1 – LE PICCONATE DEL PAPA AI MURI DEL MONDO "LA POLITICA NON DEGENERI IN POPULISMO"
bergoglio firma l' enciclica fratelli tutti davanti alla tomba di san francesco
Domenico Agasso Jr per “la Stampa”
La pandemia «non è un castigo di Dio, è la realtà che geme e si ribella». L' emergenza sanitaria globale è servita a dimostrare che «nessuno si salva da solo»: se ne potrà uscire solo tutti insieme, attraverso la via della solidarietà. Perciò è tempo di abbattere muri, disinnescare le chiusure dei nazionalismi e i pericoli della xenofobia. E prendere le distanze dai populismi, che in realtà «strumentalizzano i popoli».
bergoglio celebra messa alla tomba di san francesco
Papa Francesco lo afferma in «Fratelli tutti», l' enciclica «sociale» pubblicata ieri, festa di Francesco d' Assisi, il santo che l' ha ispirata. Bergoglio l' ha scritta per «sognare come un' unica umanità», citando Martin Luther King, Desmond Tutu, il Mahatma Gandhi e il beato Charles de Foucauld.
Il Covid-19 ha messo in luce «le nostre false sicurezze. Al di là delle varie risposte che hanno dato i diversi Paesi, è apparsa evidente l' incapacità di agire insieme», è la denuncia del Papa. Da cui il rilancio: «Riconoscendo la dignità di ogni persona umana, possiamo far rinascere tra tutti un' aspirazione mondiale alla fraternità».
Bergoglio indica i percorsi concretamente percorribili da chi vuole costruire un mondo più giusto. Una necessità che l' epidemia da coronavirus ha amplificato, suscitando «la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti».
La riflessione papale si basa sul «tutto è connesso», per cui risulta «difficile pensare che questo disastro mondiale non sia in rapporto con il nostro modo di porci rispetto alla realtà, pretendendo di essere padroni assoluti della propria vita e di tutto ciò che esiste».
Francesco però non intende «dire che si tratta di una sorta di castigo divino. E neppure basterebbe affermare che il danno causato alla natura alla fine chiede il conto dei nostri soprusi. È la realtà stessa che geme e si ribella».
La terza enciclica di Papa Bergoglio - ieri all' Angelus distribuita in regalo ai fedeli nell' edizione dell' Osservatore Romano, tornato a essere stampato in cartaceo - ribadisce il forte «no» alla «cultura dei muri» eretti per ostacolare l' incontro con altre culture. Invita le religioni a non far sentire «incoraggiati o almeno autorizzati a sostenere forme di nazionalismo chiuso e violento e atteggiamenti xenofobi».
Grande spazio è riservato alla «migliore politica», con l' avvertenza che può «degenerare in insano populismo quando si muta nell' abilità di qualcuno di attrarre consenso allo scopo di strumentalizzare politicamente la cultura del popolo, sotto qualunque segno ideologico, al servizio del proprio progetto personale e della propria permanenza al potere».
Riafferma che insieme al diritto di proprietà privata, «c' è il prioritario e precedente diritto della subordinazione di ogni proprietà privata alla destinazione universale dei beni della terra e, pertanto, il diritto di tutti al loro uso». E lancia l' appello per una riforma delle Nazioni Unite, chiamate a favorire accordi multilaterali che tutelino al meglio anche gli Stati più deboli.
La «Fratelli tutti» non si limita a «considerare la fraternità un auspicio», chiosa il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, «ma delinea una cultura da applicare ai rapporti internazionali».
2 – "LA CHIESA SPOSA L'ILLUMINISMO MA SARÀ INASCOLTATA"
Maria Novella De Luca per “la Repubblica”
«Credo che l' elemento di novità di questa enciclica sia il ponte che getta tra Illuminismo e cattolicesimo. Il Papa più volte utilizza le parole libertà, uguaglianza e fraternità, ossia il fulcro di quel pensiero laico storicamente opposto al pensiero della Chiesa. Da un punto di visto politico "Fratelli Tutti" è un po' più incisiva delle precedenti, anche se resta nel solco, ormai tradizionale, delle encicliche sociali di critica alla globalizzazione».
massimo cacciari a otto e mezzo 1
Massimo Cacciari, filosofo e voce laica, non nasconde le sue riserve. «Il discorso di Bergoglio è un grande appello alla fraternità universale che resterà, lo sappiamo, purtroppo inascoltato».
