DELIRIO A SPOLETO PER L’OPERA DI DUE GENI: LA REGIA DI QUIRINO CONTI E I COSTUMI DI PIERO TOSI ESALTANO IL “MATRIMONIO” DI CIMAROSA

Paolo Isotta: “La regia, raffinatissima, è di Quirino Conti, ossia del più grande «stilista» vivente, uno di quegli uomini che ci fanno onore all’estero e raddrizzano la nostra bilancia dei pagamenti. I costumi sono i più belli in assoluto che io abbia mai visti”… - -

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Paolo Isotta per il "Corriere della Sera"

QUIRINO CONTI - ANNA FENDIQUIRINO CONTI - ANNA FENDI

Il 7 febbraio 1792 è una di quelle dies da segnarsi albo lapillo , colla pietruzza bianca. Presso il viennese Burgtheater Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa venne eseguito per la prima volta. Come andò è nota: alla fine l'imperatore Giuseppe II ordinò che l'Opera venisse replicata per intero.

QUIRINO CONTI CARLA FENDI PIERO TOSI A SPOLETOQUIRINO CONTI CARLA FENDI PIERO TOSI A SPOLETO

Cimarosa nacque ad Aversa presso Napoli. Insieme con Jommelli è uno dei pochi esponenti della Scuola Napoletana a esser nato a Napoli e non in qualche paese della Puglia. Aveva alle spalle una ricca carriera: d'operista in genere, serio e buffo.

Eccelle nel mezzo carattere ; qualche anno prima la sua Italiana in Londra lancia dopo l'esempio della prima metà del Settecento del grande compositore Nicola Logroscino, il cosiddetto finale primo , ossia quella serie di pezzi concatenati che nell'insieme si chiamano, appunto, finale ; la sua più importante Opera Seria, Gli Orazi e i Curiazi , è ancora in mente dei ; questo Matrimonio è destinato a restare il suo capolavoro, e che capolavoro, se basterebbe a fare dell'Autore un genio.

QUIRINO CONTI FENDI VENTURINI PIERO TOSI CESARE ROVATTIQUIRINO CONTI FENDI VENTURINI PIERO TOSI CESARE ROVATTI

La serie di Arie che delimita e poi espande la storia di due ragazzi, Paolino e Carolina, che nella casa di un ricco mercante, padre di lei, fissato per la nobiltà e quindi autore di «un matrimonio nobile» per la prima delle figlie: non resistendo all'amore reciproco, si sposano: la serie di Arie, dico, inanella uno dopo l'altro esempi memorabili che dal «parlato» buffo sfociano nella caricatura dell'Opera Seria (Elisetta: Valentina Farcas, che possiede benissimo la «coloratura») e nel «patetico» più spinto del «cantabile». Offre possibilità solistiche alla voce di baritono e conia in modo indimenticabile moneta per il tenore.

QUIRINO CONTI PIERO TOSI CESARE ROVATTIQUIRINO CONTI PIERO TOSI CESARE ROVATTI CIMAROSA Senza titoloCIMAROSA Senza titolo

Il 29 giugno, che tra l'altro vede sulla gloria degli altari i Santi Pietro e Paolo, io lo trascorro sempre a Spoleto, essendo il giorno nel quale s'inaugura il Festival dei due Mondi: e si pensi da quanto tempo, visto che il mio primo impegno professionale fu quello della Lulu di Berg del 1974. Quest'anno, dimenticando volutamente Verdi e Wagner, a inaugurare è stato scelto Il matrimonio segreto , che ha riscosso vivissimo successo da parte del pubblico. Nei confronti della Storia e della critica dire «vivissimo successo» è dire poco.

matrimonio segreto imatrimonio segreto i paolo isottapaolo isotta

Innanzitutto l'allestimento musicale è ottimo. Sul podio Ivor Bolton, che l'Opera se la cesella amorosamente con la buonissima Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari e che fra i suoi tanti meriti ha quello di aver eseguito i Recitativi col cembalo (l'ottimo Luke Green) senza opprimere con le strappate del violoncello e contrabbasso. E la compagnia è fatta di giovani, secondo me la buona parte d'origine napoletana: a cominciare da Teresa Iervolino a finire con Davide Luciano che impersona il conte Robinson strappando l'applauso a ogni prestazione. Gli altri sono Omar Montanari, del quale ho già scritto, ha il timbro di Bruscantini, Barbara Bargnesi e il delizioso tenorino Emanuele d'Aguanno.

Ma il pur ottimo allestimento musicale si deve effacer di fronte a quello teatrale. La regia, raffinatissima e tale da inverare ogni «condizione» e ogni «convenienza» del nostro Teatro è di Quirino Conti, ossia del più grande «stilista» vivente, uno di quegli uomini che ci fanno onore all'estero e raddrizzano la nostra bilancia dei pagamenti.

MARIA TERESA MASTROMARINO CARLA FENDI GIANNI LETTA MADDALENA LETTA CARLA VANNI CANDIDO SPERONIMARIA TERESA MASTROMARINO CARLA FENDI GIANNI LETTA MADDALENA LETTA CARLA VANNI CANDIDO SPERONI

Essa si basa, e Conti qui nacque scenografo, su La scena ricca di Domenico Bruschi (1840-1910): al Teatro Cajo Melisso: ch'è stato restaurato a cura di Carla Fendi (la sera prima, il 28, è stato inaugurato il restaurato foyer del Teatro Nuovo, pieno di rimandi al Fascismo) e che ha il dipinto del Bruschi per sfondo scenico perpetuo. E qui vengo al miracolo. Piero Tosi si è voluto ritirare, non disegna più costumi; se non che, per il suo amico Quirino ha fatto un'eccezione. Ebbene, i suoi costumi per il Matrimonio sono i più belli in assoluto che io abbia mai visti, quello del conte Robinson del I atto è una magnificenza inesauribile, da solo basterebbe a far dire che il suo Autore è il più grande costumista vivente.

CARLA FENDI CON PIERO TOSI SARTORIA TIRELLI Credits Fiorenzo Niccoli copiaCARLA FENDI CON PIERO TOSI SARTORIA TIRELLI Credits Fiorenzo Niccoli copia

È un Settecento col doppiopetto con risvolti rosa pallidissimo, pantaloni al ginocchio e feluca portata perpendicolarmente, parrucca con codino: il suo antagonista Geronimo è visto come uomo d'età, porta dunque la palandrana finissimamente ricamata come Händel e come lui ha la parrucca all'antica, quella coi capelli ampiamente sciolti e lunghi. Per il finale i due sono in camicia da notte al di sopra della quale v'è una zimarra e indossano ciascuno uno splendido bonnet de nuit .

ANNA FENDIANNA FENDI

 

 

 

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