CAVALIERE SENZA CAVALLO – BERLUSCONI A BOLOGNA HA PROVATO A PRENDERSI LA PIAZZA, MA LA FOLLA ERA PER SALVINI E SI È BECCATO ANCHE QUALCHE FISCHIO PERCHÉ NON MOLLAVA IL MICROFONO – BATTUTE VECCHIE DI VENT’ANNI E IL SOLITO RITORNELLO SU LEGGI E TASSE DA ABOLIRE

Salvini ormai è più popolare di Berlusconi, ma senza di lui dove va? Il ragionamento del Cavaliere è che un centrodestra senza di lui non arriva certo al 40% che serve a prendere il premio, perché i voti dei moderati finirebbero al Pd e a Grillo…

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salvini (d), con silvio berlusconi e giorgia meloni sul palco allestito in piazza maggiore a bologna 77 salvini (d), con silvio berlusconi e giorgia meloni sul palco allestito in piazza maggiore a bologna 77

Amedeo La Mattina per “la Stampa

 

È arrivato il giorno in cui il Re senza corona sale sul palco di Salvini e prova a prendersi la piazza ma non ci riesce. Berlusconi finisce il suo intervento con i leghisti sotto il palco bolognese e le bandiere di Alberto di Giussano che gridano «basta, basta, Matteo/Matteo».


Reclamano il loro leader che è sempre più convinto di avere in testa la corona del centrodestra, mentre il Cavaliere di nero vestito continua a fare le domande retoriche di sempre del tipo «volete cancellare...» questa o quella tassa. Ci vorrebbero 100 miliardi per realizzare quel programma, ma è il suo modo per riscaldare chi lo ascolta, ma tutti voglio sentire Matteo.

BERLUSCONI A BOLOGNA BERLUSCONI A BOLOGNA

 

Il leader del Carroccio sente il brontolio dei suoi fans, i fischi che salgono dal fondo di piazza Maggiore, percepisce stanchezza e nervosismo del suo popolo, si avvicina al podio, appoggia una mano al leggio, il Cavaliere dice «Matteo mi fa capire che devo chiudere». Ma va avanti come se nulla fosse per altri dieci minuti buoni per finire un discorso sentito molte volte negli ultimi 20 anni.

silvio berlusconi 4 silvio berlusconi 4


Berlusconi non è più il capo di tutto il centrodestra: è plasticamente visibile il salto generazionale, la trasformazione del suo ruolo in uno dei leader della coalizione. Alla pari.
«Una coalizione che però senza di me sarebbe solo Destra», è stata l' osservazione del Cavaliere a pranzo dopo la manifestazione, con tutto il gruppo dirigente e i parlamentari al ristorante «La Panoramica» a mangiare tortellini in brodo.


Dunque, Meloni e Salvini senza Berlusconi sarebbero «solo Destra» e verrebbe lasciato campo libero alla «banda di balordi dei 5 Stelle» e a Renzi aspirante «Duce». Ecco perché è venuto a Bologna. Ed è quello che il Cavaliere ha spiegato al telefono al presidente del Ppe Daul: «Sono andato a Bologna per tenere unito il centrodestra contro l'avanzata di Grillo, per evitare che al ballottaggio ci siano solo i 5 Stelle e Pd. E poi per creare le condizioni di una scelta unitaria dei candidati alle amministrative di primavera. Lo faccio per il Ppe. La mia presenza è stata una scelta necessaria».

silvio berlusconi sul palco 89 silvio berlusconi sul palco 89


Dal palco spiega che la sua decisione è dettata dal senso di responsabilità. «La mia famiglia e i miei manager hanno insistito perché facessi un passo fuori dalla politica. Non me la sono sentita e non me la sento come nel '94 per il forte senso dello Stato che allora e oggi mi impone di essere in campo per salvare l' Italia da un futuro confuso e negativo».


C'è un rischio per la democrazia, ha detto il Cavaliere, con Renzi che non è mai stato eletto, che si regge a Palazzo Chigi con «una maggioranza risicata, frutto di imbrogli, con un gruppo di traditori come stampella della sinistra».


Renzi avrebbe cambiato la legge elettorale e la Costituzione a suo favore, con «il risultato che a comandare sarà un solo partito e il suo Duce».

salvini (d), con silvio berlusconi d salvini (d), con silvio berlusconi d


Per fortuna il centrodestra si è ricompattato e lui è tornato a capo di Forza Italia. E nonostante «mi abbiano impedito per tre anni di parlare - ha scandito il Cavaliere - il mio indice di gradimento è miracolosamente al 25%. Quello di Giorgia al 16% e di Matteo al 26,7%. Brava Giorgia scatenata, bravo Matteo che ha portato la Lega dal 4 al 14%. Complimenti vivissimi».

 

È un riconoscimento a Salvini, ma senza Fi non si conquista la maggioranza degli italiani e dei moderati. Così, mentre Renzi scende nei sondaggi, «noi cresciamo - ha sostenuto Berlusconi - e con questa ritrovata unità saremo ancora più forti. Vinceremo le prossime elezioni politiche perché con Matteo, Giorgia e Silvio non ce ne sarà per nessuno. Raggiungeremo il 40% e ci prenderemo il premio di maggioranza».

BERLUSCONI E SALVINI BERLUSCONI E SALVINI


Gli applausi un po' arrivano, un gruppo di giovani di Fi conquista la prima fila e grida «c' è un presidente/c' è solo un presidente». Controcoro dei giovani leghisti «c' è un capitano, c' è un solo capitano», ovvero Salvini. La piazza rimane fredda, Berlusconi parla del futuro ma già alle prima battute del suo discorso ricorda il passato.


«Siamo qui di nuovo con gli amici degli ultimi 20 anni: Maroni, Calderoli, Zaia ai quali sono affezionato veramente».

Berlusconi e Meloni Berlusconi e Meloni


Omaggio particolare a Bossi che ha «un coraggio straordinario». Nessuna reazione di entusiasmo, nemmeno quando dice che consegnare l' Italia a Grillo sarebbe una tragedia: «Nei suoi discorsi ho individuato passaggi identici a quelli di Hitler nel '32 e nel '33».


Berlusconi è soddisfatto, convinto di avere fatto bene a venire a Bologna: nessuno può dire di avere ancora tentazioni e nostalgia del patto del Nazareno. Opposizione, opposizione e opposizione. Il resto si vedrà.

 

 

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