DESTRA DA LEGA-RE - SALVINI SI GODE IL TRIONFO ELETTORALE: “DA IERI SIAMO NOI L’ALTERNATIVA A RENZI, CHE È STATO BOCCIATO. LE MUMMIE TREMANO, E ORA ALFANO PUÒ CAMBIARE MESTIERE”

La Lega ha triplicato i voti, è diventato il terzo partito nazionale, il primo del centrodestra, e ha espugnato regioni ex rosse come Liguria, Toscana, Umbria - Zaia è l’unico candidato che abbia superato il 50%, nonostante la concorrenza interna di Tosi. La Lega in Toscana è il secondo partito, e due anni fa era allo 0,67%...

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1 - SALVINI, DA IERI LEGA È L'ALTERNATIVA A RENZI

SALVINI SUGLI SCOGLI - DA NOVELLA SALVINI SUGLI SCOGLI - DA NOVELLA

(ANSA) - "Con oggi si costruisce, ieri gli italiani che hanno votato hanno deciso che il programma alternativo a Renzi è la Lega". Lo ha detto Matteo Salvini in una conferenza stampa assicurando di essere "aperto al confronto con tutti ma senza minestroni" nel centrodestra.

 

2 - SALVINI, ORA ALFANO CAMBI MESTIERE

(ANSA) - Uno dei segnali delle elezioni regionali di ieri è che "Alfano sia democraticamente portato a fare altro che il ministro dell'Interno". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini che alle accuse degli esponenti di Ncd di essere un estremista, ha risposto: "Delle considerazioni di Quagliariello e Schifani mi occuperò verso Ferragosto".

 

3 - SALVINI, RENZI CAPISCA SEGNALE, È STATO BOCCIATO

un giovane matteo salvini un giovane matteo salvini

 (ANSA) - I risultati della Lega anche in regioni tradizionalmente rosse sono "un segnalino" al premier Matteo Renzi: "Spero che prenda atto che le sue politiche sono state bocciate dagli elettori". Così il segretario della Lega, Matteo Salvini in una conferenza stampa sull'esito delle Regionali. "Sottovalutino pure la Lega - ha concluso - e andremo a vincere le prossime politiche".

 

 

4 - SALVINI SI GODE IL SUCCESSO: E ORA LE MUMMIE TREMANO

Paolo Bracalini per “il Giornale

 

matteo salvini al mare matteo salvini al mare

«Per noi è un nuovo inizio, per tanti partiti invece finisce stasera. Sono felice che siamo uno spauracchio per tante mummie, vuol dire che siamo nel giusto» sentenzia Matteo Salvini a Radio Padania, ancora in piena altalena da exit poll. Dopo decine di migliaia di chilometri di campagna elettorale da nord a sud, un tour sfiancante (ha perso tre chili e anche l'orecchino) città per città, e ad ogni città uova, pomodori e pure sassi dai sempre presenti centri sociali, il leader della Lega raccoglie i frutti.

 

La riconferma di Zaia in Veneto, con una vittoria netta che doppia la sfidante piddina Moretti, peggio delle peggiori previsioni di casa Pd. E soprattutto un boom del Carroccio, terzo partito nazionale, primo del centrodestra, anche in regioni dove non aveva mai sfondato. A iniziare dalla Liguria dove l'exploit del partito di Salvini (dato attorno al 20%) diventa determinante per la corsa per la vittoria del berlusconiano Giovanni Toti.

 

matteo salvini matteo salvini

Clamoroso il risultato anche in Toscana, dove il candidato della Lega (sostenuto anche da Fratelli d'Italia), l'economista Claudio Borghi, è il secondo più votato dietro il governatore piddino Rossi («È incredibile pensare che La Lega Nord era solo al 0,67% due anni fa in Toscana» commenta Borghi). Secondo partito in Toscana, così come nella rossa Umbria con il 16,5%, mentre il Carroccio si avvia alla terza posizione nelle Marche, dopo Pd e M5S. Sempre primo dei partititi di centrodestra.

matteo salvini e massimiliano lenzi matteo salvini e massimiliano lenzi


Il metro di paragone per pesare il risultato, secondo il quartier generale della Lega, sono le Europee dell'anno scorso, e non le Regionali 2010 perché in pochi anni sono cambiate troppe cose nel Carroccio - da quello nordista e governativo di Bossi al partito nazionale lepeniano di Salvini - per fare confronti.

 

salvini twitta la fine che fa il podio di alfano salvini twitta la fine che fa il podio di alfano

E alle Europee solo nelle roccaforti Lombardia e Veneto si arrivò alle due cifre, mentre in Liguria non si andò oltre il 5,6%. Significa che in un anno i voti sono quadruplicati. In pochi mesi è cambiato il vento e ha ingrossato le vele della Lega di Matteo Salvini, che ha saputo battere il martello - la clava, direbbero i suoi detrattori, molti e non solo a sinistra - sui tasti giusti: l'immigrazione (l'ultimo appello, durante il silenzio elettorale, è infatti: «Chi non vota è complice invasione migranti»), la sicurezza, l'allarme rom. 


La strage di Roma, nove persone travolte (una è morta) da un'auto con un rom minorenne alla guida ancora latitante, ha esasperato ancora di più il tema «campi nomadi», verso cui Salvini ha una soluzione drastica ma molto chiara («ruspa»), che può far convergere parecchi consensi elettorali, vista la timidezza dei competitor della stessa area politica su questi temi. A partire dal detestato Alfano.

BERLUSCONI SALVINI BERLUSCONI SALVINI

 

Col boom della Lega, Salvini tornerà, con ancora più forza, alla sua conditio sine qua non per una coalizione di centrodestra: via di torno Alfano. Ma ancora di più darà per scontata la sua leadership dentro il centrodestra. Se Berlusconi si è detto certo che la Lega di Salvini farà parte del nuovo grande movimento di centrodestra in cantiere, su Salvini leader dei «moderati» ha sempre espresso diversi dubbi. Ma l'evidenza dei numeri, è convinto il leader della Lega, possono convincere anche i dubbiosi.

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse


Chiuse le urne si apre il fuoco delle dirette: prima a Radio Padania, poi conferenza stampa in via Bellerio e maratona di ospitate tv, da mattina a notte. In fondo una giornata normale per Salvini.

 

 

 

 

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