CHI FARÀ UN PASSO INDIETRO PER LA PACE, PUTIN O ZELENSKY? - SONO FERMI SU POSIZIONI INCONCILIABILI - MOSCA VUOLE ANNETTERE LE REGIONI OCCUPATE, DISARMARE L’UCRAINA E IMPEDIRNE L’INGRESSO NELLA NATO, RIMUOVERE ZELENSKY E IMPORRE UN PRESIDENTE FANTOCCIO - KIEV PRETENDE IL RITORNO AI CONFINI DEL 1991, INCLUSA LA CRIMEA, IL RITIRO RUSSO, IL PAGAMENTO DELLE RIPARAZIONI DI GUERRA, IL RITORNO A CASA DEI DEPORTATI E LA PERSECUZIONE DEI RESPONSABILI DI CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ - ZELENSKY VORREBBE UNA CONFERENZA DI PACE IN SVIZZERA NELL’ESTATE APERTO AI BRICS E AGLI ALLEATI DI MOSCA MA…

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Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

putin zelensky macron putin zelensky macron

Volodymyr Zelensky sta attraversando un periodo di difficoltà: chiede armi agli alleati per fermare l’esercito russo, che ha ripreso ad avanzare, ma non sembra in grado di proporre una credibile iniziativa negoziale capace di fornire una prospettiva di pace. La sua insistenza sul «ritorno ai confini del 1991», che comporta il ritiro russo da tutti i territori occupati a partire dal 2014, inclusa la Crimea, getta una luce massimalista sulla posizione ucraina. Di tutto questo approfitta la ben oliata macchina della propaganda di Mosca […]

 

[…] nella sostanza non c’è sul tavolo alcun negoziato, la pace resta una chimera lontana, il che comporta il rischio di una guerra ancora più grave. […] «La verità resta che Putin intende tenersi ciò che ha occupato manu militari, quindi assoggettare l’Ucraina a Stato vassallo, per poi proseguire col suo tentativo di attaccare la Transnistria e i Paesi Baltici.

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A ben vedere, nulla è cambiato dal tempo dei falliti negoziati di pace in Turchia nel marzo-aprile 2022», sottolineano tra i circoli diplomatici europei a Kiev.

 

A confondere le acque sono le ripetute dichiarazioni di Putin, per cui la volontà russa sarebbe raggiungere subito un accordo pacifico. «Tutto falso, una menzogna vergognosa. Oggi la finta pace di Putin si basa su quattro punti irrinunciabili.

 

L ATTACCO RUSSO SULL UCRAINA DEL 29 DICEMBRE 2023 L ATTACCO RUSSO SULL UCRAINA DEL 29 DICEMBRE 2023

1) Completare l’annessione delle quattro province già parzialmente occupate: Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson.

 

2) Vietare l’adesione di ciò che resta dell’Ucraina alla Nato e semmai permetterle qualche forma di associazione economica all’Ue.

 

3) Il disarmo dell’Ucraina, limitato a 85.000 soldati, circa 350 tank e 520 sistemi d’artiglieria, come si era ventilato durante le trattative segrete e mai ratificate due anni fa.

 

4) La “denazificazione”, per usare la retorica cara a Putin, che significa rimuovere Zelensky e concedere a Mosca il diritto di interferire direttamente sul governo ucraino», spiegano le stesse fonti.

volodymyr zelensky e vladimir putin 1 volodymyr zelensky e vladimir putin 1

 

La posizione ucraina è […] cristallizzata ai «dieci punti» formulati da Zelensky nel novembre 2022, dopo che Putin due mesi prima aveva insistito nell’imporre il referendum farsa, che a suo parere doveva sancire l’annessione delle zone occupate. Tra questi, i principali sono il totale ritiro russo; il pagamento delle riparazioni di guerra; il ritorno in Ucraina di tutti i deportati in Russia e la persecuzione dei responsabili di crimini contro l’umanità.

 

Zelensky li ripropone in vista della conferenza di pace che vorrebbe tenere in Svizzera nell’estate. […] una sorta di congresso preparatorio aperto ai Brics e agli alleati di Mosca, compresi India, Brasile e Cina. Ma senza la presenza russa. Precondizione che gli svizzeri e il fronte occidentale hanno già criticato più o meno apertamente.

 

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«Come si può negoziare senza Putin?», osservano. Il Cremlino ha già rifiutato. I cinesi cercano di mediare, ma il loro piano in dodici punti è percepito come troppo asservito a Mosca […] A riprova dell’assenza di prospettive di pace restano forti i segnali di guerra: ieri i droni ucraini hanno centrato un’altra raffineria russa a 1.300 chilometri dai loro confini, mentre i missili russi hanno colpito la zona di Dnipro; Zelensky mette a punto la nuova legge sulla leva riducendo l’età delle reclute da 27 a 25 anni e Putin insiste per il reclutamento di 150.000 nuovi soldati in vista della prossima offensiva.

 

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