CI FRACASSANO LE PALLE CON LA RETORICA DEI GIOVANI MERITEVOLI E POI FANNO POSTO SOLO A VECCHI IN PENSIONE – IL GOVERNO MELONI HA SOSPESO LA NORMA CHE IMPEDIVA AI PENSIONATI DI LAVORARE (SE NON GRATIS) PER LA PA: LA MODIFICA SERVE A PROROGARE IL MANDATO DEL PRESIDENTE DELL’ISTAT IN QUOTA LEGA, GIAN CARLO BLANGIARDO. MA A CASCATA, POTREBBERO SBUCARE DALLA FINESTRA ALTRI VECCHI POLTRONARI - IL CASO SAVONA: IL PRESIDENTE DELLA CONSOB CUMULA 240MILA EURO DI SALARIO A 113 MILA EURO DI PENSIONE...

-

Condividi questo articolo


MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI

Estratto dell’articolo di Valentina Conte per www.repubblica.it

 

Tornano i pensionati d'oro ai vertici dello Stato: nelle amministrazioni pubbliche, negli enti, negli Istituti, nelle Authority, alla Consob. Il governo Meloni ha depositato un emendamento al decreto Milleproroghe in discussione al Senato, bollinato dalla Ragioneria, che sospende fino al 31 dicembre 2026 il decreto Madia del 2014. Quello che impediva a tutti i pensionati, sia pubblici che privati, di lavorare per la Pa: niente consulenze, incarichi di studio o dirigenziali, tantomeno direttivi, a meno che gratuiti. […]

 

gian carlo blangiardo al meeting di cl a rimini gian carlo blangiardo al meeting di cl a rimini

Ebbene la stretta […] viene tolta per quattro anni, fino alla fine del 2026. Non per tutti: resta per le consulenze, ad esempio. Salta invece per "gli incarichi di vertice presso enti, istituti o aziende di carattere nazionale" conferiti da "organi costituzionali […] ". In pratica, si toglie il tappo alle nomine che contano fatte dal governo e ratificate dal Parlamento.

 

[…] A partire da una che sta molto a cuore al governo Meloni, in particolare al leader della Lega Matteo Salvini: il presidente dell'Istat, ruolo ricoperto da Gian Carlo Blangiardo, nominato dal governo gialloverde il 4 febbraio 2019, scaduto ieri e ora in prorogatio per 90 giorni. L'esecutivo vorrebbe riconfermarlo, ma lui avrebbe comunicato la sua indisponibilità a proseguire per altri quattro anni a stipendio zero.

 

Paolo Savona Paolo Savona

E questo perché Blangiardo, classe 1948, è in pensione dal primo novembre 2019 come professore universitario di Demografia. E quindi da allora […] dirige l'Istat a titolo gratuito. Solo il primo anno - tra febbraio e ottobre 2019 - ha incassato 171 mila euro, come quota parte dello stipendio annuale che anche per Istat è pari al tetto della Pa di 240 mila euro lordi. Poi dopo, da pensionato, non ha più preso nulla.

 

Pasquale Stanzione Pasquale Stanzione

[…] Blangiardo ha fatto notare ai suoi interlocutori che quella norma del 2014 gode di importanti e pesanti eccezioni: il presidente della Consob e il garante per la Privacy. Paolo Savona, classe 1936, ha 86 anni e guida la Consob dall'8 marzo 2019, nominato dal governo Lega-M5S per un incarico settennale. In barba alla norma Madia cumula i 240 mila euro con una pensione da 113 mila euro […]. Pasquale Stanzione, classe 1945, ha 77 anni ed è stato nominato alla guida della Privacy per un settennio il 29 luglio 2020 dal governo Conte II. […]

blangiardo blangiardo

 

[…] Se […] l'emendamento infilato dal governo al Milleproroghe […] fosse approvato, servirebbe anche per altre due nomine da fare a maggio, quando scadranno i presidenti di Inps e Inail, Pasquale Tridico e Franco Bettoni, che il governo non vuole riconfermare. Non è detto che Palazzo Chigi punti a un pensionato d'oro per questi due Istituti. Ma il paracadute è aperto.

gian carlo blangiardo gian carlo blangiardo Paolo Savona Paolo Savona PAOLO SAVONA CARLO AZEGLIO CIAMPI PAOLO SAVONA CARLO AZEGLIO CIAMPI

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...