CON DRAGHI AL COLLE, SARA’ DI MAIO IL FUTURO PREMIER? RONCONE: “NEL RISIKO QUIRINALE, IL PERSONAGGIO PIU’ CERCATO E TEMUTO E’ LUIGINO CHE RICEVE CONTE COME FOSSE LUI IL CAPO DEL M5S E GLI FA CAMBIARE IDEA, SENTE LETTA E SALVINI, VA A CENA CON CASELLATI E GIORGETTI, PLACA E BLANDISCE LA FANTERIA M5S, ALMENO DUECENTO PARLAMENTARI TERRORIZZATI DALL'IDEA CHE, CON LA SALITA DI DRAGHI AL QUIRINALE, SI POSSA TORNARE AL VOTO. TANTO CHE ALCUNI PENSANO CHE…”

-

Condividi questo articolo


Fabrizio Roncone per il “Corriere Della Sera”

 

luigi di maio funerale david sassoli 13 luigi di maio funerale david sassoli 13

Ci sono cose che aspetti a scrivere. Ti fai un appunto mentale, e rimandi al giorno dopo. Solo che ormai ne mancano due all'inizio delle votazioni (o anche meno, dipende da quando leggerete), e bisogna rompere gli indugi: dentro questa storia di Quirinale, il personaggio più cercato, corteggiato e temuto, non è Matteo Renzi, ma Luigi Di Maio.

 

Del resto: Renzi - che pure alla vigilia faceva un po' lo spavaldo - per cercare di essere nel dibattito rilascia un'intervista dietro l'altra (con dichiarazioni che mai aggiungono e mai tolgono). Di Maio, no. Sparito. Come fanno i potenti veri. Su di lui: sempre solo un soffio, un sospetto, mezzo retroscena. Per capirci: il capo ufficiale dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, l'altra mattina, dopo essersi incontrato con Enrico Letta e Roberto Speranza, rilascia dichiarazioni che sbarrano - con forza - la strada a un possibile trasloco di Mario Draghi da Palazzo Chigi al Colle.

DRAGHI DI MAIO DRAGHI DI MAIO

 

Poi, però, sente l'esigenza di doverne andare a parlare con Di Maio. Alla Farnesina. Cioè: non è Conte che convoca Di Maio. È lui che va. Guardate: la politica ha un suo linguaggio cifrato, ha liturgie certe. Un capo non va; riceve. Un capo.

 

Ma infatti poi Conte esce dall'ufficio di Di Maio e smentisce - di fatto - sé stesso. «Nessuna preclusione per Draghi». Ancora: tutti i big, da Enrico Letta a Giorgia Meloni, prima parlano al telefono con Di Maio. Poi, dopo, fanno un passaggio di cortesia con Conte. Salvini e Di Maio hanno un'antica, solida consuetudine. Anche Gianni Letta si sente spesso con lui. E pure Fedele Confalonieri. Silvio Berlusconi, a Natale, gli ha spedito a casa un quadro. Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato, lo ha invitato a cena. Con Giancarlo Giorgetti, invece: una pizzata dopo l'altra. Chiodi decisivi: le guide grilline di Camera (Crippa) e Senato (Castellone) non rispondono a Conte. E neppure i gruppi. Non li controlla.

 

giuseppe conte luigi di maio foto di bacco (1) giuseppe conte luigi di maio foto di bacco (1)

In queste ore è Di Maio che placa e blandisce la fanteria, almeno duecento parlamentari terrorizzati dall'idea che, con la salita di Draghi al Quirinale, si possa tornare al voto (a decine dovrebbero trovarsi un lavoro fuori dal Parlamento). Così alcuni fanti - ci sta - si sono persino convinti che possa essere proprio lui, Giggino, come lo chiamano affettuosamente, il futuro premier.

LUIGI DI MAIO A OTTO E MEZZO LUIGI DI MAIO A OTTO E MEZZO LUIGI DI MAIO E GIANCARLO GIORGETTI AD ATREJU LUIGI DI MAIO E GIANCARLO GIORGETTI AD ATREJU CONTE DI MAIO CONTE DI MAIO luigi di maio foto di bacco luigi di maio foto di bacco LUIGI DI MAIO E GIANCARLO GIORGETTI AD ATREJU LUIGI DI MAIO E GIANCARLO GIORGETTI AD ATREJU LUIGI DI MAIO GIANCARLO GIORGETTI LUIGI DI MAIO GIANCARLO GIORGETTI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…