DEFICIT E DEFICIENTI - DOMANI LA FRANCIA DARÀ I DATI SUL PIL DEL SECONDO TRIMESTRE E A PARIGI SONO CERTI SIA IMPOSSIBILE RIDURRE IL DEFICIT AL 3,8% DEL PIL QUEST’ANNO E PORTARLO SOTTO IL TETTO EUROPEO DEL 3% NEL 2015 - - -

E c’è chi ipotizza che la strada obbligata sarà chiedere ai partner europei un altro slittamento negli obiettivi macro, dopo avere già ottenuto una proroga di due anni - A Parigi sperano che dato il contesto europeo Bruxelles diventi più dialogante. Ma la linea delle Commissione europea è chiara: servono le riforme…

Condividi questo articolo


Francesca Basso per il "Corriere della Sera"

 

RENZI, MERKEL, HOLLANDE RENZI, MERKEL, HOLLANDE

Domani è il giorno della «verità» per l’Europa, prendendo in prestito le parole del premier francese Manuel Valls, che alla domanda se non fosse giunto il momento di rivedere il target del deficit ha risposto che il ministro dell’Economia Michel Sapin «dirà ai francesi tutta la verità, affronterà la realtà senza nascondere nulla». Domani Parigi comunicherà il Pil del secondo trimestre. Stesso annuncio da parte della Germania, e subito dopo, alle 11 sarà Eurostat, l’istituto statistico europeo, a comunicare come va la crescita nell’Eurozona.

 

Le previsioni per la vigilia di Ferragosto danno nuvole su tutta l’area. Nemmeno la Germania, la locomotiva d’Europa, si aspetta un cielo totalmente sereno. È vero che la Bundesbank ha confermato «più o meno» le sue stime di crescita per Berlino, +1,9% per quest’anno e un 2% per il prossimo.

MERKEL E HOLLANDE MERKEL E HOLLANDE

 

Ma l’intervento del presidente Jens Weidmann sembra arrivato proprio per rassicurare i mercati, dopo il crollo ad agosto dell’indice Zew (un indice di fiducia delle imprese) sui minimi del dicembre 2012, che ha riacceso i timori dell’effetto negativo delle sanzioni contro la Russia sulla ripresa dell’area euro e le attese per l’arresto della crescita tedesca nel secondo trimestre (le previsioni della Bundesbank danno la Germania in stagnazione).

 

ANGELA MERKEL E FRANCOIS HOLLANDE ANGELA MERKEL E FRANCOIS HOLLANDE

Weidmann ha parlato a Phoenix tv e ha spiegato che «ci sono rischi geopolitici aumentati, come la crisi in Ucraina, che possono pesare» ma «nel complesso siamo orientati a pensare che il trend di base relativamente positivo continuerà». Ha parlato a Borse chiuse. I listini azionari erano già scivolati. La peggiore è stata Francoforte, in flessione di oltre un punto percentuale. Sul finale anche Milano è andata in rosso, chiudendo in calo dello 0,23% sul Ftse Mib. Parigi ha perso lo 0,85%. Piatta Londra (-0,01%), mentre Madrid ha guadagnato lo 0,47%.

 

I dati sull’inflazione contribuiscono a rafforzare la definizione data dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, sulla ripresa dell’eurozona: «Debole, fragile e disomogenea». I prezzi al consumo dell’Italia nel mese di luglio si sono confermati al livello più basso dall’agosto 2009, quelli del Portogallo sono scesi dello 0,7% contro lo 0,2% delle attese.

Merkel Hollande Merkel Hollande

 

E oggi li comunicherà la Francia. Le previsioni sono dello 0,6% su anno a luglio, mentre la stima del governo di Parigi è dell’1,4%. La nostra inflazione acquisita per il 2014 è invece ferma allo 0,3%. Con l’economia reale in questo stato, difficile centrale gli obiettivi di bilancio. A Parigi lo dicono già. Con i dati di domani sarà chiaro che la Francia non riuscirà a ridurre il deficit al 3,8% del Pil quest’anno e portarlo sotto il tetto europeo del 3% nel 2015. E c’è chi ipotizza che la strada obbligata sarà chiedere ai partner europei un altro slittamento negli obiettivi macro, dopo avere già ottenuto una proroga di due anni. Insomma, a Parigi sperano che dato il contesto europeo Bruxelles diventi più dialogante.

 

MARIO DRAGHI MERKEL MARIO DRAGHI MERKEL

Ma la linea delle Commissione europea è chiara. Proseguire sulla strada delle riforme. Ancora ieri l’esecutivo Ue, interrogato sulla situazione dell’Italia, ha ribadito che «lo stato delle finanze pubbliche sarà analizzato in autunno insieme alla legge di Stabilità che tutti gli Stati dell’eurozona devono presentare a metà ottobre».

 

Per la Commissione «come detto la scorsa settimana, è troppo presto in questa fase aggiornare le nostre previsioni sul deficit 2014. Sarà fatto nelle previsioni d’autunno in novembre, che servono anche come basi per la nostra valutazione della legge di Stabilità».

 

Insomma, «il Consiglio in giugno ha raccomandato che l’Italia si attenga strettamente al suo budget e questa raccomandazione è ancora valida». Come quella di attuare «efficacemente» le riforme strutturali — ricordata due giorni fa —, che creano le condizioni per una ripresa della crescita.

 

JUNCKER JUNCKER

Passate le ferie, il tema della flessibilità è probabile che torni sul tavolo di Bruxelles. Nel Consiglio europeo di dicembre 2013, quando ministro per gli Affari europei era Enzo Moavero, erano stati discussi i cosiddetti «partenariati per le riforme». L’intento era di decidere al successivo vertice di ottobre 2014.

 

Obiettivo favorire le riforme strutturali nazionali, accordando specifici incentivi, incluse opportune forme di flessibilità: uno Stato si assume un impegno preciso a varare più speditamente certe riforme, fondamentali per economia e occupazione, in cambio di maggiori margini nei conti pubblici, nel rispetto delle regole attuali. L’Italia è la presidente di turno, è lei che detta l’agenda: i partenariati potrebbero essere una via. 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO