PIU' CHE UN PRESENTALIBRO DEL ROMANZIERE DARIO FRANCESCHINI E' ANDATA IN SCENA LA DEFINITIVA PRESA DEL POTERE DI ELLY SCHLEIN - INSIEME ALL'ALTRO EX DEMOCRISTO LORENZO GUERINI, SU-DARIO HA TIRATO PER ANNI LE REDINI DEL PD, INFINOCCHIANDO DESTRA E MANCA. ELLY SEGRETARIA E' STATA L'ULTIMA INVENZIONE DI SU-DARIO, IN BARBA A GUERINI-BONACCINI - MA DOPO IL SUCCESSO ALLE EUROPEE, IL "BURATTINO" ELLY HA COMINCIATO A VOLARE CON LE SUE ALI SMARCANDOSI SEMPRE DI PIU' DAI "CONSIGLI" DEL SUO DEMIURGO. E' STATA LA PERFIDA ELLY A FAR FALLIRE L'OPERAZIONE FRANCESCHINI-BOCCIA PER PORTARE IL LORO MINOLI ALLA PRESIDENZA RAI - FRANCESCHINI OGGI E' DEBOLE AL PUNTO CHE QUANDO HA LASCIATO LA SUA FORTE CORRENTE AREADEM IN EREDITA' ALLA MOGLIE MICHELA DI BIASE, LA POVERINA HA DOVUTO ACCETTARE LA CO-LEADERSHIP CON DARIO NARDELLA - IN PLATLEA, INTORNO ALLA TRIONFANTE ELLY, BETTINI, BOCCIA MINOLI, NASTASI, LETTA, CASINI, GUALTIERI, MELANDRI... 

Condividi questo articolo


DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-ndash-siamo-solite-centrosinistra-litiga-si-sfarina-409773.htm

 

Foto di Dagospia

Fabrizio Roncone per corriere.it 

 

dario franceschini dario franceschini

Usciamo da Montecitorio e a piedi, andando giù per via degli Uffici del Vicario, sbucando dentro piazza del Pantheon, tra chiacchiere di politica e retroscena spifferati con la solita perfidia, si va in ordine sparso alla presentazione dell’ultimo libro di Dario Franceschini,

 

stavolta un romanzo e non un giallo, dicono pure un bel romanzo (Aqua e Tera per La nave di Teseo, una storia piena di antifascismo ambientata quando la Grande Guerra è appena finita e scoppia l’amore tra due donne del ferrarese, terra di origine dell’autore):

 

certi per pura curiosità letteraria e altri per antica amicizia, ma è chiaro che molti vanno alla libreria Spazio Sette anche e soprattutto per baciare la pantofola all’ultimo grande generale del Pd, che ancora circola liberamente nel regno di Elly (calcolatrice e gelida, però forse in grado di provare riconoscenza per il suo principale sponsor, quando decise di prendersi il partito).

 

Poco fa, in Transatlantico, la voce anonima di un deputato — «La scongiuro, niente nome e niente cognome: questi sono vendicativi» — mi ricordava che «spietata e dotata di rara astuzia, sempre sfoggiando il suo ipnotico sorriso, la segretaria ha, con metodo, uno dopo l’altro, fatto fuori politicamente tutti i capi del Nazareno, e pure i capetti.

DARIO FRANCESCHINI - ELLY SCHLEIN DARIO FRANCESCHINI - ELLY SCHLEIN

 

Uno come Enrico Letta, che è stato segretario, ministro e premier, in teoria una risorsa pazzesca per il partito, s’è scocciato e se ne è proprio andato, tornando a fare il cattedratico… Dario? Beh, Dario non lo tocca, non so se per concreto timore o solo per un briciolo di gratitudine…

 

Anche se la voce che gira, insistente, e penso con un fondo di verità, è che lui stia apparecchiando qualcosa di simile a una fusione tra la sua corrente Dem, non più tanto folta, e quelli di Articolo 1, il gruppetto che va da Speranza a Stumpo, per capirci.

 

Se ho intuito bene, sarebbe un correntone pensato più per condizionare, che insidiare, con alla guida un ticket composto da Michela Di Biase, la moglie di Dario, ormai pronta per assumere una leadership, e Nardella…». 

 

gianni letta dario franceschini gianni letta dario franceschini

C’è uno che chiede: «Sì, ma a che ora bisogna stare da Dario?». Gente ansiosa. Si cammina prendendo appunti mentali.

