1. IL DISAGIO DI MARINA, TESTIMONIAL INVOLONTARIA DELLA PASCALE
Ugo Magri per “La Stampa”
BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE SU GENTE
Forza Italia è un Maracanà. In preda al delirio. Adunanze di deputati e senatori prima convocate, poi disdette, infine riconvocate da Berlusconi, costretto a esercitare la sua leadership per mettere un briciolo di ordine nel caos. Siamo al punto che Gasparri, il quale tante ne ha vissute nella sua carriera, ieri sera esclamava scandalizzato: «Mo’ basta, altrimenti qui sembriamo come il Brasile...».
Già, perché tra i dirigenti regna la discordia. Uno fa e l’altro disfa. Romani, capogruppo a Palazzo Madama, per giorni aveva resistito alle pressioni dei «peones» guidati da Minzolini (ma il grosso della truppa è pilotata da Fitto) che vorrebbero rimettere in discussione gli accordi con Renzi sulle riforme, in particolare quella che secondo loro trasformerebbe il Senato in un cimitero di elefanti.
Quando però gli hanno sventolato davanti 24 firme di altrettanti senatori che chiedevano un’assemblea, come ai tempi del Sessantotto, e per timore di diventare parafulmine della protesta, Romani ha detto «okay, facciamola». Con Berlusconi presente. Alle 10 di giovedì, cioè oggi. Solo senatori e senza i deputati. Dunque senza Brunetta, che è il vero stratega della resistenza anti-renziana.
E cosa ha fatto allora Brunetta? Ha convocato a sua volta i deputati. Mezz’ora prima dei senatori. Quelli di là e loro di qua. Una situazione assurda, inconcepibile. Ma la mossa è stata vincente. Perché l’ex Cavaliere verso sera ha ripreso in mano lo scettro e d’imperio ha cancellato entrambe le riunioni per tenerne una congiunta martedì prossimo, ore 10. Proprio come desiderava il capogruppo alla Camera. L’impianto delle riforme non verrà stravolto poichè «Roma locuta causa finita» come dicevano gli antichi: la decisione del Capo è presa e non si torna indietro. Però verrà meglio modulata, come anticipa il consigliere berlusconiano Toti, l’opposizione al governo, che sarà più tosta di quanto sia apparsa fin qui.
BERLUSCONI PASCALE DUDU IN AEREO
A sera, dopo avere imposto il coprifuoco, Berlusconi è andato a presenziare una cena di raccolta fondi allestita dalla fedelissima Rossi, con gli ospiti che hanno sborsato (tramite preventivo bonifico) mille euro a capoccia. Accanto a Silvio, una Pascale raggiante per l’eco della sua campagna pro-gay: altro motivo di tensione tra le file «azzurre» e un po’ anche in famiglia. Dove parlare di irritazione forse è troppo, poiché affetto e stima per Francesca non sono certo venuti meno.
Però Marina Berlusconi non ha fatto i salti di gioia nel sentirsi chiamata in causa dalla fidanzata di papà. È vero, pure lei condivide le ragioni delle coppie «omo»; ma quale bisogno c’era (questo si domanda Marina) che la Pascale spiattellasse una confidenza privata a mezzo stampa? Tra l’altro, in un contesto alquanto sboccato di polemiche con la Bonev, con Santanchè, con tutti quanti dentro Forza Italia coltivano un’idea diversa...
Pure su questo la figlia maggiore di Berlusconi nutre riserve: non le sembra il momento adatto per aggiungere nuove tensioni dentro un partito già così litigioso. I diritti gay sono una grande questione di civiltà «che tuttavia lacera il centrodestra, di sicuro non lo compatta». Non a caso Marina ha sempre evitato di esporsi sull’argomento.
E il giorno in cui ritenesse giusto uscire allo scoperto, vi provvederebbe in prima persona, senza limitarsi a fare da testimonial per la battaglia della Pascale. Tantomeno Marina gradisce che Francesca l’abbia invocata quale futuro leader del centro-destra. La circostanza è stata più volte esclusa, «con preghiera di non insistere. Tra l’altro il capo c’è», obietta la presidente di Mondadori, «e di nome fa Silvio». Per cui non si comprende qualche motivo ci sia di tener vivo il tema della successione...
2. SANTANCHÉ: “IO PENSO A LAVORARE NON DISCUTO DI BORSE TAROCCATE”
Amedeo La Mattina per “La Stampa”
francesca pascale e marina berlusconi
Daniela Santanché fa finta di snobbarla, di rimanere su un piano di superiorità dantesca del tipo «non ti curar di loro ma guarda e passa». Loro sarebbero in effetti «Lei», la giovane e frizzante fidanzata di Silvio Berlusconi, la nuova signora di Arcore, la napoletana Francesca Pascale che azzanna la sua ex amica Daniela che ha avuto l’ardire di sostenere che iscriversi all’Arcigay è come iscriversi alla Fiom o alla Cgil. La compagna del Cavaliere non l’ha mandata giù e ha riversato sulla deputata di Fi altre parole poco affettuose.
