BUSI RISPONDE, CON QUERELA, ALLE ACCUSE MOSSEGLI DALLA MAMMA DI GABRIELE PAOLINI DI AVERE AVUTO RAPPORTI CON IL FIGLIO TELE-DISTURBATORE

‘’Su Google si legge che ho frequentato per ben due volte a pagamento di un sedicenne Gabriele Paolini, il noto disturbatore televisivo - È la madre del Paolini, Bice Bochicchio, a divulgare simili amenità, non solo false ma persino inverosimili se riferite alla mia persona’’….

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Aldo Busi per Il Fattoquotidiano

Avvocato Difiducia, come ben sa, ho lasciato perdere tante volte per diffamazione in rete anche perché non sono un milionario, ma non sempre, con Suo sommo gaudio, ce la faccio ad atteggiarmi allo snob che "neppure si degna" e quindi lascia perdere per la miseria pregiudiziale dei figuri menzogneri, mitomani, solitari e in gruppi precostituiti, con cui dovrebbe vedersela in tribunale per tutelarsi nei limiti del possibile.

Gabriele PaoliniGabriele Paolini

Vengo al dunque: La prego di voler digitare Aldo Busi su google e tra le prime voci delle ultime 24 ore di oggi 18 gennaio 2014 leggerà... tra quelli di alcuni personaggi sul cui comportamento non rispondo né sindaco... anche il mio nome in quanto supposto ma dato per certo frequentatore per ben due volte a pagamento di un sedicenne Gabriele Paolini, il noto disturbatore televisivo (una volta umanamente ci sta, e non parlo neppure per me, sia chiaro, ma per la seconda un simile amante dell'orrido erotico devono ancora inventarlo, e neppure gli ecclesiastici erano così di bocca buona come si vociferava; adesso non so).

Gabriele Paolini con la mammaGabriele Paolini con la mamma

È la madre del Paolini, Bice Bochicchio, a divulgare simili amenità, non solo false ma persino inverosimili se riferite alla mia persona, in una lettera ora pubblicata integralmente sul sito community.girlpower.it   "Sesso: ti serve aiuto?" (lettera in origine inviata a Barbara d'Urso e dalla medesima letta, censurata dei nomi e cognomi, durante un programma televisivo allorché il Paolini si trovava in carcere per le recenti accuse di pedofilia - secondo me pretestuose e al solito improprie, data l'età dei ragazzotti coinvolti, ma tant'è) ;

NANDO COLELLI CON GABRIELE PAOLINI FOTO ANDREA ARRIGANANDO COLELLI CON GABRIELE PAOLINI FOTO ANDREA ARRIGA

secondo la madre di cotanto figlio, che sembra disporre di un corredo fotografico delle sue marchette, i due incontri sarebbero avvenuti nei bagni del cinema a luci rosse Ambasciatori a Roma (nel 1989/1990, da una mia ricostruzione di pochi minuti fa, visto che il Paolini è venuto alla luce, si fa per dire, nel 1974) allorché io avevo appena compiuto i quaranta, ero all'apice del successo e ero ancora bello come un dio romano, ragion per cui avvinazzato, drogato sieropositivo, depresso e notamente masochista andavo a esibirmi quale anonimo puttaniere omosessuale senza risorse in luoghi pubblici dove permettevano a minorenni minorati mentali non solo di entrare ma di prostituirsi nei cessi, e a me di girare in scafandro da palombaro per dare meno nell'occhio e non rilasciare troppi autografi.

IL DISTURBATORE TELEVISIVO GABRIELE PAOLINI FOTO ANDREA ARRIGAIL DISTURBATORE TELEVISIVO GABRIELE PAOLINI FOTO ANDREA ARRIGA

 

Utile ricordare e sottolineare alcune cose risapute e di dominio pubblico che, diciamo, mi riguardano, a parte quella... è una notizia inedita, sì... che non ho mai pagato un prostituto, e tanto meno minorenne... adesso che ci penso: di minorenni non ne ho mai incontrato uno in vita mia quando ancora andavo in cerca di sesso, le gran troie e i gran culicazzi in vendita a quattordici anni o poco più sono fenomeno davvero recente, di alta tecnologia gestita in famiglia;

se ho pagato dei ragazzi e degli stagionati di vita, è stato per farmi raccontare la loro mesta e solita e noiosa storia o per poco meno di un buffetto di affetto e di solidarietà nella scalogna, visto che non sono certo uno che si nasconde dietro un dito e quella a pagamento, da me molto indagata e descritta, è un tipo di sessualità che purtroppo inibisce la mia del tutto, per non dire altro, scadendo così in moralismi su chi se ne serve:

