DIVIDI E IMPERA - BERLUSCONI RIESUMA FORZA ITALIA E ALFANO SI ADEGUA: ADDIO GAZEBO - LA STRATEGIA E’ QUELLA DEL “PIU’ SIAMO, PIU’ VOTI PRENDIAMO”: ALFANO SEGRETARIO DI FI 2.0, SILVIO CANDIDATO PREMIER (LEGITTIMI IMPEDIMENTI A GO-GO), EX AN ALLEATI CON “CENTRODESTRA NAZIONALE” - CAMPAGNA ELETTORALE CONTRO LA MERKEL, LE TASSE E I MAGISTRATI - GIA’ PRONTO IL VIDEOMESSAGGIO - I “MONTIANI” IN CRISI DI NERVI…

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Carmelo Lopapa per "la Repubblica"

VIGNETTA BENNY DA LIBERO BERLUSCONI E ALFANO SUL RINGVIGNETTA BENNY DA LIBERO BERLUSCONI E ALFANO SUL RING

Il Pdl annulla le sue primarie. Alla fine il segretario Angelino Alfano si arrende. La mediazione di Verdini, su mandato di Berlusconi, sortisce i suoi effetti. L'annuncio avverrà breve, col motivo ufficiale dell'anticipo a gennaio delle regionali nel Lazio. Nelle parole di ieri sera a Porta a Porta di Maurizio Lupi la conferma: «A questo punto, non si possono più tenere le primarie del Pdl il 16 dicembre».

E, aggiunge al suo fianco Mariastella Gelmini, «non è solo una questione di tempo, ma anche di differenza con il Pd, che sta facendo primarie di coalizione». La principale competitor, Giorgia Meloni, resta contraria («Si devono fare comunque, se non a dicembre a gennaio, c'è tutto il tempo per organizzarle, magari con Berlusconi in corsa») ma il dado ormai è tratto. Da Arcore, del resto, in queste ore più che un'offerta era planato un ultimatum.

FACCIA A FACCIA BERLUSCONI E ALFANOFACCIA A FACCIA BERLUSCONI E ALFANO

«Angelino, tu resti alla guida del partito epurato dagli ex An, rinunci alle primarie anche perché io torno in corsa e diamo vita ai nuovi gruppi di Forza Italia» è stata la contropartita formulata al telefono al segretario. Non si è scomodato nemmeno per raggiungere Roma e parlargliene di persona, come previsto in un primo momento. Cambio di nome al partito e ai gruppi Pdl e candidatura dell'ex premier a Palazzo Chigi sono i punti fermi.

BERLU E ALFANOBERLU E ALFANO

Anche perché gli avvocati Ghedini e Longo avrebbero convinto il Cavaliere che la corsa alla Presidenza del Consiglio costituirebbe valido motivo per giocarsi la carta del «legittimo impedimento » per sospendere il processo Ruby e rinviare la quasi imminente sentenza (attesa per fine gennaio, primi di febbraio) almeno fino alle politiche di marzo. Che poi la strategia difensiva vada in porto con successo, con l'accoglimento della richiesta da parte del Tribunale, è tutta un'altra storia.

MARIASTELLA GELMINI PREGAMARIASTELLA GELMINI PREGA

Berlusconi comunque è galvanizzato. Oggi torna a Milanello negli spogliatoi del Milan nelle vesti di «portafortuna». L'annuncio del ritorno è rinviato alla prossima settimana. Ma la strada è tracciata e porta dritta a nome e simbolo di 18 anni fa. Ieri è rimasto ad Arcore anche per le registrazioni del videomessaggio della «ridiscesa». Durissimo, raccontano, contro le «politiche recessive di questo governo».

Sintentico, diretto e centrato su tre soli punti: difesa dei diritti civili e della libertà personale «contro la magistratura politicizzata », attacco alle politiche Ue e «al monopolio della Merkel», infine lotta alle tasse e al «regime di polizia tributaria».

giorgia melonigiorgia meloni

Dunque Berlusconi sta meditando di tenersi il Pdl e cambiargli i connotati, anche per poter contare sui rimborsi elettorali e sulle fideiussioni personali concesse in questi anni al partito, piuttosto che imbarcarsi di questi tempi in un'avventura nuova di zecca ma costosa e dunque rischiosa sotto il profilo finanziario, come gli ha suggerito Confalonieri.

La strada è tanto tracciata che Ignazio La Russa, col logo "Centrodestra nazionale" già in tasca, ha le valigie in mano. Lo spiega al Tg3: «Se Berlusconi presenta una nuova Forza Italia o se anche tutto insieme il Pdl si orientasse a essere, non dico riesumazione, ma una riedizione di Fi, io penso che chi ha una storia parallela dovrebbe proseguire sulla strada di una formazione politica orgogliosamente diversa».

LONGO E GHEDINI bigLONGO E GHEDINI big

Partita chiusa? Anche questa no. La Russa dovrà fare i conti con chi, tra gli ex An, è assolutamente contrario come Matteoli, ma anche coi dubbiosi Alemanno e Gasparri, tutt'altro che convinti dello strappo. Alfano, stretto nella morsa e sconfitto sulle primarie, tace. Ma in queste ore i contatti con Casini e Montezemolo si sono fatti serrati. Lunedì sera a casa del segretario anche i fedelissimi Fitto, Frattini, Lupi e Mario Mauro hanno sponsorizzato la linea filo-centrista: tentare di convincere Berlusconi a rinunciare alla premiership e costruire la coalizione del Ppe italiano puntando su Monti. Sarà un'impresa titanica.

LARUSSA CHE ARAGOSTA!LARUSSA CHE ARAGOSTA!

 

 

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