Francesco Spini per "la Stampa"
Ovviamente, al giro delle nomine delle aziende partecipate dallo Stato, ha prevalso la linea di Mario Draghi: discontinuità per tutte le scadenze. Attuali e future. Si comincia dalla poltrona di maggior rilievo, con Dario Scannapieco che dalla vicepresidenza della Bei arriva alla guida di Cassa depositi e prestiti al posto di Fabrizio Palermo, come l' ex Terna Luigi Ferraris sostituisce Gianfranco Battisti alle Ferrovie. Presto toccherà alla Rai. Ma è in via Goito che si annuncia un decisivo cambio di passo.
Il braccio finanziario del Tesoro negli ultimi anni è stato più di una banca d' affari, il nuovo crocevia della finanza italiana. Una sorta di Fondo sovrano multitentacolare impegnato a investire negli hotel (ricordate l' ingresso in Rocco Forte?) intervenire in partite aperte, svolgere un ruolo da pivot nel mercato: dalla rete di Open Fiber alla partecipazione in Tim, dall' operazione (ancora in corso, ma col traguardo in vista) su Autostrade alla fusione delle carte di pagamento di Nexi e Sia, fino a Borsa Italiana-Euronext.
L' aria che tira, a Palazzo Chigi e dintorni è quella di imprimere, con l' arrivo di Scannapieco, una svolta. «La Cassa tornerà ad essere sempre più strumento di supporto al mercato e sempre meno un giocatore dello stesso mercato», prevede un autorevole interlocutore. Interventista dove serve, ma fuori dal protagonismo vissuto dal mercato se non con ostilità, con sospetto.
Una svolta necessaria in tempi di Pnrr: la Cdp avrà un ruolo cruciale anche per i 222 miliardi tra Recovery Fund e fondo complementare che serviranno a rilanciare il Paese. La Cassa sarà chiamata a dare sostegno operativo nel mettere in campo strumenti di project financing, interventi pubblico-privato e di partenariato indispensabili per intercettare le risorse, ma poco sviluppati nel sistema pubblico. Che avrà bisogno di competenze per garantire tracciabilità e verificabilità in corso d' opera che l' Europa richiede anche a livello di enti locali.
Autostrade, Open Fiber, la partecipazione in Tim? Operazioni ormai chiuse ma che difficilmente rivedremo. Messo da parte il progetto della Rete Unica, l' impegno di Cdp, salita al 60% di Open Fiber, si è riconvertito nella necessità di rendere più stringenti gli impegni di cablare le zone più disagiate rimaste indietro. Si proseguirà su questa strada e l' arrivo di Scannapieco non fa che confermare questa visione.
Il suo è il ritratto di un grand commis gentile ma determinato, fedele al proprio mandato e capace di respingere gli assalti alla diligenza della politica. Parlerà direttamente con Draghi e Daniele Franco, sodali ritrovati - come il ragioniere dello Stato, Biagio Mazzotta - di una carriera da civil servant cominciata nel '97 al ministero dell' Economia, di cui è stato a lungo direttore generale del Dipartimento finanza e privatizzazioni, quello a cui fanno capo le partecipazioni dello Stato.
Prima di approdare alla Bei, la Banca europea per gli investimenti. Proprio questa esperienza, scommettono in molti, sarà determinante nel connotare ancor più la Cdp in quella sorta di Banca di Stato che è sempre stata, dirigendo la sua ricca dotazione fatta di risparmio postale e di risorse straordinarie come quelle di «Patrimonio rilancio», al sostegno di attività che il mercato «speculativo» fatica a considerare per via di una logica troppo di lungo periodo. Meno operazioni sul capitale, limitate per lo più a ristrutturazioni e difesa di alcuni capitoli, come l' italianità, di settori in difficoltà. Più spazio a finanziamenti e altri strumenti a sostegno di infrastrutture, enti locali, opere a finalità sociale.
gianfranco battisti ferrovie dello stato 3
Con Scannapieco, comincia anche l' era di Luigi Ferraris alle Ferrovie: per lui una doppia sfida. Dovrà portare avanti gli investimenti previsti dal Pnrr - 24,77 miliardi per la rete ferroviaria - sviluppando in particolare i collegamenti ad Alta Velocità nel Mezzogiorno e del Nord verso l' Europa, potenziando i nodi ferroviari metropolitani. Nel contempo non potrà perdere di vista il mercato, in Italia - tra i più competitivi e con le tariffe più basse d' Europa - e la sfida estera che le Fs hanno ingaggiato in Spagna, Francia e Regno Unito. Una sfida tra Stato e mercato.