ALDO BUSI CONTRO MARIASTELLA GELMINIALDO BUSI CONTRO MARIASTELLA GELMINI



a) a quei tempi neppure conoscevo l'esistenza di tale cinema romano Ambasciatori, che frequenterò casualmente dopo il 2005 e che diventa materia affabulatoria (dopo altri cinema del medesimo tipo, ma più che altro francesi, statunitensi, canadesi, tedeschi, lombardo-veneti, infine, che ispirarono parti del "Manuale del perfetto Gentilomo", di "Suicidi dovuti" e un racconto in "Sentire le donne") di un testo intitolato "Gli occhi della badante" in "Aaa!" per Bompiani di pochi anni fa;



b) non ho mai avuto a che fare con il Paolini né da giovane né da maturo, né sessualmente né dialetticamente, né gratis né a pagamento, né dal vivo né per corrispondenza, a parte una volta che irruppe durante una mia presentazione al Salone del Libro di Torino, non so quanti lustri fa, dove gli lasciai spazio e fui di grande gentilezza con lui, pari alla pena che mi fece, e un'altra, un paio di anni fa, in cui mi azzardai a scrivere a dago spia.com   che secondo me egli era il più grande artista-performer italiano vivente... avevo saputo che si era dato anche ai film porno in prima persona, volevo premiarne l'ardimento del bruttone non sempre patetico, anche involontariamente divertente talvolta... peccato non avesse alcun manufatto da vendere in una galleria, non erano certo le patacche a fargli difetto, e non stavo scherzando, uscivo da un decennio di frequentazioni di grandi e famosi idioti che avevano sfondato nel mercato dell'arte senza possedere un grammo dell'inventiva-invettiva autodistruttiva del Paolini;

Aldo Busi Cinzia MonteverdiAldo Busi Cinzia Monteverdi


c) mi dispiace per la sua mamma, ma trovo quel suo pargolo di Gabriele Paolini fisicamente ripugnante, date le foto, forse ancor più da giovane che da tardone, potrei o avrei potuto sfiorarlo sessualmente solo con una pistola puntata alla nuca, ma temo che infine avrei preferito morire;


d) in nessuna epoca della storia dei cinema italiani a luci rosse, in nessun anno, in nessun mese, in nessun giorno, in nessuna città, neppure a Roma e neppure a Napoli (il benemerito cinema Argo in piazza Garibaldi, dove per anni e anni sono stato venerato dai femminielli che ascoltavo per ore, pazienza e perseveranza non da tutti, perché niente e nessuno è) e neppure a Catania e a Palermo è mai avvenuto che a un ragazzo dall'età incerta non fosse chiesto un documento dalla cassiera e mai e poi mai, ripeto, mi è capitato di incontrare un minore di anni diciotto in tali luoghi, nessun proprietario di cinema ha mai voluto rischiare la chiusura per tanto poco, lo so ben io, che ho trascorso la maggior parte del tempo a chiacchierare fuori alla cassa che non dentro e gli spettatori al di sotto dei cinquant'anni erano due su dieci, di cui uno difficilmente sotto i ventiquattro e l'altro sotto i quaranta

Aldo BusiAldo Busi

(per esempio, conoscevo la vecchissima cassiera del cinema Ambasciatori di Roma perché lì planata dalle casse di altri cinema simili, di cui uno a Piazza Esedra un trent'anni fa, e me ne ha raccontate di storie, a volte passavo solo per fare due chiacchiere con lei, che sferruzzava, tossiva, scatarrava e intanto ammazzavamo un'ora con profitto entrambi).

Aldo BusiAldo Busi

Capisco che avere a che fare con un figlio degenere del genere possa portare all'esasperazione anche una pia donna e desidero esprimere la mia solidarietà alla madre, ma mi vedo costretto a pregarLa, avvocato Difiducia, di sporgere querela per diffamazione contro la stessa Bice Bochicchio e, immagino, contro lo stesso Gabriele Paolini, il solo a essersi potuto inventare tale frottola sul mio conto per poi metterla in bocca alla madre.

Mi dispiace deludere la poveretta: fioretti ne ho fatti tanti, ma quello no. Buono, sì, ma aspirazioni agli altari nessuna. Detto questo, spero proprio di portarle via anche la minima per un insulto del genere e vederla ridursi a rimpiangere di non aver abortito quando era ancora in tempo.


Però, detto tra noi, avvocato Difiducia, che palle! Le ho appena dato incarico di procedere in sede civile contro l'Associazione Culturale La Torre di Volano, Trento, per l'infausto cartello mostrato in rete tutto in lettere maiuscole in stile nazista (ALDO BUSI INFAME PEDOFILO: la polizia postale starà facendo la sua parte dal canto suo, spero) che già devo correre a tappare quest'altra falla apertasi contro di me nel fanatismo visionario italiano standard. Tuttavia, io non temo più niente quanto a calunnie, le hanno esaurite tutte, o ne venissero altre più immaginative , pazienza.

ALDO BUSIALDO BUSI

Le dirò, avvocato Difiducia, che pur nel mio pessimismo, secondo me a queste baggianate ci crede solo chi se le inventa per suoi riposti rancori ideologici o motivi o frustrazioni personali, non ultimo quello di ricavarci una qualche pubblicità costi quel che costi, soprattutto a me in termini di parcelle. Sa cosa penso, infine? Che dietro questi arzigogolati pettegolezzi diffamatori, dietro queste accuse senza capo né coda né possibili riscontri al mondo non ci siano solo massoni, fascisti di destra e di sinistra, fanatici cristiani di una qualsivoglia setta cattolicesimo compreso, neonazisti, movimenti di estrema destra, omofobi per autodifesa della checca velata ovverossia processi psichiatrici irrisolti tuttora in corso, ma semplici aspiranti scrittori che mi inviarono un manoscritto chissà quando e ai quali ho consigliato di cambiare o mestiere o destinatario. Magari il mestiere l'hanno cambiato, il destinatario no. Vive cordialità, Aldo Busi

 

 

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