IL DIBATTITO SULLA CITTADINANZA IMBARAZZA “IO SO’ GIORGIA” – LA LINEA DETTATA DALLA MELONI SULLO IUS SCHOLAE È: “NON È UNA PRIORITÀ POLITICA PER IL GOVERNO DI CENTRODESTRA”.  IN REALTÀ IN PASSATO LA DUCETTA PROPONEVA PROPRIO LA CITTADINANZA DOPO LA SCUOLA DELL’OBBLIGO – L’OBIETTIVO DELLA PREMIER È BOICOTTARE IL DIALOGO TRA PD E FORZA ITALIA, E NON PRESTARE IL FIANCO DI NUOVO A SALVINI NÉ CEDERE TERRENO A DESTRA – DA FDI È PARTITO IL PRESSING SU TAJANI PER RINVIARE LA PROPOSTA…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

antonio tajani e giorgia meloni al senato antonio tajani e giorgia meloni al senato

La legge sulla cittadinanza non è una priorità politica per il governo di centrodestra: ecco la linea dettata informalmente in queste ore da Giorgia Meloni ai suoi fedelissimi. Cosa significhi una frase del genere, e che effetti possa avere, è facile intuirlo osservando l’atteggiamento dei Fratelli d’Italia: tacciono imbarazzati, non si espongono, prendono tempo o parlano d’altro.

 

 L’obiettivo finale è chiaro: boicottare il dialogo tra Partito democratico e Forza Italia, cercando però nello stesso tempo di non alimentare polemiche in modo da sopire il dibattito. La priorità, infatti, è cancellare dall’agenda il tema o comunque, nella peggiore delle ipotesi, spostare al 2025 l’eventuale calendarizzazione in Aula di una proposta di legge.

 

antonio tajani elly schlein antonio tajani elly schlein

Tutto questo perché la presidente del Consiglio ritiene che un esecutivo di destra non possa permettersi di perdere voti dando riconoscimento alla speranza di centinaia di migliaia di ragazzi nati in Italia da genitori stranieri. Il problema, come al solito, risponde a una preoccupazione molto concreta: conquistare il voto sovranista e nazionalista, non regalare consenso a Matteo Salvini.

 

Un passo indietro, necessario. Correva l’anno 2014 - mese di ottobre, giorno 24 - e l’attuale premier scriveva sui social: «No all’automatismo dello ius soli. Sì allo ius culturae per chi è fieramente di cultura italiana dopo aver finito la scuola dell’obbligo».

 

In Italia, significa ipotizzare la concessione della cittadinanza all’età di sedici anni, anticipandola di due anni rispetto all’attuale possibilità di ottenerla al compimento della maggiore età. È il progetto annunciato già nella scorsa legislatura da Fratelli d’Italia. Oggi però anche questa riforma light è giudicata poco praticabile da Palazzo Chigi.

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

A preoccupare è innanzitutto un nodo tattico: lo stato maggiore meloniano non considera utile prendere posizione e ritrovarsi nel mezzo del fuoco incrociato tra leghisti e berlusconiani. Meloni, inoltre, ha ben chiaro il pericolo Salvini, che ha già deciso di cavalcare ogni eventuale “cedimento” della premier sul dossier e non esiterebbe a colpirla se concedesse aperture a Forza Italia su questo terreno.

 

La presidente del Consiglio, in fondo, non ha voglia di cambiare strategia - non almeno in questa fase - rispetto a quella applicata nei primi due anni di governo, dove mai ha concesso spazio al Carroccio sui temi identitari: è successo sul Mes e, di recente, sull’Europa con il clamoroso no a von der Leyen.

 

Esistono due passaggi cruciali, però, che Palazzo Chigi deve sminare, limitando quantomeno i danni. Il primo è atteso per ottobre: per allora, il Pd intende presentare una mozione sulla cittadinanza con l’intento di spaccare la maggioranza. [...]

 

ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI - MEME BY VUKIC ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI - MEME BY VUKIC

La mozione, però, verrebbe scritta con l’intento di “attirare” Forza Italia, magari permettendo di votare il testo per parti separate, consentendo agli azzurri di esporsi a favore dei diritti. Il secondo passaggio è quello più rischioso. Forza Italia, su indicazione di Antonio Tajani, sta infatti lavorando a una proposta di legge sulla cittadinanza. Sarà pronto a settembre.

 

Due gli schemi possibili. Il primo prevede la concessione dopo due cicli scolastici, dunque ai quattordici anni di età. Su questo, esiste una netta contrarietà di Meloni. Il secondo immagina invece di legarla alla conclusione del percorso della scuola dell’obbligo, a sedici anni. Sulla carta, sarebbe anche l’idea di Fratelli d’Italia.

 

Ciononostante, Palazzo Chigi pensa che i rischi politici di questa operazione superino oggi i vantaggi.  Per questo, ha già pianificato la reazione, che si concretizzerà nell’invito pressante a rimandare l’eventuale calendarizzazione del testo, con l’intento di spostarlo al 2025 inoltrato.

ius scholae 4 ius scholae 4

 

Un indizio è arrivato nelle scorse ore dal capogruppo di FdI a Montecitorio Tommaso Foti, che ha messo nero su bianco questa posizione: «Al rientro di settembre ci aspettano il disegno di legge sicurezza e quello sul lavoro. Due capisaldi per il centrodestra sui quali c’è massima intenzione di andare spediti in modo da farli diventare legge entro la fine dell’anno». […]

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY EDOARDO BARALDI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY EDOARDO BARALDI ius scholae 8 ius scholae 8

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...