CHE FAI CI CACCI? – FAVIA VEDE LE STELLE E MINACCIA RICORSO IN TRIBUNALE CONTRO L’EPURAZIONE DAL M5S - ANCHE FEDERICA SALSI NON SI ARRENDE ALL’ANATEMA DI BEPPUZZO - GLI SCISSIONISTI BATTONO DOVE CASALEGGIO DUOLE: GRILLO SAREBBE SOLO IL FRONT-MAN DEL SUO PARAGURU - NASCONO PAGINE FACEBOOK CHE RACCOLGONO PROTESTE E CRITICHE DEGLI ATTIVISTI - IL TENTATIVO E’ FAR APPARIRE CASALEGGIO COME IL “PUPARO” DI BEPPE…

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Annalisa Cuzzocrea per "la Repubblica"

FEDERICA SALSI E BEPPE GRILLOFEDERICA SALSI E BEPPE GRILLO

Potrebbe arrivare in tribunale, la cacciata di Giovanni Favia e Federica Salsi dal MoVimento 5 stelle. Beppe Grillo ha vietato loro l´uso del simbolo, che ha depositato e di cui è proprietario. E però, tutto questo potrebbe non avere valore davanti a istituzioni come il consiglio regionale emiliano o quello comunale di Bologna.

Federica SalsiFederica Salsi

Ne è convinto Giovanni Favia: forte dell´ultimo plebiscito, 97 sì su 106 voti nella verifica semestrale di Modena, il consigliere non ha intenzione di darsi per vinto. Non vuole uscire dal gruppo del MoVimento 5 stelle in regione, non crede che nessuno possa costringerlo a farlo. Per questo, si è rivolto all´avvocato Riccardo Novaga, che spiega a Repubblica: «Data la natura pubblicistica di un gruppo parlamentare, sarebbe un atto illegittimo da parte di un terzo decidere chi è fuori e chi no».

Non ci sono precedenti simili, le espulsioni si decidono di solito in ambito politico, non giuridico, però - secondo Novaga - «ci sono tesi che si basano su sentenze secondo cui, in ambito istituzionale, una cosa del genere non è possibile». E quindi, se a livello prettamente politico la registrazione del marchio ha un peso maggiore, e costringerebbe Favia e Salsi a non poterlo più usare, «a livello istituzionale la situazione è ribaltata. Anche l´espulsione da parte del gruppo, per il consigliere regionale è di fatto impossibile, visto che sono solo in due insieme a De Franceschi. Per il consiglio comunale, dove sono in tre, si dovrà valutare se ci sono regole che vanno in questo senso».

FAVIA E GRILLOFAVIA E GRILLO GIOVANNI FAVIAGIOVANNI FAVIA

Altrettanto battagliera, Federica Salsi dice a Sky: «Quello che ci è successo è una dimostrazione di assenza di democrazia. La capacità di dibattito e la volontà di confronto vengono di fatto spente». E ancora, sulla natura del MoVimento, su quello che è diventato dopo l´avvicinamento di Grillo a Casaleggio: «Il M5S è gestito da un´azienda che fa marketing pubblicitario che sta utilizzando una modalità comunicativa a senso unico. Casaleggio è la parte che organizza e Grillo è il frontman che ci mette la faccia».

Non sono solo gli espulsi, però, a dire la loro. Le voci critiche del MoVimento continuano a parlarsi sulla pagina Facebook "Solo 5 stelle". E ne è nata un´altra, "Il candidato mascherato", creata da alcuni candidati alle politiche che non si ritrovano nel nuovo corso imposto dal Grillo urlante del video di martedì scorso. Chiedono agli altri attivisti di raccontare quello che non va, e garantiscono che pubblicheranno le mail in forma anonima. Non ci mettono la faccia «per paura delle ritorsioni dello staff».

casaleggio-grillocasaleggio-grillo

Quello che raccontano, nel primo post, è la stessa storia di opacità, scarsa trasparenza e gestione proprietaria venuta fuori in questi mesi. Con la richiesta sempre più pressante di una piattaforma digitale che non sia di Casaleggio, e che consenta al MoVimento di gestirsi davvero "dal basso".

BEPPE GRILLO E PIZZAROTTIBEPPE GRILLO E PIZZAROTTI


Quanto a chi sta già dentro ai consigli comunali o regionali a nome del MoVimento, la maggior parte non prende posizioni nette: il piemontese Davide Bono sta con Grillo, e abbandona al suo destino il "carrierista" Favia. Ma ad esempio Paolo Putti, capogruppo in consiglio comunale a Genova, dice: «Non abbiamo saputo affrontare il conflitto». E il sindaco di Parma Pizzarotti, ammette: «C´è un po´ di sorpresa». Poi però, per il secondo giorno di seguito, annuncia un comunicato che non arriverà.

 

 

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