«Assomiglia a Crudelia De Mon», è «ipocrita, di quell’ipocrisia diffusa che sta facendo marcire la società». Fin qui la pitonessa poteva forse sopportare l’affronto, ma mettere in dubbio che le sue borse non siano griffate e autentiche..., ecco questo no, è troppo. «Sì, ho le borse marocchine, lo sanno tutti che mi piace comprare le borse e scarpe dai miei amici marocchini».
Stira un sorriso ed entra nell’aula di Montecitorio dopo aver parlato fitto con il senatore Alfredo Messina, amico di vecchia data di Berlusconi, manager e vicepresidente vicario del gruppo Mediolanum.
«Mi occupo di altro, io, parlo di cose alte, importanti, di questioni serie, il resto è taroccato». Come le sue borse? «Io amo i marocchini, sono persone gentili. Di borse false sono altri che se ne intendono».
Potrebbe raccontare quando le due filavano d’amore d’accordo e andavano a correre insieme attorno al Villa Certosa in Sardegna. Potrebbe far presente quando Daniela regalò a Francesca la serie completa delle borse Hermes. Altro che roba fasulla di Fuorigrotta! Ma questo la Santanchè non lo dice e non lo direbbe mai... E infatti la pitonessa non cita mai la Pascale, finge di non sentirsi sfiorata.
Ma cosa ha fatto alla fidanzata del Cavaliere per essere così attaccata? «Che ne so io, lo chieda a lei, io sto qui a lavorare». Per Visibilia, la sua società che vuole allargarsi nell’editoria, addirittura pure ai compagni dell’Unità? «Io sto qui al partito a lavorare. Figurati se faccio interviste su queste cose. Io faccio politica e mi occupo della mia azienda. Io sono per il partito della pace e dell’amore. Me l’ha insegnato Berlusconi: dobbiamo costruire il partito dell’amore e io sto qui per questo, per l’a-mo-re», scandisce forte.
silvio berlusconi e maria rosaria rossi
Di a-mo-re in Fi se ne vede poco. Ma perchè tanta acredine della Pascale? Il fiume di veleni dentro Fi tracima. C’è chi, vicino al cerchio magico di Arcore, dice che Daniela è sempre stata una cattiva consigliera del capo, che lei è tra le principali cause della rottura con Alfano. Altri sussurrano che c’è una questione di soldi. Le illazioni diventano sempre più fantasiose e fantastiche.
Se vogliamo stare alla cronaca, qualcosa lo stesso Berlusconi l’ha detta all’assemblea dei parlamentari la scorsa settimana. Si lamentava che la cassa del partito fosse vuota: «Avevo dato incarico a una persona per la raccolta dei fondi ma non ha portato un euro». Tutti hanno cercato con lo sguardo Daniela, titolare del fundraising. È mai possibile che Pascale ce l’abbia a morte con Santanchè per questo? Il fatto è che ora la raccolta fondi è stata messa in mano a fedelissima Maria Rosaria Rossi, la zarina in seconda dopo Pascale ad Arcore dove controlla pure quanti fagiolini vengono comprati e a che prezzo.
RENATO BRUNETTA PUBBLICA LA FOTO CON BERLUSCONI
Veleni, sospetti, «ma io non ho tempo per i veleni», dice Daniela che ieri alla Zanzara è stata definita un’icona delle lesbiche. Macché, ha commentato Pascale, «non ci credo. Chi la adora è la Walt Disney perché assomiglia a Crudelia De Mon». E invece è proprio così. Lo ha confermato ieri una che di queste cose se ne intende, l’ex deputata del Pd Paola Concia, paladina dei diritti omosex e felicemente sposata in Germania.
Quando nel cortile di Montecitorio vede Santanchè le si avvicina e le dice detto: «Ma perchè te la prendi con la Pascale che si è iscritta all’Arcigay e che vuole i matrimoni tra omosessuali? Proprio tu, poi, che sei una delle nostre icone?». Daniela estrae una lunga sigaretta da una fantastica borsa Hermes e spiega che lei non ha nulla contro i gay, ma i matrimoni omosessuali no. «Nemmeno tra eterosessuali».
3. PASCALE: SANTANCHÈ COME CRUDELIA DE MON
minzolini consiglio nazionale forza italia foto lapresse
«La Santanchè è scenica quando parla di politica, ma nessuno le ha chiesto di tesserarsi all’Arcigay. La mia è stata un’azione dettata dal cuore e dall’ideologia liberale». Così Francesca Pascale, fidanzata di Berlusconi, a La Zanzara su Radio 24, a proposito delle critiche sulla sua svolta pro diritti gay: «La invito a uno dei prossimi raduni Arcigay, noi non siamo omofobi. Se le lesbiche la adorano? Non credo, chi la adora è la Walt Disney perché assomiglia a Crudelia De Mon».