CHI HA DIFFUSO GLI AUDIO-SFOGHI CON CUI LUCA BERNARDO MINACCIAVA DI ABBANDONARE LA CORSA A SINDACO SE I PARTITI DI CENTRODESTRA NON AVESSERO TIRATO FUORI I SOLDI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE? ERANO STATI INVIATI NELLA CHAT CON DENTRO SETTE PERSONE - BEPPE SALA LO INFILZA: "IO DAI PARTITI RICEVO EURO ZERO" - LA RISPOSTA: "IO CHIEDO AI PARTITI, COME SI DEVE FARE, POI SE I MILANESI VORRANNO DARMI UNA MANO, BEN VENGA. ANCHE SALA HA RICEVUTO FONDI DAL PD NELLA SUA PRIMA CAMPAGNA…"

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Pierpaolo Lio per il "Corriere della Sera"

LUCA BERNARDO LUCA BERNARDO

 

«Il timore è che si sia inserito qualcuno in questa chat. Conosciamo i colpi bassi della sinistra, i metodi da ex Unione Sovietica». Luca Bernardo non crede all'ipotesi tradimento, o a una quinta colonna all'interno della sua squadra. A trafugare da «una chat privata di sette persone» quei vocali in cui minacciava di dimettersi se i partiti del centrodestra non avessero contribuito alla sua corsa a sindaco di Milano, deve essere stato un esterno, magari un hacker.

 

LUCA BERNARDO E MATTEO SALVINI LUCA BERNARDO E MATTEO SALVINI

E allora il passo successivo non è una resa dei conti interna - anzi, «discutiamo, come fa una grande famiglia, e ora siamo più compatti di prima» - ma una denuncia a magistratura e polizia postale. Il giorno dopo la bufera, il pediatra investito del ruolo di anti Sala si presenta solo in conferenza stampa, e garantisce: «Non ho mai avuto l'intenzione di mollare. Devo rispondere ai cittadini» che nelle ore successive lo hanno tempestato di «messaggi di sostegno e richieste di poter contribuire economicamente» alla sua corsa.

 

MEME DI LUCA BERNARDO CON PISTOLA MEME DI LUCA BERNARDO CON PISTOLA

Bernardo ripete che l'ultimatum altro non era che «un grido d'allarme», con «toni decisi», certo, ma nulla più. E per scoprire come gli audio siano riusciti a diventare pubblici avvierà oggi «una denuncia nelle sedi competenti, perché questo fatto lede la privacy». E arriviamo al capitolo finanziamenti. Quelli arriveranno.

 

«C'è stato un ritardo» dei partiti, «in buona fede». Ma ora «ci siamo trovati e abbiamo raggiunto la normale sintesi», spiega ancora il candidato, anche se «non so dirvi adesso in termini economici quanto». In effetti, la coalizione ieri ha raggiunto un'intesa che oggi dovrebbe portare a staccare un assegno da 100 mila euro per affrontare le due settimane che porteranno al primo turno: serviranno a pagare spot tv e cartelloni per ridurre lo scarto di notorietà che separa Bernardo dal sindaco uscente.

 

luca bernardo matteo salvini luca bernardo matteo salvini

Ma è la metà di quanto richiesto («almeno 50 mila euro a testa»). In molte segreterie si fa notare però che l'agenda del frontman sia fitta di partecipazioni a eventi organizzati e pagati dai partiti e che un rinforzo potrebbe arrivare dal crowdfunding . Sul fronte opposto, Enrico Letta attacca: «Vedo che Salvini sta molto lontano anche da Milano, non si è candidato dopo 25 anni e il candidato sindaco non sa nemmeno se arriva alla fine della campagna».

 

Beppe Sala si dice invece sorpreso dalla reazione di Bernardo: «Le difficoltà non sono in campagna elettorale ma nel fare il sindaco. Serve grande tranquillità, perché situazioni di tensione ti vengono addosso cento volte in cinque anni». E sottolinea: «Io dai partiti ricevo euro zero. L'ho fatto volontariamente, perché credo che l'indipendenza passi anche da questo». «Io chiedo ai partiti, come si deve fare, poi se i milanesi vorranno darmi una mano, ben venga - la replica di Bernardo -. Anche Sala ha ricevuto fondi dal Pd nella sua prima campagna».

LUCA BERNARDO LUCA BERNARDO

 

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