Vittorio Feltri per ''Libero Quotidiano''
Breve nota a margine di Brexit, cioè l' uscita dell' Inghilterra dalla Ue, deplorata da quasi tutti i commentatori italiani e stranieri, i quali hanno sostenuto che il referendum consultivo è stato un grave errore, e che Cameron non doveva concederlo: perché il popolo è bue per definizione e non è in grado di assumere decisioni importanti. Secondo questa interpretazione della democrazia, i cittadini possono soltanto eleggere propri rappresentanti in Parlamento e ad essi delegare il compito di sottoscrivere o sciogliere trattati internazionali.
In effetti, la cosiddetta democrazia rappresentativa prevede che siano i governi e le maggioranze ad amministrare la cosa pubblica. Sarebbe assurdo che ogni atto ordinario, ogni legge, ogni provvedimento fossero sottoposti al giudizio della gente mediante plebiscito. Ma questo - ripetiamo - vale per l' ordinaria amministrazione. Quando invece sono in ballo questioni di interesse generale, come appunto l' appartenenza o meno di un Paese all' Europa, è normale, giusto e sacrosanto consultare il popolo, cui spetta il diritto di indicare le proprie preferenze.
Ciò tuttavia non piace a coloro che si sentono superiori alla massa, considerata ignorante, impreparata, incapace di capire ciò che le convenga. Mi riferisco all' opinione più diffusa in questi giorni successivi al terremoto britannico. Il pensiero dominante è che gli inglesi si dividano in due categorie: gli avveduti, che hanno votato per rimanere legati a Bruxelles, e gli sprovveduti che si sono espressi in modo contrario.
Questi ultimi sarebbero esseri spregevoli, vecchi rimbambiti, contadini, manovali privi di scienza e di coscienza.
Cosicchè, coloro che in teoria farebbero parte di un ceto illuminato e probo, in realtà sono soltanto dei biechi razzisti. C' è di più. Stando alla vulgata i giovani sarebbero più intelligenti degli anziani avendo dimostrato col suffragio di essere europeisti, mentre chi è su di età ha bocciato l' Unione. Una balla clamorosa, Tant' è che tra i ragazzi dai 18 ai 25 anni si è registrata la più alta percentuale di astenuti. Non mi sembra sia una manifestazione di maturità civile.
sarah palin augura happy brexit
Qualcuno poco sano di mente ha addirittura proposto di escludere dal voto gli over sessantacinquenni, quasi che la vecchiaia fosse una patologia cerebrale invalidante. Segnaliamo infine che da che mondo è mondo sono i genitori a determinare il destino dei figli e non viceversa. È naturale che sia così, assodato che la ruota gira e chi è giovane oggi domani non lo sarà più, e saranno i suoi eredi a scontarne eventuali sbagli. Il fatto grave è che concetti tanto semplici risultino incomprensibili per coloro che si definiscono intellettuali, ma ragionano come deficienti.
BREXIT - LA REAZIONE DEI LONDINESI brexit 3 FASSINO BREXIT BREXIT - LA REAZIONE DEI LONDINESI brexit 5