È però un appello che si schiera con forza contro le disuguaglianze, contro la pena di morte, dalla parte dei migranti, denuncia lo sfruttamento senza regole del pianeta.
«Temi, appunto, ormai classici nelle encicliche della Chiesa. Insomma è naturale che Bergoglio parli delle tragedie del mondo in questi termini. Un elemento di novità, invece, è la condanna non solo della guerra, ma anche della guerra-giusta. Finalmente la Chiesa si è schierata contro».
Massimo Cacciari - Il lavoro dello spirito
E la definizione del virus non come "castigo divino" o "rivolta della natura", ma come "la realtà stessa che geme"?
«Ci mancherebbe che il Papa definisse la pandemia un castigo divino. E anche la Natura c' entra poco. È l' uomo che geme, la Natura risorge sempre, saremo noi, con i disastri che combiniamo nell' ambiente a non poter più vivere un giorno su questo pianeta. La Natura, invece, troverà il modo di sopravviverci».
Ci sono nell' enciclica di Bergoglio indicazioni precise, politiche. La riforma dell' Onu. Contro sovranismi e nazionalismi. In un mondo ormai incapace di prevenire la guerra.
«Un richiamo giusto, l' Onu sembra aver fallito il suo compito che è quello di trovare mediazioni e mettere fine ai conflitti. Ma dietro queste parole, concrete, sento invece lo smarrimento di chi, con sensibilità religiosa, si chiede perché in questi giorni bui stia invece vincendo l' Anticristo. C' è un senso di apocalisse in questa parte dell' enciclica».
Non c' è soltanto sconforto. Bergoglio indica il dialogo come antidoto alla disperazione. "Fratelli Tutti", appunto.
donald trump al lavoro col covid
«Un appello universale e tale resterà, soltanto un appello. Giustamente il Papa invoca il dialogo tra diversi, ma ignora l' altra parte del discorso, l' unica che può cambiare le cose. Ossia la ricerca dei minimi comun denominatori che poi possono permettere di trovare soluzioni per governare, per mediare conflitti. Non basta il Buon Samaritano, ci vuole la politica».
Certo, ma il Papa utilizza quella parabola per invitarci a costruire nuovi legami sociali, non voltando le spalle al dolore degli altri .
«È quello che ci aspettiamo di sentire da un Papa. Ma non basta. Non c' è una vera critica radicale al sistema che crea le disuguaglianze, a un sistema politico fondato sull' intreccio tra burocrazia e finanza».
meme su donald trump e il covid 1
Condivide il concetto che il Covid, come dice Francesco, ci ha messi tutti sulla stessa barca e nessuno può salvarsi da solo? Ognuno di noi può contagiare ed essere contagiato.
«È la realtà. Ma il virus non ha fatto altro che rimarcare e approfondire immense differenze sociali».
Insomma Cacciari, questa enciclica "Fratelli tutti" non l' ha convinta?
«Trovo che non abbia grandi elementi di novità. Povertà, ambiente, ecologia, critica alla globalizzazione sono cavalli di battaglia della Chiesa, direi ormai da un secolo. La sorpresa, invece, sono quelle tre parole: libertà, eguaglianza, fraternità».
Cosa l' ha stupita?
meme su donald trump e il covid 7
«Leggere più volte nell' enciclica termini che sono stati il simbolo dell' Illuminismo, detestato dalla Chiesa. Parole che sono diventate oggi un ponte con il mondo laico, in quanto valori universali per credenti e non credenti. Insieme alla condanna della "guerra giusta" questi passi dell' enciclica "Fratelli Tutti" rappresentano, effettivamente, qualcosa di nuovo».