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Mentre si intravede un poderoso ritorno di fiamma per il governo Lega-M5S e Di Maio torna a parlare con Salvini, Marco Travaglio dedica il suo editoriale domenicale sul Fatto Quotidiano a fare a fette proprio il leader della Lega, ricordandone il curriculum di tutto rispetto coltivato negli anni:
“Quando sbarcò dalla Lombardia al Parlamento europeo, nel 2004, l’anti-Casta Salvini si portò il fratello di Bossi come assistente parlamentare (“portaborse”, direbbero i padani duri e puri di una volta, ma con un curriculum di tutto rispetto: terza media e scuola commerciale, negozio di autoricambi a Fagnano Olona, allenatore della squadra di ciclismo della Padania, il che giustificava il modico stipendio di 12.750 euro al mese).
Nemico giurato delle raccomandazioni e dei familismi di Roma ladrona, l’intransigente Salvini ebbe l’ex moglie Fabrizia Leluzzi sistemata al Comune di Milano con contratti a chiamata dalle giunte Albertini e poi Moratti, e poi la sua nuova compagna Giulia Martinelli assunta a chiamata alla Regione Lombardia dalla giunta Maroni a 70 mila euro l’anno. Quando esplode lo scandalo dei rimborsi del Carroccio rubati o buttati dal tesoriere per mantenere la famiglia Bossi, Salvini fa il moralista: “La mia paghetta era 500 lire”. Lui con la Family non c’entra, ci mancherebbe: infatti pochi mesi prima era in ferie col Trota.
LA CANOTTIERA DI BOSSI E I BOXER DI SALVINI
All’Europarlamento, le rare volte che ci mette piede (a fine mese non manca mai per ritirare lo stipendio da quel “Gulag sovietico” che per lui è l’Ue, senza offesa per l’amico Putin), matura grande esperienza internazionale. Infatti, dopo la strage di Charlie Hebdo, spiega a Sky che l’estremismo islamico deriva “da un’errata interpretazione della Torah” (il libro sacro degli ebrei, che lui confonde col Corano: forse per l’assonanza col dio Thor, figlio di Odino, nel cui culto celtico si sposavano i leghisti d’ant an).
Un’altra volta riesce a trasformare in uno statista persino Balotelli, chiedendo il rimpatrio del ghanese del Milan Muntari, definito “un immigrato che non lavora”, e beccandosi la lavata di capo del campione italiano di colore (“Ma davvero Salvini è un politico? Allora votate me, è meglio”).
salvini alla finalissima di miss padania insieme alla moglie, 2010
Travaglio, che è davvero arrabbiato con Salvini, invita Mattarella a dargli l’incarico di governo per “farsi due risate” e dice che Di Maio non vuole fare da ruota di scorta alla Lega:
L’ultima supercazzola è il “governo di scopo”, a guida leghista e “a termine fino a dicembre”(e perché non fine gennaio o metà aprile?), praticamente pronto col centrodestra unito e i 5 Stelle, per “cambiare la legge elettorale”: il fatto che il M5S non voglia vedere B. neppure in cartolina, che Di Maio non voglia fargli da ruota di scorta e che i tre partiti di destra e i 5Stelle propongano quattro leggi elettorali diverse e incompatibili, per tacere di tutto il resto, sono dettagli che non lo riguardano. La prego, presidente Mattarella, gli dia l’incarico: dopo tanta noia, anche lei ha bisogno di un po’di svago.
giulia martinelli matteo salvini giulia martinelli matteo salvini
marco travaglio salvini contro muntari