 

Con una sensazione piuttosto netta: Elly Schlein immagina, nelle dinamiche di potere, nei meccanismi decisionali, un partito simile a Fratelli d’Italia. Anzi, diciamola meglio: Elly s’immagina proprio come Giorgia Meloni.

 

Certo a sinistra, ma anche lei sola al comando (e, a sua volta, in marcia verso Palazzo Chigi).

 

Operazione sofisticata, preparata con cura. A giugno — su questo tutti concordano — la mossa chiave: Elly candida un gruppo di notabili e lo imbarca su un charter, destinazione Bruxelles.

 

A bordo: Nicola Zingaretti (che a Roma avevano soprannominato «anguilla», indovinate perché), Matteo Ricci, Antonio Decaro (che ha accettato di partire, dopo essersi fatto promettere di diventare il successore di Michele Emiliano alla guida della Puglia) e Stefano Bonaccini, il grande sconfitto alla corsa per la poltrona del Nazareno, e perciò eletto presidente del partito, colui che avrebbe dovuto guidare la «minoranza» interna, e che invece, arrivato al Parlamento europeo, si mette comodo e piacionesco, maglione nero a collo alto, mai nemmeno un sospiro critico.

 

michela di biase elly schlein (4) michela di biase elly schlein (4)

E Andrea Orlando? Ex ministro di quasi tutto, uomo appassionato e di esperienza profonda: quindi, soggetto pericoloso. E infatti le dicevano: Elly, hai visto come ti guarda? Che ne facciamo? A fine agosto, l’ideona di spingerlo nelle sabbie mobili liguri (sondaggi preoccupanti: Marco Bucci, il candidato alla Regione del centrodestra, sembra avanti).

 

Sistemato anche Orlando, chi resta? Si volta una deputata: «A Provenzano hanno affidato gli Esteri, e sta tutto contento». E Gianni Cuperlo? Con il suo volto ossuto da ufficiale ussaro, mi spiegano che non preoccupa la guardia scelta del Nazareno (Bonafoni, Righi, Taruffi, Furfaro, Alivernini): troppo colto, distaccato, elegante. Piuttosto: detestano Goffredo Bettini. Conosce i potenti. E il potere.

 

gianni letta goffredo bettini gianni letta goffredo bettini

Soprattutto, però, è uno dei pochi che ancora si lascia martellare da passioni politiche primordiali.

 

Sanguina a tempo pieno. È il suo genio. Il suo carisma (e avere carisma, nell’attuale Pd, è considerata una colpa tremenda). L’ordine, perciò, è: continuare a ignorarlo (infatti poi però lui parla con il suo amico Giuseppe Conte e insomma, avete visto, no?).

 

Il piano, comunque, è a buon punto. L’altro giorno, con una ruvida e definitiva intervista a Il Fatto, Sandro Ruotolo ha pure chiuso la pratica De Luca, inteso come Enzo De Luca, Granduca di Campania.

 

«Noi diciamo no al terzo mandato». Quanto invece a Michele Emiliano: il dossier è affidato a Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, e fedelissimo della segretaria.

«Scusate: ma a che ora inizia da Franceschini?», insiste il tipo inquieto di prima.

 

Scuote la testa. «No, mi spiace tanto per Dario… io prendo un taxi e vado alla presentazione del libro di Giovanni Grasso, L’amore non lo vede nessuno , all’Auditorium…» (Grasso è il portavoce del presidente della Repubblica Mattarella, e ci siamo capiti).

luciana lamorgese dario franceschini anna foglietta luciana lamorgese dario franceschini anna foglietta

 

Intanto, camminando, uno scarabocchio sulla Moleskine: qualcuno che nel Pd si ribella, per caso, c’è? Quasi nessuno.

 

Tutti sanno che, alle prossime elezioni, sarà Elly a decidere le liste. Segnalato solo un numero a sorpresa di Claudio Mancini, in aula (ma Mancini, se decide, a Roma e nel Lazio un partito può farselo da solo). E l’ostinata posizione pro Ucraina d’un gruppetto di lealtà gentiloniana: Guerini, Gori, Sensi, Madia e Quartapelle.

goffredo bettini serena bortone goffredo bettini serena bortone

 

Qui da Franceschini, intanto, gran platea. Visti Gianni Letta e Casini, Carraro, il sindaco Gualtieri, Bettini, ci sono molti parlamentari dem, c’è Speranza.

