1. GUARDIA DI FINANZA, CHE MAL DI PANZA! LA SCELTA DEL SUCCESSORE DI ZAFARANA HA SPACCATO IL GOVERNO: AL DUELLO OSTINATO TRA MELONI E SALVINI, OCCORRE AGGIUNGERE GLI SCAZZI ALL'INTERNO DI FRATELLI D'ITALIA TRA IL MINISTRO DELLA DIFESA GUIDO CROSETTO VERSUS IL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, EX MAGISTRATO CARO A LUCIANO VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO MA PER NULLA AMATO DAL "CERCHIO MAGICO" DELLA MELONI
2. ECCO COSA E’ AVVENUTO: LE VOCI PER SEMINARE ZIZZANIA -  IL PASSO AVANTI E IL DIETROFRONT DI "CUOR DI CONIGLIO" GIORGETTI SU ANDREA DE GENNARO PERCHE' TEME L’OPPOSIZIONE DEI GENERALI SCONTENTI - CHI SALE, CHI SCENDE: IL BORSINO DEI PAPABILI…

Condividi questo articolo


GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI

Dagoreport

 

Guardia di Finanza, che mal di panza! La scelta del successore di Giuseppe Zafarana alla guida della Fiamme Gialle sta scombussolando il governo: al duello ostinato tra Meloni e Salvini, occorre aggiungere gli scazzi all'interno di Fratelli d'Italia che vedono il ministro della Difesa e fondatore di FdI versus il sottosegretario Alfredo Mantovano, ex magistrato caro a Luciano Violante e Gianni De Gennaro.

 

I giornaloni raccontano di botti e tric-trac nell’ufficio della premier tra il tandem Crosetto-Giorgetti e il duo Meloni-Mantovano. Ma negli incontri avvenuti a palazzo Chigi, durante i quali in realtà non era presente il sottosegretario Mantovano, non si è consumata alcuna scazzottata.

Giuseppe Zafarana - comandante generale della guardia di finanza Giuseppe Zafarana - comandante generale della guardia di finanza

 

Alle 8 del mattino, come Dago-rivelato, Semolino Giorgetti e Hulk Crosetto si incontrano al Ministero dell’Economia per studiare il dossier sulla Finanza. I due danno un’occhiata ai curriculum e si confrontano. Alla fine individuano una rosa di 3-4 possibili candidati, con un preciso ordine di “gradimento” costruito con una serie di considerazioni su ogni “papabile”.

 

giancarlo giorgetti guido crosetto giancarlo giorgetti guido crosetto

La lista preparata da Giorgetti e Crosetto doveva essere consegnata nella serata di ieri a Giorgia Meloni che, confrontandosi con i due ministri, avrebbe dovuto decidere. Ma qualcosa va storto.

 

Dopo la Dagonews sull’incontro al Mef tra il ministro dell’Economia e quello della Difesa partono i veleni: nelle stanze del potere inizia a circolare la notizia che, in realtà, la scelta sul nuovo comandante della Guardia di Finanza sarebbe già stata presa dal sottosegretario Mantovano.

alfredo mantovano giorgia meloni alfredo mantovano giorgia meloni

 

L’ex magistrato, per nulla amato a Palazzo Chigi dal “cerchio magico” della Meloni per il suo atteggiamento accentratore, finisce nel mirino. Tra l’altro nessuno in Fratelli d’Italia apprezza particolarmente la sua vicinanza a Luciano Violante e Gianni De Gennaro né la sua propensione a dare spazio, nei posti che contano (dai Servizi alle aziende partecipate), alle persone a lui care.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti guido crosetto giorgia meloni giancarlo giorgetti guido crosetto

Il tentativo di creare scompiglio tra i ministri va a buon fine perché Guido Crosetto è entrato a palazzo Chigi in modalità “spacco tutto”. Il gigantesco ministro ha puntato  Mantovano sempre con la sua aria da gattamorta, lo ha preso di petto e davanti a tutti e gli ha fatto un bel cazziatone. Della serie: “Davvero pensi di poter portare in Consiglio una nomina che prevede la mia firma, senza che io ne sappia nulla?”.

 

andrea de gennaro andrea de gennaro

Mantovano, pallido e assorto, è trasalito. Il povero sottosegretario ha dato la sua spiegazione: aveva pregato Giancarlo Giorgetti di condividere la scelta del candidato con Crosetto e il ministro dell’Economia gli aveva fornito rassicurazioni di averlo fatto.

 

Ma il sottinteso era che la scelta ricadesse su Andrea De Gennaro, che non è mai stato il candidato di Mantovano ma da sempre quello di Giorgetti, sul quale il sottosegretario aveva espresso parere positivo. Un colpo di scena che ha spiazzato Crosetto che era rimasto fermo alla lista compilata al Mef con il ministro dell’Economia, che non aveva fatto menzione, manco a Salvini, delle sue preferenze per De Gennaro.

 

generale umberto sirico generale umberto sirico

Motivo? Semplicemente perché quel puré di Giorgetti, nel frattempo, ha cambiato idea: ora teme che Andrea De Gennaro, non così amato dagli alti ufficiali della Finanza, possa avere problemi a gestire una struttura piena di generali delusi che non ne accettano la leadership.

 

Di questo hanno discusso per due ore Giorgetti, Crosetto e Giorgia Meloni (senza Mantovano). Alla fine sarebbe stata la premier a prendere tempo e a rinviare la decisione. Un po’ per far sbollire Crosetto, un po’ perché il lungo confronto non aveva portato a una decisione univoca. Un po’ perché l’occhiuto monitoraggio del Colle s’era fatto particolarmente intenso. Che accadrà ora?

 

Quale candidato riuscirà a raccogliere l’eredità di Zafarana? Andrea De Gennaro, Bruno Buratti e Carmine Lopez non hanno particolari nemici ma neanche molti amici disposti a fare i salti mortali per loro. Fabrizio Cuneo e Umberto Sirico invece possono vantare moltissimi appoggi ma devono guardarsi da altrettanti nemici…

carmine lopez carmine lopez bruno buratti bruno buratti fabrizio cuneo fabrizio cuneo

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...