CUPERLO, UN COLPO A RENZI E UNO A LETTA - “NON SI PUÒ FARE IL SINDACO E IL SEGRETARIO”, “LEGGE DI STABILITÀ DA CAMBIARE”

Il biondo candidato alla segreteria Pd non contesta le idee, i commensali alla Briatore, o le cravatte improbabili di Renzi: “Il fatto è che il partito non è un trampolino per fare altro, un comitato elettorale permanente, ma serve un lavoro quotidiano” - E appoggia Fassina nelle sue dimissioni anti-Letta&Saccomanni…

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R.R per il "Corriere della Sera"

Gianni CuperloGianni Cuperlo

Con lo slogan «Bello e democratico», Gianni Cuperlo ieri a Roma ha presentato la sua candidatura ufficiale a segretario del Pd. L'occasione, anche, per parlare esplicitamente o indirettamente del suo più diretto concorrente, Matteo Renzi.

«Lo stimo e riconosco la sua popolarità - dice Cuperlo - ma abbiamo opinioni diverse rispetto all'idea di partito e all'idea di Paese. Ma certamente entrambi abbiamo la volontà di cambiare e di arrivare a un ricambio generazionale». Fin qui sono convenevoli di ordinanza, perché poi arriva altro. Come il commento sull'annuncio di Renzi di ricandidarsi comunque a sindaco di Firenze anche se diventasse guida del Partito democratico. «Non credo che siano cariche compatibili: se uno vuole fare il segretario di un partito, deve dedicarsi al partito; se vuole fare bene il sindaco di Firenze, fa il sindaco».

Bersani e CuperloBersani e Cuperlo

Il deputato pd continua aggiungendo che «troppo spesso in questi anni il nostro partito è stato vissuto come un trampolino per fare altro», quando invece è sempre più necessario dedicarsi alla sua costruzione con «un lavoro paziente e quotidiano. Non mi piace l'idea di viverlo come un comitato elettorale permanente». Né è disponibile a sancire patti con lo sfidante per una condivisione di leadership.

Cuperlo poi lancia messaggi anche al governo, appoggiando la protesta del viceministro all'Economia (e suo compagno di partito) Stefano Fassina contro la legge di Stabilità: «Ha posto un problema serio, quello della collegialità. E anche rispetto al merito quella legge va assolutamente migliorata in Parlamento». In particolare, sottolinea, nella destinazione delle risorse recuperate dal taglio del cuneo fiscale: «Si parla di un bonus per i lavoratori che va dai 2 ai 14 euro. È come se avessimo di fronte una persona affamata e, invece di darle da mangiare, le facessimo leggere il menù di un ristorante». E poi, restando in tema: «L'economia non è solo spread, ma la vita delle persone».

MATTEO RENZI A BARIMATTEO RENZI A BARI

In margine a tutto questo, Cuperlo interviene anche sullo scontro in atto fra due suoi sponsor, Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema. I quali giovedì si sono scambiati accuse reciproche sui tentativi di formare un governo dopo le ultime Politiche. Una lite "in casa" che può creare imbarazzi? «Certamente no - risponde -. Mi pare che la discussione fra i due sia su cose avvenute nei mesi passati: tutto molto interessante, ma vorrei che ci concentrassimo sull'Italia che abbiamo davanti. Mi piacerebbe che il congresso mettesse questo al centro». Ma dal suo entourage c'è anche chi va un po' oltre, commentando «e allora, le liti fra Franceschini e Latorre non creano imbarazzo a Renzi?»

MATTEO RENZI A BARIMATTEO RENZI A BARI

Intanto, proprio D'Alema continua ad attaccare Renzi: «È una risorsa importante. Però penso che sia davvero inadatto a fare il segretario. Non condivido l'idea che si possa guidare un grande partito facendo il sindaco di Firenze e venendo a Roma una volta alla settimana come se fosse un hobby. E, a proposito della «rivoluzione capillare» che Renzi promette, dice: «Le rivoluzioni vengono fatte e dopo annunciate. Generalmente chi le annuncia prima poi non le fa...».

 

Stefano FassinaStefano Fassina saccomanni, alfano e lettasaccomanni, alfano e letta

 

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