 

Poi compare pure Elly (ufficialmente riconoscente, benedice libro e correntone, e poi s’apparta a lungo — Bum! — con Bettini).

 

Sala piena. Non si entra. Vabbè. Ci vuole un bel gin tonic.

 

 

 

dario franceschini pier ferdinando casini dario franceschini pier ferdinando casini maddalena pessina pierferdinando casini (2) maddalena pessina pierferdinando casini (2) elly schlein (5) elly schlein (5) maddalena letta maddalena letta maddalena letta (2) maddalena letta (2) dario franceschini giovanna melandri dario franceschini giovanna melandri matilde bernabei matilde bernabei dario franceschini anna foglietta (2) dario franceschini anna foglietta (2) anna foglietta (3) anna foglietta (3) anna foglietta dario franceschini anna foglietta dario franceschini anna foglietta (4) anna foglietta (4) anna foglietta anna foglietta anna foglietta (2) anna foglietta (2) beatrice lorenzin roberto speranza beatrice lorenzin roberto speranza dario franceschini anna foglietta (3) dario franceschini anna foglietta (3) beatrice lorenzin beatrice lorenzin elly schlein (3) elly schlein (3) dario franceschini anna foglietta dario franceschini anna foglietta dario franceschini anna foglietta (4) dario franceschini anna foglietta (4) dario franceschini gianni minoli anna foglietta dario franceschini gianni minoli anna foglietta luciano nobili luciano nobili elly schlein (2) elly schlein (2) franco carraro sandra carraro franco carraro sandra carraro elly schlein elly schlein ettore rosato ettore rosato francesco boccia francesco boccia franco carraro sandra carraro (2) franco carraro sandra carraro (2) franco carraro sandra carraro dario franceschini franco carraro sandra carraro dario franceschini luciana lamorgese luciana lamorgese franco carraro franco carraro giani minoli anna foglietta dario franceschini giani minoli anna foglietta dario franceschini giulia minoli giulia minoli luciana lamorgese salvo nastasi luciana lamorgese salvo nastasi gianni minoli gianni minoli gianni minoli dario franceschini anna foglietta (2) gianni minoli dario franceschini anna foglietta (2) gianni minoli dario franceschini anna foglietta (3) gianni minoli dario franceschini anna foglietta (3) gianni minoli dario franceschini anna foglietta (4) gianni minoli dario franceschini anna foglietta (4) gianni minoli dario franceschini anna foglietta gianni minoli dario franceschini anna foglietta gianni minoli dario franceschini gianni minoli dario franceschini gianni minoli giulia minoli anna foglietta (2) gianni minoli giulia minoli anna foglietta (2) gianni minoli giulia minoli anna foglietta gianni minoli giulia minoli anna foglietta luciana lamorgese (2) luciana lamorgese (2) giovanna melandri giovanna melandri giulia minoli anna foglietta giulia minoli anna foglietta giulio napolitano giulio napolitano luciana lamorgese dario franceschini anna foglietta luciana lamorgese dario franceschini anna foglietta maddalena pessina pierferdinando casini maddalena pessina pierferdinando casini

 

 

 

 

pierferdinando casini pierferdinando casini

  

 

  

salvo nastasi anna foglietta salvo nastasi anna foglietta

vincenzo spadafora vincenzo spadafora sandra carraro franco carraro (2) sandra carraro franco carraro (2) sandra carraro franco carraro sandra carraro franco carraro roberto speranza francesco boccia roberto speranza francesco boccia serena bortone serena bortone pierferdinando casini maddalena pessina maddalena letta gianni letta pierferdinando casini maddalena pessina maddalena letta gianni letta paolo nacarato dario franceschini pierferdinando casini (2) paolo nacarato dario franceschini pierferdinando casini (2) paolo nacarato dario franceschini pierferdinando casini paolo nacarato dario franceschini pierferdinando casini pierferdinando casini maddalena pessina maddalena letta pierferdinando casini maddalena pessina maddalena letta roberto speranza (2) roberto speranza (2) pierferdionando casini maddalena letta pierferdionando casini maddalena letta pierferdinando casini maddalena pessina maddalena letta gianni letta (2) pierferdinando casini maddalena pessina maddalena letta gianni letta (2) pierferdinando casini maddalena pessina pierferdinando casini maddalena pessina vincenzo spadafora roberto speranza vincenzo spadafora roberto speranza

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…