Rocco Cotroneo per il “Corriere della sera”
Una lunga telefonata tra Trump e Putin, incontri ad alto livello al Pentagono, i falchi di Washington sempre più attivi e infine una voce: aerei Usa di ricognizione sarebbero stati segnalati non lontano dalla costa caraibica. Il caso Venezuela è sempre più un tema di geopolitica, mentre si guarda con attenzione all' incontro della prossima settimana tra il segretario di Stato Usa Mike Pompeo e il collega russo Sergej Lavrov.
Tra i due sono volate parole grosse negli ultimi giorni: per gli americani la resistenza al potere di Maduro è ormai una questione da liquidare in ogni modo (facendo paventare in continuazione anche l' opzione militare), mentre secondo i russi soltanto accennare ad un intervento è una ingerenza inaccettabile e una provocazione.
I due presidenti si sono parlati al telefono per un' ora, ieri. «Una colloquio molto produttivo - ha detto Trump - Andare d'accordo con i russi è sempre una cosa buona, lo dico da prima che cominciasse la caccia alle streghe». Tra i temi anche Ucraina, il commercio mondiale, Corea del Nord e l' inchiesta Russiagate, con il rapporto Mueller. Il Cremlino ha fatto sapere che sul Venezuela Putin è però rimasto intransigente.
Una soluzione politica della crisi è possibile, ha detto il leader russo, ma l'atteggiamento di Washington, le ingerenze negli affari di un altro Paese e i tentativi di appoggiare una fronda anti-Maduro nel regime non fanno che allontanarla. L' incontro Pompeo-Lavrov si terrà il 6 maggio nella città finlandese di Rovaniemi, in Lapponia. Anche qui Venezuela al primo posto nell' agenda, e poi Siria e Ucraina.
Il fallimento del «golpe» del 30 aprile, organizzato da Juan Guaidó e Leopoldo López, sembra aver dato ulteriore fiato ai falchi Usa. Il senatore Lindsey Graham si chiede perché mentre Russia e Cuba mandano tranquillamente truppe in Venezuela, gli Usa non hanno nemmeno avvicinato una portaerei nella regione. Al Pentagono ieri lungo vertice tra Pompeo, il consigliere per la sicurezza John Bolton e il ministro della Difesa ad interim Patrick Shanahan, con l' aggiunta dell' ammiraglio Craig Faller, capo del comando Usa per l' America del Sud. Possibile che si sia discusso, se non la pianificazione di un intervento vero e proprio in Venezuela, come muovere le prime pedine sullo scacchiere caraibico.