1. CHE CI FA RENZI NEL PD? DOPO LA VISITA AD ARCORE, VENERDÌ, A FIRENZE, IL (POST) ROTTAMATORE SI È ATTOVAGLIATO CON BRIATORE E CON IL MANAGER DI BENIGNI, LUCIO PRESTA 2. NEL PD CONTINUANO LE IMBOSCATE. RENZI: "OGNI VOLTA CHE PARLO SUCCEDONO CASINI..." 3. I GIOVANI TURCHI FASSINA E ORFINI CONTRO RENZI: "PENSA ALLA SUA CONVENIENZA" 4. BETTINI: “IL GOVERNO LETTA È PRECARIO. SE ANDASSE MALE, L'UNICO CANDIDATO PER IL PD SAREBBE RENZI, IL SOLO A POTERCI FAR AFFRONTARE LE ELEZIONI SPERANDO DI VINCERLE” 5. L’ELEZIONE DI RENZI ALLA SEGRETERIA DEL PD SAREBBE UNA SPALLATA AL GOVERNO LETTA 6. SONDAGGIO SWG SULLA FIDUCIA DI CUI GODONO GLI UOMINI POLITICI, RENZI HA PERSO 5 PUNTI (DAL 54 AL 49 PER CENTO), RESTANDO SEMPRE AL SECONDO POSTO DOPO GIORGIO NAPOLITANO E RESTANDO SOPRA AL SUO AMICO-RIVALE ENRICO LETTA (44 PER CENTO)

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1. RENZI-BRIATORE, STRANA COPPIA A PRANZO INSIEME AL MANAGER DI BENIGNI LUCIO PRESTA. "IL SINDACO? LO VOTEREI AL 100%"
Claudio Bozza per Corriere Fiorentino

BERLU E RENZIBERLU E RENZI

Che ci facevano a pranzo insieme Matteo Renzi e Flavio Briatore? Venerdì, a Firenze, il (post) Rottamatore e il manager bon viveur hanno chiacchierato a lungo, gustando pesce in un noto ristorante della città. I due pare non si conoscessero di persona: a organizzare l'incontro ci ha pensato Lucio Presta (anche lui a tavola), manager di Roberto Benigni, in ottimi rapporti con Renzi, che anche quest'estate (dal 20 luglio al 6 agosto) ospiterà il comico toscano in piazza Santa Croce, dove tornerà a cantare la Divina Commedia.

RENZI E BERLUSCONI RENZI E BERLUSCONI

A TAVOLA - Oltre che discutere di politica, non è escluso che il manager si sia offerto di dare una mano (economica) all'attività politica del sindaco-aspirante-premier. Una strana coppia a tavola, proprio nel momento in cui Renzi sta andando a caccia di consensi a sinistra, mentre Briatore dal «rosso» è sempre stato a debita distanza. Però, al fondatore del Billionare, il Rottamatore «piace perché combatte le vecchie mummie». E poi: «Renzi? Finalmente uno che dice cose normali: se si candidasse premier lo voterei al 100%».

2. RENZI ATTACCA ANCORA, IRRITAZIONE NEL PD - BETTINI: ESECUTIVO PRECARIO, LUI È IL NOSTRO CANDIDATO. MA PERDE PUNTI NEI SONDAGGI
A. Gar. per il Corriere della Sera

BRIATORE ZUCCHERO PRESTABRIATORE ZUCCHERO PRESTA

Dicono i suoi collaboratori che Matteo Renzi non continuerà così. Non passerà mesi a incalzare, ogni giorno, a spingere il governo e il suo premier Letta ad agire, a lasciare il segno. Ieri, comunque, lo ha fatto di nuovo. A Radio Kiss Kiss Italia parlava dei politici «che non sono tutti uguali», ce ne sono «di destra e di sinistra che fanno le cose concrete e vanno aiutati a venire fuori».

RENZIRENZI

Quindi, «il governo li può aiutare non stando lì a vivacchiare». Identico concetto aveva usato il giorno prima, a Roma: «Il governo non può vivacchiare, deve fare le riforme...». Gli uomini vicini al segretario Epifani mostrano qualche insofferenza: Renzi si è battuto, ricordano, per il governo Pd-Pdl e adesso critica, deve prendere un respiro più lungo...

