metà mattina andando a celebrare un matrimonio di amici nella Sala Rossa dei Capitolini: «È un impegno preso da tempo, non vedo perché dovrei cancellarlo », sussurra ai collaboratori increduli. Mezz' ora dopo è di nuovo nel suo studio, da dove non si muoverà più.

 

IGNAZIO MARINO IGNAZIO MARINO

Lavora ai dossier che intende chiudere prima del congedo definitivo, a cominciare dalle delibere sul Giubileo, incontra i 9 assessori che non si sono (ancora) formalmente dimessi, incassa la presa di distanza di Alfonso Sabella, il giudice che ha voluto in giunta dopo Mafia Capitale: «Marino sa che 20 giorni non cambiano le condizioni politiche», dice in tv il titolare della Legalità, «l' inchiesta per peculato mi imbarazza».

 

Difficile dargli torto. Dopodomani, infatti, dopo il congelamento dell' attività istruttoria per non interferire con «le scelte politiche» del sindaco, la Procura procederà con l' acquisizione dei documenti relativi alle sue spese di rappresentanza e, non è escluso, all' iscrizione di Marino nel registro degli indagati.

 

GOFFREDO BETTINI IGNAZIO MARINO GOFFREDO BETTINI IGNAZIO MARINO

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

BUM! NON SOLO GIULI-SPANO, STASERA “REPORT” MOSTRERÀ IN ESCLUSIVA LA FOTO DEL CAPOCCIONE DI GENNARO SANGIULIANO, SPACCATO COME UNA MELA DA UNA PROFONDA FERITA - È LA “PISTOLA FUMANTE” DELL’AGGRESSIONE SUBITA DA PARTE DI MARIA ROSARIA BOCCIA - SECONDO QUANTO SCRIVE "GENNY DELON" NELLA SUA DENUNCIA, LO SFREGIO È AVVENUTO LO SCORSO 16 LUGLIO IN UNA STANZA DELL’HOTEL NAZIONALE DI SANREMO A CONCLUSIONE DI UN’ACCESA DISCUSSIONE NATA DOPO IL FATALE ANNUNCIO DEL MINISTRO ALLA “POMPEIANA ESPERTA” DI VOLER CHIUDERE LA LORO RELAZIONE E DI NON VOLER LASCIARE LA MOGLIE - DAGOREPORT: COSA È SUCCESSO AL MALCONCIO GENNARINO DOPO L'ASSALTO CONTUNDENTE DELLA BOCCIA IN MODALITÀ JENA DI POMPEI? I SELFIE NEL BAGNO DELL’ALBERGO SANREMESE, IL PRECIPITOSO RITORNO A ROMA SEMPRE AFFIANCATO DALLA FACINOROSA BOCCIA, LA BALLA CHE RIFILA AGLI AMICI, LA MOGLIE CHE PRENDE CONTATTO CON UN CHIRURGO PLASTICO CHE…

DOPO DUE ANNI DI GOVERNO, PUR SENZA UNA SINISTRA CAPACE DI FARE OPPOSIZIONE, FRATELLI D’ITALIA STA IMPLODENDO - DA “GENNY, ULTIMO SCHIAVO DI POMPEI’’ A GIULI, PIFFERO DELL’INFOSFERA GLOBALE CHE SCRIVE SAGGI DAL TITOLO “GRAMSCI È VIVO”, LO ZOCCOLO DURO DEL PARTITO SI STA RIBELLANDO ALLE SCELTE DI GIORGIA MELONI - MENTRE LA BASE DI FDI DA’ SOLO UNA SETTIMANA DI VITA MINISTERIALE AL GIULI-RIDENS E IL REIETTO LOLLOBRIGIDA SI FA LA SUA CORRENTE, LA MELONI È SEMPRE PIÙ NERVOSA IN ATTESA DEL VERDETTO DI DOMANI: UNA DESTRA SCONFITTA IN LIGURIA POTREBBE DAR VITA A UN’ONDA LUNGA E PERICOLOSA… 

“GIULI? UN TRADITORE CHE HA GIURATO FEDELTÀ AL SISTEMA NEOLIBERALE, NON UNA MA DUE VOLTE” – RAINALDO GRAZIANI, FONDATORE NEGLI ANNI ’90 DEL GRUPPUSCOLO NEONAZI MERIDIANO ZERO NEL QUALE MILITAVA IL FUTURO MINISTRO DELLA CULTURA, ANTICIPA LA SUA INTERVISTA DI STASERA A “REPORT” - DAGOREPORT: GRAZIANI, DAL PADRE LELLO, FONDATORE DI ORDINE NUOVO, AL FIGLIO RAINALDO CHE SOSTIENE UNA VISIONE NEO-PAGANA DELL'ESISTENZA, OFFICIANDO AL SOLE IL CULTO DELLA COSTITUZIONE DI “UOMINI NUOVI”… – VIDEO

DAGOREPORT - NON SARÀ LA PRESA DELLA BASTIGLIA, MA LA PRESA DELL’ARSENALE DI VENEZIA, CHE RITORNA FASCISTA DOPO UN CINQUANTENNIO DI EGEMONIA SINISTRA E CHIC, CI PROIETTA NEI “PROSSIMI DILUVI”, LA RIVISTA DELLA BIENNALE “CHE SA DI ACQUA”, DICE ANNUSANDOLA IL DIVO GIULI. RIVISTA CHE ERA STATA SOSPESA AI TEMPI DEL ’68 E CHE RINASCE OGGI AI TEMPI DEL FASCIO SOLARE, ALLINEATI DIRETTORI E DIRETTORESSE UN TEMPO PRONI ALL’ILLUMINATO BARATTA E AL LIQUIDO CICUTTO E OGGI SORRIDONO AI NUOVI GERARCHI, FINO A IERI SPREZZATI COME FASCISTI DE TERA…