COME SIAMO MES? L’UE SPINGE PER LA RATIFICA DEL MECCANISMO DI STABILITA’ ("E' NECESSARIA"): ORA RESTANO 15 GIORNI PER DECIDERE – GIORGETTI, SEMPRE PIU’ NERVOSO”, ASPETTA IL VIA LIBERA DA MELONI E PRENDE TEMPO CON L’EUROPA. INTANTO SALVINI SI PREPARA AD ALZARE LO SCONTRO – IL CENTRODESTRA TENTATO DI PROVARE NUOVAMENTE A LEGARE L’OK AL MES CON LE CONCESSIONI SUL PATTO DI STABILITA’

-

Condividi questo articolo


Marco Bresolin per la Stampa - Estratti

meloni salvini meloni salvini

 

La ratifica della riforma del Mes da parte dell'Italia «è estremamente necessaria».

Perché ci troviamo «in tempi incerti, caratterizzati da elevata volatilità, con conflitti geopolitici» ed è necessario «aumentare la stabilità dei mercati». A lanciare l'ennesimo appello al governo e al parlamento italiano è Pierre Gramegna, direttore esecutivo del Meccanismo europeo di stabilità. Un appello che arriva con una tempistica non casuale: nel giro di un mese al massimo bisognerà completare la ratifica, diversamente dal 1° gennaio il Fondo di risoluzione unico delle banche si ritroverà senza una rete di sicurezza finanziaria.

GIANCARLO GIORGETTI GIANCARLO GIORGETTI

 

«La riforma non costa nulla all'Italia – ha detto il lussemburghese alla Cnbc – ed è davvero difficile comprendere una motivazione finanziaria per non ratificarla. Penso che sia una lotta politica, ma noi abbiamo fornito tutte le informazioni necessarie per convincere che la ratifica è nell'interesse dell'Italia e anche nell'interesse di tutti i 20 Paesi» dell'Eurozona.

 

(...)

 

MES

Ilario Lombardo per la Stampa

 

matteo salvini e giorgia meloni matteo salvini e giorgia meloni

 Quindici giorni. È un'eco che rimbomba nella testa del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti: sul Mes va presa una decisione entro quindici giorni. Sono gli ultimi granelli di polvere dentro la clessidra che è stata girata lo scorso fine giugno, quando il Parlamento ha votato una sospensiva che ha rinviato l'esame della ratifica della riforma del fondo salva-Stati di quattro mesi.

 

L'escamotage che Giorgetti ha usato come scudo in tutti i recenti vertici europei sta scadendo. All'Eurogruppo di lunedì, tra due giorni, potrà ancora dire ai colleghi che il governo si è rimesso al Parlamento, per giustificare un ritardo che a Bruxelles è considerato insostenibile. Ma sarà l'ultima volta che il ministro leghista potrà farlo. Al Tesoro se ne parla in maniera ossessiva. Giorgetti è in ansia. I suoi collaboratori e i tecnici del Mef lo descrivono come «nervoso», in attesa di una risposta da parte di Giorgia Meloni. Una soluzione politica che faccia uscire l'Italia dall'imbarazzo di essere rimproverata ancora una volta, come avvenuto ieri da parte del direttore generale del Meccanismo europeo di stabilità, Pierre Gramegna.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

L'Italia è l'unico Paese a non aver ratificato la riforma del Mes, uno strumento essenziale che, dal 2024, dovrebbe garantire la stabilità del sistema bancario europeo. Meloni, in realtà, ha già in tasca una via d'uscita.

 

(…)

Resta il problema di far digerire la ratifica alla Lega. Di non offrire a Salvini l'arma perfetta per la campagna elettorale.