Da 'Oggi' - Emanuele Filiberto, Flavio Briatore e Lucio Presta a MalindiDa 'Oggi' - Emanuele Filiberto, Flavio Briatore e Lucio Presta a Malindi

Questa mattina il sindaco di Firenze sarà a Roma, teatro Ambra nel quartiere popolare della Garbatella, a dare una mano a Ignazio Marino per l'elezione a sindaco di Roma. Marino, come Renzi, non fa parte dell'apparato né storico né recente del Pd e ieri Renzi ha incassato l'appoggio dell'eminenza grigia che sta sostenendo Marino verso il Campidoglio, Goffredo Bettini, già consigliere di Rutelli e di Veltroni.

Da 'Oggi'- Emanuele Filiberto, Gregoraci, Briatore e Presta a MalindiDa 'Oggi'- Emanuele Filiberto, Gregoraci, Briatore e Presta a Malindi

«Il governo Letta è precario - ha detto Bettini ieri - Se andasse male, cosa che non gli auguro, l'unico candidato per il Pd sarebbe Matteo Renzi, il solo a poterci far affrontare le elezioni sperando di vincerle». Bettini recentemente non ha negato di aver avuto un pensiero sulla sua partecipazione alle primarie d'autunno, quando si sceglierà il nuovo segretario del partito.

Il segretario del Pd coinciderà con il candidato premier del futuro? Per ora lo statuto lo prevede, ma visto che c'è grande rinnovamento nell'aria, non è escluso che il congresso di ottobre decida di separare le due cariche. Matteo Renzi è interessato alla segreteria del partito? Lui continua a ripetere che no, pensa che non lo farà, meglio sindaco di Firenze e poi casomai presidente del Consiglio.

Da 'Oggi'-Emanuele Filiberto Lucio Presta e Flavio BriatoreDa 'Oggi'-Emanuele Filiberto Lucio Presta e Flavio Briatore

Ma lascia comunque una finestra aperta, a patto che il segretario coincida con il candidato premier: mettersi a mediare fra dieci leader democratici non gli interessa. Lo pensa anche la senatrice Laura Puppato: «Il ruolo di segretario politico di un partito comporta grandissima capacità di mediazione, grande lavoro quotidiano: non so se Renzi abbia la voglia o la possibilità...».

vignetta ORFINI E FASSINAvignetta ORFINI E FASSINA

Ieri nel settimanale sondaggio Swg per Agorà (Rai 3) sulla fiducia di cui godono gli uomini politici, Renzi ha perso 5 punti (dal 54 al 49 per cento), restando sempre al secondo posto dopo Giorgio Napolitano e restando sopra al suo amico-rivale Enrico Letta (44 per cento).

Il calo di Renzi (più forte di quello di Grillo, che è a meno 3 per cento) viene spiegato così dal suo staff: questa settimana di forte presenza mediatica può aver irritato alcuni cittadini. Secondo un sondaggio Demopolis (Otto e mezzo, La 7) Renzi è comunque il leader che più italiani vorrebbero premier, seguito a distanza da Letta.

Il segretario Epifani è all'estero per tre giorni e ritocca la lista dei dieci che faranno parte della segreteria. Lista da sottoporre alla Direzione del partito, martedì, predisposta con il bilancino, per dare rappresentanza a tutte le componenti. Renzi ha dato una terna con tre nomi: Lotti, Rughetti e l'economista Yoram Gutgeld.

BINDI FASSINA BERSANIBINDI FASSINA BERSANI

3. I GIOVANI TURCHI CONTRO RENZI: "PENSA ALLA SUA CONVENIENZA". E LUI VA A PRANZO CON BRIATORE
Andrea Indini per Il Giornale

Dopo le polemiche che hanno accompagnato le sue parole nei giorni scorsi, Matteo Renzi sceglie di non commentare il via libera del Consiglio dei ministri al ddl sui rimborsi elettorali e si concede, lontano dalle telecamere e dagli obiettivi delle macchine fotografiche, un pranzo con Flavio Briatore.

