Ame.Lam. per "la Stampa"
La cavalcata di Giorgia Meloni continua, almeno secondo i sondaggi. L' ultimo è quello Swg per il Tg La7: Fratelli d' Italia supera il Pd, a una incollatura della Lega. È un travaso di voti che sembra inarrestabile, tutto all' interno del centrodestra, ai danni di Matteo Salvini che si trova nella scomoda posizione di sostenere il governo Draghi. Il Carroccio rimane il primo partito con il 21% ma perde lo 0,3%, mentre FdI guadagna lo 0,4%, salendo al 19,5%, scavalcando il Pd che scivola dal 19,5% al 19,2%.
La cura Letta non sembra rilanciare troppo i Dem, mentre il protagonismo d' opposizione di Meloni la premia e la lancia in una prospettiva imbarazzante per gli equilibri del futuro centrodestra, destinato a tornare unito in autunno per le comunali e soprattutto in vista delle Politiche. Imbarazzante per chi in questa coalizione ha stabilito una regola: chi ha un voto in più è il candidato premier di tutta la coalizione.
Regola che Salvini ha ereditato e rivendicato da anni. Solo che dopo le Europee del 2019, quando superò il 34%, la Lega è scivolata sempre più in basso fino ai nostri giorni.
giorgia meloni matteo salvini antonio tajani a catania 1
Se il trend è quello che si è messo in moto da un paio di anni, da qui a qualche mese FdI potrebbe superare il 20% e lasciarsi indietro gli amici leghisti.
Con i risultato che Meloni potrà rivendicare la candidatura a Palazzo Chigi. Ieri proprio su questo punto in una intervista all' Agi ha ricordato che «dai tempi di Berlusconi, Bossi e Fini, l' accordo è che il partito della coalizione che alle elezioni ottiene più voti è quello che esprime il Presidente del Consiglio in caso di vittoria, Presidente della Repubblica permettendo.
È giusto - ha aggiunto - che gli altri esponenti del centrodestra si augurino di poter primeggiare e poter esprimere il premier. È anche questa sana competizione tra noi che fa del centrodestra la coalizione più forte in Italia», precisa in occasione dell' uscita del suo libro «Io sono Giorgia». Lei dice di essere pronta anche a un incarico del genere, anche se le tremano i polsi al pensiero, ma se una persona si misura con la politica deve mettere in conto anche questa evenienza. Un messaggio che fa venire l' orticaria a Salvini ma anche a Berlusconi. Il coordinatore di Fi Antonio Tajani non vuole al momento prendere in considerazione l' eventualità. «È molto presto per decidere».
ANTONIO TAJANI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI