Marco Zonetti per "www.notizienazionali.it"
Ottime notizie per i titolari di pensioni d’invalidità, le quali con il Decreto Agosto subiscono un aumento piuttosto importante, che in alcuni casi corrisponderà al triplo. Abbiamo chiesto delucidazioni al riguardo al Professor Giuseppe Recinto, titolare della cattedra di Istituzioni di Diritto Privato all’Università degli Studi di Napoli Federico II e Consigliere del Presidente Conte in materia di disabilità.
Professor Recinto, cosa cambia precisamente per le pensioni d’invalidità con il Decreto Agosto?
Le pensioni spettanti agli invalidi civili al 100%, a partire già dai 18 anni, così come agli inabili, ai sordi e ai ciechi civili assoluti aumenteranno considerevolmente, grazie ad un intervento fortemente voluto dalla Presidenza del Consiglio, con il supporto del Ministero del Lavoro.
Si passerà infatti dai circa 285 euro attuali fino a 648 euro al mese per tredici mensilità. Era un impegno che avevamo preso con le associazioni e con i cittadini, come emerso anche dalla consultazione nazionale a Villa Pamphilj, e che va oltre la pronuncia della Corte costituzionale. Una misura molto importante che, ci tengo a chiarire, ha carattere strutturale.
Si può dire che il Decreto Agosto sia un passo rilevante verso il Codice delle Disabilità, chiesto a gran voce dalle associazioni e di cui si è parlato a profusione agli Stati Generali?
Sì, decisamente. Questo intervento si colloca in una più ampia riforma della materia che intendiamo portare avanti, anche attraverso l’approvazione del c.d. Codice delle Disabilità e che riguarderà non solo gli invalidi al 100% ma tutte le persone con disabilità. Disabilità che non può essere considerata, come avviene in alcuni casi, come “malattia” bensì come condizione che interessa un certo numero di persone la cui unicità e dignità devono essere rispettate e tutelate fino in fondo.
Il nostro approccio alla questione è orientato alla valutazione della complessità delle varie situazioni e ad una visione multidimensionale delle persone con disabilità. A tal fine, il Codice delle Disabilità, e la relativa legge delega, sono una priorità alla quale stiamo lavorando con impegno e dedizione. Come avevamo annunciato alle associazioni Fand e Fish agli Stati Generali, abbiamo privilegiato in questo decreto l’aumento delle pensioni per porre al più presto fine a una situazione insostenibile. Solo il primo passo, ci tengo a ribadirlo, nell’ambito di una più vasta riforma alla quale stiamo lavorando con abnegazione.
Dopo gli Stati Generali, le associazioni si erano dette riconoscenti al Premier Conte per l’impegno profuso di fronte all’emergenza covid-19…
La interrompo. La riconoscenza è del tutto reciproca. Siamo noi estremamente grati alle associazioni per il costante scambio dialettico che ci lega. Grazie alle loro segnalazioni e alle loro rivendicazioni, il nostro è un cammino di costante apprendimento e arricchimento che ci permette di comprendere più a fondo le varie situazioni e difficoltà, per affrontarle al meglio.
Com’è avvenuto durante l’emergenza, quando dietro indicazioni delle stesse associazioni siamo intervenuti per puntualizzare che, nel caso di disturbi dello spettro autistico, erano necessarie deroghe al confinamento totale e che, per quanto concerneva alcune forme di disabilità, uscire di casa era imprescindibile. Per questo, lo scambio continuo fra Governo e associazioni è per noi fondamentale.
A proposito di “scambi accesi”, in questo momento il Premier è nel mirino delle opposizioni che ne criticano aspramente la gestione dell’emergenza. Nel 2018, lei fu uno dei primi sostenitori di Giuseppe Conte. Si può dire che, visto il curriculum che lei vanta, abbia contribuito a “sdoganarlo” all’opinione pubblica. Cosa ne pensa degli attacchi di cui è oggetto?
L’emergenza covid-19 è stata una sfida per tutti. Collaborando attivamente con il Premier, ho vissuto in prima persona la sua grande serietà, la sua assoluta dedizione, il suo senso del dovere e delle istituzioni, e, per tornare a un concetto che ho espresso prima, la sua capacità di confronto.
Di fronte a una sfida impensabile come quella della pandemia, ha sempre mantenuto un approccio costruttivo, tenendo conto di tutti i consigli utili per affrontarla nella maniera più efficace possibile. L’Italia era al secondo posto nei contagi dopo la Cina, la situazione era durissima. Ma di lì a poco, gli altri Paesi hanno finito per seguire il nostro esempio e prima del previsto siamo usciti dall’incubo delle terapie intensive saturate riuscendo a tornare a un minimo di normalità.
L’attenzione va mantenuta alta, ovviamente, ma – visti i risultati credo che il Presidente Conte e l’intero Governo abbiano affrontato l’emergenza con serietà ed efficacia, senza mai perdere di vista nessuno. L’intervento sulle pensioni d’invalidità va in questa direzione.