Francesco Bisozzi Mauro Evangelisti per "Il Messaggero"
Gli altri Paesi dell'Unione europea, soprattutto quelli che puntano molto sulla ripresa del turismo, accolgono i visitatori purché siano vaccinati, l'Italia no e ancora non si sa quando lo farà.
Con un paradosso: anche un italiano, che ha completato il percorso vaccinale e ha il certificato rilasciato dalla sua Regione, se torna da un'altra nazione della Ue in cui la diffusione del virus è paragonabile a quella del nostro Paese, deve comunque fare il tampone.
Da oggi invece la Spagna accetta il certificato vaccinale, la Francia lo farà a metà settimana, la Grecia lo fa da tempo. Stanno già applicando il sistema del green pass europeo, in attesa che i tempi non proprio fulminei della Ue lo renda operativo.
Così, però, il turismo italiano è penalizzato rispetto ai vicini. Attacca il sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri: «Si tratta di una strategia insensata. Che significato ha chiedere il tampone a una persona vaccinata? Addirittura è anche capitato che qualcuno abbia dovuto mettersi in quarantena, benché fosse immunizzato».
Ma l'Italia quando tratterà il turista vaccinato come i paesi vicini? «Questo dovete chiederlo al ministro. Io posso solo dire che ho scritto una lettera alla direzione generale già qualche settimana fa sollecitando questo strumento. Ma lo ripeto senza problemi: costringere un viaggiatore a sottoporsi a un tampone anche se è vaccinato è insensato».
Anche perché poi dal primo luglio questo sistema dovrà diventare realtà: se accogliere un vaccinato senza sottoporlo al test è una imprudenza oggi, lo sarà anche tra un mese. Sileri, ospite di Domenica In, ieri ha anche lanciato una proposta: concedere due tamponi gratuiti a settimana alla famiglie per ottenere il green pass (ovviamente per coloro che, magari per ragioni di età, non sono vaccinati).
Dice Sileri: «Nelle famiglie che hanno figli sotto i 12 anni che non possono fare il vaccino è chiaro che i figli devono fare il tampone, che ha un costo ed è giusto che questo venga pagato dallo Stato. Col procedere dell'attivazione sempre più completa del green pass, è necessario muoversi in questa direzione per garantire un numero di tamponi alle famiglie perché possano circolare».
Per l'Italia, comunque, ora è urgente snellire le procedure, sia pure garantendo la sicurezza sanitaria, per fare ripartire il turismo. Quest'anno le vacanze nel nostro Paese costeranno il 15 per cento in più rispetto al 2020, mentre in Spagna e Grecia i prezzi al momento rimangono stabili.
Così in molti prenotano all'estero, pure chi magari ha il bonus vacanze in tasca. La presidente di Fiavet-Confcommercio Ivana Jelinic spiega: «Registriamo in Italia rincari nelle località balneari e di montagna più gettonate e negli alberghi di fascia medio alta, in parte motivati dagli investimenti che sono stati fatti nelle strutture e che i gestori devono ora coprire. Parliamo di aumenti del 10-15 per cento. Al contrario nelle isole della Grecia e in Spagna i prezzi sono stabili se confrontati con l'anno scorso».
Risultato? «Molti italiani in questa fase preferiscono prenotare fuori dall'Italia per risparmiare», spiega la numero uno della Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo, «compresi a volte quelli che hanno ottenuto il bonus vacanze nel 2020 e che non lo hanno ancora speso».
BONUS
Il bonus vacanze, che nel caso delle famiglie numerose vale 500 euro di contributo, spendibili in Italia, è stato modificato dal Sostegni bis e può essere utilizzato ora anche quando si prenota nelle agenzie di viaggio. «Non basta per far decollare una misura che fin qui ha avuto molte difficoltà a imporsi, come del resto dimostrano i numeri», sottolinea la Jelinic.
Sono stati generati 1,8 milioni di voucher, con un importo compreso tra 150 e 500 euro a seconda del nucleo richiedente (i single hanno diritto allo sconto minore mentre i nuclei familiari di due persone hanno ottenuto 300 euro), per un controvalore pari a 800 milioni di euro.
Le risorse stanziate dal governo Conte l'estate scorsa per alimentare l'aiuto erano superiori a due miliardi di euro. Peggio. I voucher effettivamente utilizzati sono una minoranza, 800 mila circa.
Resterebbero dunque da consumare quasi 500 milioni degli 800 milioni di euro prenotati nel 2020. In pratica ci sono ancora in circolazione un milione di bonus vacanza inutilizzati. Più nel dettaglio, il decreto Sostegni bis permette di utilizzare il contributo anche presso agenzie di viaggio e tour operator e non più solamente nelle strutture ricettive aderenti all'iniziativa.
L'ampliamento delle modalità di utilizzo del bonus è stata dettata dall'esigenza di spingere le famiglie beneficiarie a spenderlo così da aiutare il turismo a ripartire, ma per adesso la novità non ha prodotto l'esito sperato.