COSA C’È DOPO LA SECONDA REPUBBLICA? LA PRIMA! - FREGANDO SUL TEMPO I SUOI “ALLEATI” BERSANI E ALFANO, PIERFURBY È FINALMENTE RIUSCITO A CREARE “IL GRANDE CENTRO”, LA “COSA BIANCA” (NON HA ANCORA UN NOME) CHE, CON FINI E RUTELLI (E PASSERA LEADER), RIUNISSE DEMOCRISTIANI E MODERATI - CON LE ELEZIONI SICURE A NOVEMBRE, OGGI SCIOGLIE L’UDC, CREA LA COSTITUENTE PRESIEDUTA DA PEZZOTTA, E A GIUGNO FARÀ IL CONGRESSO…

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1- CASINI ACCELERA A SETTEMBRE NUOVO TERZO POLO
Ugo Magri per "la Stampa"

Fini Casini RutelliFini Casini Rutelli Casini e FiniCasini e Fini

Tutto a un tratto, grande agitazione nei partiti che vedono avvicinarsi le elezioni e scoprono di essere in ritardo nei preparativi. In teoria ci sarebbe un altro anno, ma metti caso che tutto precipiti in autunno... L'accelerazione più netta è nel Terzo Polo. Casini, Rutelli e Fini hanno convenuto di fare qualcosa a giugno, tipo grande adunata a Todi, per poi lanciare a settembre il nuovo soggetto politico.

Però non come sommatoria dei rispettivi partiti e tantomeno come abbuffata dell'Udc (pesce più grosso) che ingoia Fli e Api. Anzi, al fine di eliminare ogni equivoco, gli ex-dc oggi avvieranno le pratiche di auto-scioglimento. Contemporaneamente metteranno in pista la Costituente di centro presieduta da Pezzotta come luogo di aggregazione. Molto contano sugli apporti esterni, a cominciare da quello di Pisanu, che proprio ieri insieme a Dini e ad altri 25 senatori è uscito allo scoperto con un documento che guarda «oltre il Pdl».

Grande prudenza invece sui potenziale arrivo di ministri, che Casini l'altra sera ospite della Gruber non aveva escluso, perché dal Pdl con Gasparri hanno detto ai tecnici «non ci provate» e pure dal Pd hanno manifestato nervosismo. Attenzione a non danneggiare il governo, ha arricciato il baffo D'Alema; e Bersani, secco: «I ministri facciano i ministri».

SAVINO PEZZOTTASAVINO PEZZOTTA CASINI-RUTELLICASINI-RUTELLI

Nel Terzo Polo restano da chiarire cosucce tipo la ragione sociale, il simbolo elettorale, la linea di comando. Il nome che circola (Partito della Nazione) sembra destinato alla discarica della storia. Come acronimo, Pdn è troppo simile a Pdl; inoltre i suoi aderenti verrebbero appellati «nazionalisti», concetto che può piacere a qualche nipotino di Almirante, non certo a Rutelli. Nuove idee non mancano, Bocchino suggerisce «Lista degli italiani», il concorso è aperto. Idem sul simbolo.

Quanto alla struttura, parte di Fli (non tutta: ad esempio Della Vedova sottoscrive in toto il progetto terzopolista) pianta paletti. «Noi non ci scioglieremo, faremo una federazione di movimenti e partiti», preannuncia Bocchino. Il quale ieri mattina ha omaggiato Monti di una visita per dargli conforto, consigli (il Prof «si mostri più risoluto con i partiti, non sia vittima delle mediazioni») e anche velati avvertimenti. Ad esempio, eviti di prendere le decisioni nei vertici notturni con «Abc», dove evidentemente i finiani non si sentono rappresentati a dovere. Pare che Monti, sorridendo, abbia risposto: «Invece che vertici notturni, ne farò di diurni» perché senza compromessi il suo governo va a casa.

C'è movimento pure nel Pdl. Dove il Cavaliere, convinto che si andrà alle urne con questo sistema elettorale, lavora sotto traccia per mettere insieme quanti più tasselli gli riesce. E' filtrato che un paio di settimane fa abbia invitato a colazione Montezemolo. All'incontro, che si è svolto a Roma, hanno partecipato Gianni Letta e pure il segretario Pdl Alfano. Grandi chiacchiere sul Milan, sulla Ferrari, come è lecito attendersi da due appassionati dello sport che non si vedevano da un anno, a parte qualche telefonata.

BIANCO PISANUBIANCO PISANU IL TRIO BERSANI CASINI ALFANOIL TRIO BERSANI CASINI ALFANO

E poi, certo, riflessioni di politica a 360 gradi. Montezemolo ha spiegato al padrone di casa il suo progetto, che consiste nel formare giovani con le capacità e la voglia di dare una mano all'Italia: nulla di più. Quel poco è bastato tuttavia a far crescere nel giro berlusconiano la voce, secondo cui Montezemolo sarebbe disposto a scendere in campo con il Pdl. A Palazzo Grazioli già fanno i castelli in aria, «una sua lista varrebbe il 10 per cento almeno...».


2- PDL: LUPI, PISANU? GIOCHETTI DA PRIMA REPUBBLICA
(ANSA) - "Sono giochetti da Prima Repubblica. Se Pisanu vuole fare il partito della Nazione scelga nuovi strumenti anziché i vecchi. Si presenti agli elettori senza farsi portavoce di manovre o fronde". Lo dice a Repubblica il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi. "Sono atti di irresponsabilità nei confronti del governo - aggiunge -. Sia la chiamata di Casini ai ministri tecnici, sia il documento dei senatori".

BENEDETTO DELLA VEDOVABENEDETTO DELLA VEDOVA

Il problema, spiega, non è in sé il documento di Pisanu e Dini che invita ad "andare oltre il Pdl", "lì si espone lo stesso progetto che hanno in testa il Pdl, il suo segretario Alfano e il presidente Berlusconi", ma "quando un contributo diventa un mezzo per organizzare una fronda" non funziona, "non va bene". "Leggo le dichiarazioni di Fini, Casini, Bocchino - prosegue Lupi -. Commentano: bello, bravi. Sono amico di Pisanu e Dini ma coscientemente o incoscientemente finiscono per fare il gioco di qualcun altro".

LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLOLUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

Per Lupi non servono "superamenti", ma un Pdl "serio e capace di rinnovarsi". "Il luogo naturale per me - conclude -, per Pisanu e per Casini è il Partito popolare europeo da costruire anche in italia. Se il leader dell'Udc si vuole sedere a un tavolo per discuterne bene. Se invece pensa che il topolino possa mangiarsi l'elefante capisco la tentazione, ma commette un errore. Si scordi di utilizzare il Pdl per il suo progetto politico".


3- PARTITO NAZIONE: BUTTIGLIONE, UDC SI SCIOGLIE PDL CHE FA?
(ANSA) - "Noi sciogliamo i vertici per andare verso il futuro. Ma il Pdl che fa?". Lo chiede il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione commentando la lettera di Pisanu ai colleghi del Pdl. "Il Pdl è un po' in ritardo. Il berlusconismo è finito e lo dico senza giudizi, ma non ha ancora deciso cosa farà in questa fase successiva", dice arrivando alla costituente di Centro in cui verranno azzerati i vertici dell'Udc.

 

 

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