PECHINO A KISSINGER, CONTENERE LA CINA È IMPOSSIBILE
(ANSA) - PECHINO, 19 LUG - Durante un incontro con l'ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, in visita a Pechino, l'alto diplomatico cinese Wang Yi ha dichiarato oggi che è "impossibile accerchiare o contenere" la Cina. "Lo sviluppo della Cina ha una forte dinamica endogena e una logica storica inevitabile. È impossibile cercare di trasformare la Cina, ed è ancora più impossibile accerchiarla e contenerla", ha detto Wang Yi al centenario ex capo della diplomazia statunitense.
il ministro degli esteri cinese wang yi 3
KISSINGER A PECHINO DAL MINISTRO DELLA DIFESA: «USA E CINA NON POSSONO PERMETTERSI DI TRATTARSI DA AVVERSARI»
Estratto dell’articolo di Guido Santevecchi per www.corriere.it
Torna in campo il vecchio Henry Kissinger, con un viaggio a Pechino e un incontro con il ministro della Difesa Li Shangfu. La presenza dell’uomo che nel 1971 con le sue missioni segrete nella Città proibita di Mao Zedong preparò il grande disgelo tra Stati Uniti e Cina non ha solo un aspetto romantico e di sfida all’età, visto che il Dottor Kissinger ha compiuto 100 anni a maggio.
Il generale Li Shangfu dal 2018 è stato messo nella lista nera di Washington, sottoposto a sanzioni per aver trattato con i russi una fornitura di aerei da guerra Su-35 e di missili S-400. Allora Li dirigeva il dipartimento di sviluppo dei sistemi d’arma dell’Esercito popolare di liberazione. Che Kissinger sia volato al di là del Pacifico per incontrarlo ha dunque un valore politico, proprio mentre americani e cinesi cercano di fermare la spirale di inimicizia e contrasti geopolitici che li hanno portati sull’orlo dello scontro.
Il dialogo politico è ripreso, con le visite del Segretario di Stato Antony Blinken a giugno, della Segretaria al Tesoro Janet Yellen a inizio luglio, ora del responsabile del dossier ambientale John Kerry. Ma l’Esercito popolare di liberazione ancora rifiuta ogni contatto con il Pentagono, nonostante gli appelli americani a riaprire i canali di consultazione per evitare «errori di valutazione» quando unità armate dei due Paesi hanno incontri ravvicinati e pericolosi intorno a Taiwan.
Pechino non vuole il dialogo militare, non accetta di fissare nuove «regole d’ingaggio» tra aerei e navi nello Stretto taiwanese perché dovrebbe in qualche modo riconoscere il diritto americano di libero movimento in quella zona critica. La Repubblica popolare invece rivendica la piena sovranità sull’isola e sulle due sponde dello Stretto. Il rischio di incidente è quotidiano. La collisione è stata sfiorata due volte nelle ultime settimane.
Ecco dunque Henry Kissinger seduto di fronte al ministro della Difesa cinese, formalmente «persona non grata» per il governo degli Stati Uniti. […] Kissinger ha continuato a frequentare Pechino ogni anno, per partecipare a seminari e consulti […]
Ma dopo i convenevoli […] Li Shangfu ha sparato contro gli Stati Uniti. Ha detto che «le comunicazioni amichevoli sono state distrutte» e le relazioni bilaterali sono sprofondate al punto più basso «perché qualcuno da parte americana non ha voluto incontrare a metà strada la Cina». […] Kissinger ha ascoltato e poi replicato che le due superpotenze «debbono eliminare i malintesi, coesistere pacificamente ed evitare gli scontri». […] «la storia e la pratica ci dimostrano che né gli Stati Uniti né la Cina possono permettersi di trattarsi reciprocamente da avversari».
A maggio […] Kissinger aveva fatto una sua proposta distensiva su Taiwan […]: mantenere lo status quo per altri anni durante i quali le due parti dovrebbero evitare le minacce e limitare i dispiegamenti l’una contro l’altra». Per chiarire il concetto è volato a Pechino ancora una volta.