Ma il Pd è incandescente e lo scontro che è andato in scena per tutta la settimana non è ancora terminato. Troppo, però è stato detto e troppi sgarbi sono stati fatti per metterci una pietra sopra. Tanto che, ascoltando le dichiarazioni di fiele pronunciate dai "giovani turchi" nelle ultime ore, è facile presupporre che sgambetti, imboscate e pugnalate alle spalle andranno avanti fino al congresso.

MATTEO ORFINIMATTEO ORFINI

"La cosa più importante adesso è aiutare a ricostruire il Pd, il che è cosa ben diversa dall'andare a presentare un libro in giro per l'Italia. Temo che ci sia qualcuno che cerca di vivere una fase così delicata del partito come gli conviene", ha dichiarato Matteo Orfini attaccando il sindaco di Firenze dalle colonne del Corriere della Sera.

Come stanno facendo tutte le anime del piddì, anche i "giovani turchi" stanno scaldando i motori preparandosi alla sfida finale. Ieri la componente dem, che fa capo a Matteo Orfini e Stefano Fassina, si è riunita nella sala Berlinguer alla Camera dopo aver chiamato a raccolta i parlamentari e tutti gli uomini di cui dispone negli enti locali e negli organismi dirigenti periferici.

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"Non vogliamo fare i 'commentatori' come fa Renzi, ma chiediamo una riflessione sulla politica, non sulla carta di identità - ha detto Orfini - il congresso si deve tenere a ottobre senza rinvii e servono primarie aperte. Dalla direzione di martedì ci aspettiamo da Epifani un segnale forte di discontinuità, che è l'unica cosa che gli abbiamo chiesto, e la definizione del percorso congressuale". Insomma l'attesa è quella dell'azzeramento dell'attuale segreteria.

Intanto il sindaco di Firenze non perde occasione di lanciare bordate contro il premier Enrico Letta. In giro per l'Italia per il lancio del libro Oltre la rottamazione, Renzi ha pranzato con Briatore in un ristorante a Firenze. Secondo il Corriere fiorentino, a organizzare il faccia a faccia sarebbe stato Lucio Presta, manager di Roberto Benigni, in ottimi rapporti con il primo cittadino di Firenze.

RENZIRENZI

"Quando il Pd vincerà, sarà come lo vogliamo noi", ha spiegato, ieri sera, l'ex rottamatore durante la tappa partenopea. Qualcuno, dal pubblico, gli ha urlato: "Perché non prendi in mano il partito?". Una domanda che, nelle ultime settimane, si stanno chiedendo molti elettori democratici. "Non sono interessato a tutto il gioco delle trappolone politiche romane", ha assicurato Renzi rispondendo ai cronisti che gli domandano se stia studiando da segretario del Pd.

Tuttavia, dopo averlo escluso per mesi, ha iniziato a riflettere seriamente sull'opportunità di scendere in campo al congresso di ottobre. Con Letta a Palazzo Chigi, l'ex rottamatore vede allontanarsi la corsa per la candidatura a premier alle prossime elezioni; da segretario avrebbe maggiore spazio di manovra. Tutto, però, dipende dalle regole del gioco e, in particolar modo, se la poltrona del segretario sarà diversa da quella del candidato a Palazzo Chgi. Renzi, va da sé, punta a prendersele entrambe perché sa che diventare presidente del Consiglio senza avere in mano la segreteria è come sedere su una polveriera pronta a saltare in aria.

Fonzie Renzi da chiFonzie Renzi da chiBERSANI LETTA DALEMA FRANCESCHINIBERSANI LETTA DALEMA FRANCESCHINI

La decisione non è stata ancora presa. Parlando coi suoi, però, il sindaco di Firenze avrebbe apertamente ventilato la possibilità di candidarsi. Del resto la richiesta gli era arrivata da molti dei parlamentari a lui vicini, consapevoli del pericolo di rimanere schiacciati da un lato dall'asse governativo Letta-Franceschini e dall'altra dalla nuova maggioranza che uscirà dal congresso. La partita resta ad alto rischio. L'elezione di Renzi alla segreteria sarebbe una spallata al governo e alla fine potrebbe ritorcersi contro di lui.

 

 

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