CATTIVE FREQUENZE - ECCOME SE IL BANANA VOLEVA PARLARE DI BEAUTY CONTEST CON MONTI, MA HA CAPITO CHE AVREBBE SEPOLTO DEFINITIVAMENTE IL PDL - SE SI GIOCA IL FAVORE DEL GOVERNO PER AIUTARE MEDIASET, POI DEVE MOLLARE SU IMU, TASSE E LAVORO, I PUNTI CHE INTERESSANO DAVVERO AGLI ELETTORI (IN CALO) DEL PDL - GALAN E CICCHITTO ALL’ATTACCO: “PASSERA NON HA RISPETTATO L’ACCORDO” - GAFFE: LA NOTIZIA DELLA “BUCA A MONTI” DATA A FERRARA PRIMA CHE AL PREMIER…

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1- BERLUSCONI SALTA IL PRANZO - GELO DEL CAVALIERE
Ugo Magri per "la Stampa"

Il Cavaliere si è confidato per telefono con Ferrara, il quale fa di mestiere il cronista e ne ha scritto in tempo reale sul «Foglio», sito Web. Così, grazie all'Elefantino, pure Monti è venuto a sapere che Berlusconi oggi non sarebbe andato a pranzo da lui. Il Professore era completamente all'oscuro del cambio di programma. Aveva invitato Silvio e lo attendeva per le 13,30; in questi casi cortesia vuole che perlomeno venisse avvertita la padrona di casa, signora Elsa, magari con un mazzo di fiori e un bigliettino di scuse.

GIULIANO FERRARAGIULIANO FERRARA Silvio BerlusconiSilvio Berlusconi

Invece niente. A Palazzo Chigi ci sono rimasti male. Ovviamente Berlusconi non è un cafone, tutt'altro; ha creduto che Gianni Letta, con il suo «savoir-faire», nel frattempo avesse già avvertito Monti, ecco perché si è lasciato andare con l'amico Ferrara.

Come che sia, più tardi è arrivato da Bonaiuti un comunicato dove si offre la spiegazione ufficiale: «Per non alimentare polemiche, e per evitare o prevenire insinuazioni malevole su questioni inerenti le frequenze televisive, Berlusconi ha chiesto al presidente del Consiglio di rinviare la colazione...».

Da ciò sembrerebbe la cosa seguente: Berlusconi molto volentieri si sarebbe recato dal Prof, ma solo per parlare di alta strategia, dal momento che entrambi sono preoccupati dalle fibrillazioni politiche e temono i gravi contraccolpi di eventuali elezioni in autunno. Poiché tuttavia le frequenze tengono banco (è quanto fa intendere il comunicato), sarebbe potuto sembrare che Berlusconi volesse fare i propri interessi di Mediaset; per cui con grande eleganza l'ex presidente del Consiglio ha tolto Monti dall'imbarazzo.

Fonti molto autorevoli del Pdl confermano la versione ufficiale, però rovesciata: Berlusconi non avrebbe certo disdegnato di trattare sulle frequenze con il primo ministro, ma «lucidamente ha capito che in questo modo avrebbe fatto del male a se stesso, e parecchio pure al partito». Piena sintonia con l'indicazione che gli veniva dal gruppo dirigente al gran completo, dove l'invito di Monti al Capo non era parso affatto innocente. Anzi, addirittura un'esca raffinata. Un modo per mettere Berlusconi contro Alfano...

MARIO MONTI CON LA MOGLIE ELSAMARIO MONTI CON LA MOGLIE ELSA ALFANOALFANO

La tesi raccolta in via dell'Umiltà è che da qualche tempo Angelino sta provando ad alzare il suo profilo di Segretario. In che modo? Riportando nella stalla i destrieri classici del Cavaliere (televisioni e giustizia) per cavalcarne altri più vicini alla sensibilità collettiva. A torto o a ragione (questo lo stabiliranno le urne), il Pdl pretende dei freni alle tasse, ripensamenti sull'Imu, addirittura punta i piedi sulla riforma del lavoro coordinandosi con colei che Monti ha segnato sulla sua «black list», cioè nel libro nero, Emma Marcegaglia.

Il timore del gruppo dirigente Pdl è che a pranzo con Monti, lusingato dalle cortesi espressioni ancora ieri rivolte dal Professore («Siamo soliti scambiarci valutazioni, esperienze, suggerimenti... Oltre che il mio predecessore, Berlusconi è una personalità presente nella vita italiana in modo evidente e incisivo»), stuzzicato nella sua vanità di leader e per giunta ingolosito dalla prospettiva di salvare le aziende dall'asta delle frequenze, il Fondatore avrebbe potuto innestare la retromarcia sul lavoro e sul resto. Esponendo Alfano a una cattiva figura.

Non è andata così. «Voi fate Berlusconi meno furbo di quello che è», si sfogano dalle sue parti, «mica si fa pescare con la lenza...». La nota ufficiale annuncia che «l'incontro avrà luogo, in maniera più utile, quando sarà completata la valutazione che lo stesso Berlusconi sta compiendo (insieme agli organi statutari e agli esperti del Pdl) sui provvedimenti fiscali, su quelli che riguardano la casa e sulle misure per la crescita». Il tono è poco conciliante. Con Cicchitto che a sera ha sparato contro Palazzo Chigi un colpo di avvertimento: «Monti non creda che siamo sordi e ciechi...».

Giancarlo GalanGiancarlo GalanMARCEGAGLIAMARCEGAGLIA

2- TV: GALAN,ACCORDO TRA PASSERA E BERLUSCONI E' STATO CAMBIATO
(ANSA) - "Questa è una vicenda brutta perché gli accordi erano diversi. E se si cambiano gli accordi quando si sono stipulati manca la fiducia. L'accordo tra Passera e Berlusconi è stato modificato, com'é stato modificato precedentemente l'accordo sull'articolo 18: sono cose che minano in profondità una coalizione". Lo ha detto il deputato del Pdl Giancarlo Galan parlando della questione del beauty contest a Omnibus, su La7.

3- CICCHITTO,CAMBI ROTTA; 70% ELETTORI PDL SCONTENTI
(ANSA) - "Il rigorismo assoluto rischia di non portarci da nessuna parte. Bisogna correggere la rotta. Mi auguro che Monti interpreti una nuova fase". Lo dice il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto in un'intervista a 'Il Tempo'. Al giornalista che gli chiede se il Pdl che sostiene il governo Monti non abbia finora 'ingoiato troppi rospi', dall'articolo 18 al beauty contest, replica di sì.

CORRADO PASSERACORRADO PASSERA FABRIZIO CICCHITTOFABRIZIO CICCHITTO

"Si - dice Cicchitto - tant'é che il 70% del nostro elettorato è scontento. L'abbiamo fatto per senso di responsabilità ma facciamo presente a Monti che c'é un limite invalicabile al rigore. Superato quel limite infatti rischiamo di arrivare al rigor mortis. La società italianaé in una condizione di sofferenza". Il Pdl è scontento anche per la questione dell'asta sulle frequenze tv. "Premesso che non stiamo drammatizzando la questione - sottolinea il capogruppo Pdl - pensavo che il ministro Passera fosse più capace di mediare tra noi e il Pd. Non è stato così".

 

 

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