Negli ultimi giorni ai colleghi che lo fermavano per chiedergli cosa avrebbero fatto sul Mes, il responsabile economico della Lega, il senatore Alberto Bagnai ha risposto: «Faremo le barricate».

meloni salvini meloni salvini

A margine del Consiglio europeo del 26-27 ottobre andrà in scena anche l'Euro Summit, la riunione ristretta dei Paesi della moneta unica. È molto probabile che il Mes sarà un argomento di cui chiederanno conto a Meloni. La premier dovrà avere un paio di risposte pronte. La prima è scontata, ed è quella che si lascia filtrare da Palazzo Chigi anche in queste ore: il Mes è legato alla riforma del Patto di Stabilità che per il governo di Roma presenta ancora troppe criticità. La seconda risposta dovrà però andare più a fondo, perché Meloni sa benissimo che sui tavoli europei le nuove regole della fiscalità e la scadenza imminente sul Mes (necessaria alle assicurazioni bancarie) sono due partite differenti, e trattate come tali.

giorgia meloni giancarlo giorgetti giorgia meloni giancarlo giorgetti

 

Ai vertici di Fratelli d'Italia ieri si ragionava su quali margini avrà in Parlamento Meloni. La sensazione è che i leghisti, alla fine, potrebbero anche far passare il testo, per non causare un'implosione della maggioranza. Ma a quale prezzo? Salvini potrebbe alzare lo scontro in piena corsa per le europee, lasciare a Meloni l'intera responsabilità della giravolta su una battaglia politica che i sovranisti avevano sempre condotto assieme, e sempre accusando gli avversari che di volta in volta sedevano al governo di voler indebolire l'Italia.

lotta continua meme su giorgia meloni e matteo salvini by edoardo baraldi lotta continua meme su giorgia meloni e matteo salvini by edoardo baraldi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH – L’INCHIESTA SUI RAPPORTI TRA I GRUPPI ULTRAS E LE SOCIETÀ INTER E MILAN, POTREBBE PRESTO ARRIVARE NELLA CAPITALE E SQUARCIARE IL VELO DI OMERTÀ SUI LEGAMI TRA CURVE DI ROMA E LAZIO E IL MONDO DI MEZZO CRIMINALE - LE RELAZIONI PERICOLOSE TRA I SUPPORTER LAZIALI E GLI ULTRÀ INTERISTI - CHISSÀ SE, NELLE PROSSIME SETTIMANE, VERREMO A SAPERE QUAL È LA VERA RAGIONE DELL’IMPROVVISO E INCOMPRENSIBILE ESONERO DI DANIELE DE ROSSI E DELLE CONSEGUENTI DIMISSIONI DI LINA SOULOUKOU...

NON È CON LE GUERRE CHE SI ESTIRPA IL TERRORISMO – ISRAELE POTREBBE INVADERE IL LIBANO GIÀ QUESTA SETTIMANA MA NON CAMBIERA' GRANCHE' – NETANYAHU E I SUOI ALLEATI FINGONO DI NON CAPIRE CHE PER RISOLVERE IL PROBLEMA ALLA RADICE 

BISOGNA CREARE UNO STATO PALESTINESE - PER CREARE UN “NUOVO ORDINE” DI PACE IN MEDIO ORIENTE, TEL AVIV HA BISOGNO DI AVERE DALLA SUA PARTE LE OPINIONI PUBBLICHE INTERNAZIONALI: FARE GUERRA E ELIMINARE I CAPI DI HAMAS E HEZBOLLAH NON BASTERA' - IL MESSAGGIO DI NETANYAHU AGLI IRANIANI: "PRESTO SARETE LIBERI". IL PENTAGONO INVIA ALTRI SOLDATI E AEREI DA CACCIA IN MEDIO ORIENTE

DAGOREPORT - LA GUERRA D’ATTRITO NEL CENTRODESTRA NON SI FERMA A UCRAINA, AUTONOMIA, RAI, BANCHE E CANONE, MA SI ARRICCHISCE DI UNA NUOVA SORPRENDENTE ATTRICE PROTAGONISTA: BARBARA D’URSO – A VIALE MAZZINI SI MORMORA CHE DIETRO L’OSPITATA DELLA CONDUTTRICE A “BALLANDO CON LE STELLE” (COSTO: 70MILA EURO) CI SIA LO ZAMPINO DI TELEMELONI. UNA PIZZA IN FACCIA A PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE HA ALLONTANATO “BARBARIE” DA MEDIASET E NON VUOLE VEDERLA NEMMENO SULLE ALTRE RETI – L’AFFONDO DI GASPARRI SULLE BANCHE E SU ELON MUSK, L’AUTONOMIA, IL POSIZIONAMENTO INTERNAZIONALE: TUTTE LE SCHERMAGLIE TRA FRATELLI D’ITALIA, FORZA ITALIA E LEGA…