CHE ROGNA ‘STA CATALOGNA - LA REGIONE CHE SI VANTAVA DI ESSERE IL FIORE ALL'OCCHIELLO DELLA SPAGNA È SENZA UN SOLDO, HA ACCUMULATO UN DEBITO DI 41,7 MLD €, E AVVERTE CHE 100 MILA LAVORATORI A LUGLIO RESTERANNO SENZA STIPENDIO - IL GOVERNO NAZIONALISTA CATALANO SE LA PRENDE CON MADRID, EPPURE SBORSA ANCORA MILIONI E MILIONI PER PROMUOVERE LA LINGUA LOCALE E PER MANTENERE LE AMBASCIATE ALL'ESTERO...

Condividi questo articolo


Gian Antonio Orighi per "la Stampa"

mappa catalognamappa catalogna

La Catalogna affonda. Il governo della regione più indebitata di Spagna (41,7 miliardi di euro, il 20% del suo Pil) ha annunciato che non può pagare gli stipendi di luglio ad una serie di ospedali, residenze per la terza età e servizi sociali, sia pubblici che privati che ancora finanziava.

Una débâcle che colpirà 100 mila lavoratori, i quali non incasseranno stipendi per un totale di 400 milioni. Una ulteriore dimostrazione del tracollo di una regione una volta fiore all'occhiello della Spagna. Specchio dei tempi, persino Oriol Pujol, figlio del mitico ex presidente della Generalitat Jordi Pujol, è accusato di corruzione.

BARCELLONABARCELLONA

Il governo regionale, in mano ai nazionalisti di centro-destra di Ciu (alleanza tra la Cdc, di cui Pujol junior è segretario generale e la Udc) con l'appoggio esterno dei popolari, non sapendo che pesci pigliare per la nuova figuraccia, accusa l'odiato governo centrale. «La liquidità dei pagamenti a cui dobbiamo fare fronte dipende dall'esecutivo centrale. E non ci danno i soldi», tuona il portavoce della giunta catalana, Francesca Homs.

Ma non è la prima volta che succede: nello scorso settembre gli stessi lavoratori rimasero senza il 65% dei salari, poi pagati a dicembre. Per sottolineare la protesta, il governo ha tirato ieri pomeriggio il bidone all'importantissimo Cpff (Consiglio di Politica Fiscale e Finanziaria), in cui il ministero delle Finanze fissa, insieme alle 17 regioni spagnole, il tetto massimo del deficit permesso quest'anno, l'1,5% del Pil.

indipendenza catalognaindipendenza catalogna

«Barcellona deve sborsare il 60% delle spese, soprattutto quelle sociali, ma riceviamo dallo Stato centrale solo il 35%», accusa Homs. La solita questione della devolution, anche se la Catalogna si è vista costretta a ricorrere a Madrid, attraverso lo speciale fondo statale Fla (18 miliardi in cassa), per pagare i 5,7 miliardi di debiti in scadenza. Il fabbisogno totale, per il 2012, è di 13, 4 miliardi.

Mariano RajoyMariano Rajoy

Il futuro catalano è più nero della pece. Con una disoccupazione del 21,6% (26,6% quella nazionale, mentre quella della detestata regione di Madrid è del 18,6%), il Pil 2012 previsto registra meno 0,1% e le esportazioni di quest'anno, una volta volano economico, scemano al 7,5% (erano il 17,9% nel 2010). Ma, alfiere del cosiddetto «federalismo asimmetrico», ossia più poteri alla Catalogna che al resto delle regioni spagnole, il governo di Barcellona, mentre taglia tutte le spese possibili, sborsa ancora 460 milioni per promuovere la lingua locale, mantenere faraoniche ambasciate all'estero, la Tv3 che non è altro che il megafono del nazionalismo. Ed ha addirittura 007 suoi.

Oriol Pujol ACN ARAIMAOriol Pujol ACN ARAIMA

«Il crac delle finanze catalane si deve alla brutalità della recessione ed ad un modello di crescita esaurito -spiega El País- . Tutto andava bene per il Ciu fino quando poteva ricattare il governo centrale con il suo indispensabile appoggio esterno. Ma adesso i popolari hanno la maggioranza assoluta. Ed è anche questo "deficit" politico, insieme allo sboom edilizio e fiscale, declino industriale, che spiega il tramonto una regione ormai ombra di sè stessa.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…