Carmelo Caruso per il Foglio - Estratti
ELLY SCHLEIN A PIU LIBRI PIU LIBERI
Un partito di popolo è un partito di iscritti, ma, se il Pd non comunica il numero, viene il dubbio che non ci sia il popolo. Quando Elly Schlein si è insediata a segretaria del Pd non si contavano gli articoli sul “boom di adesioni”.
Il 7 marzo, “l’effetto Schlein”, secondo alcuni quotidiani, aveva prodotto ben 4 mila tessere in un giorno. Se si fosse verificato questo fenomeno, e non c’è motivo per non crederci, saremmo di fronte a un milione di tesserati. Perché il Pd non organizza una grande festa?
C’è qualcosa di strano in questa festa che non si celebra. Ogni partito usa i dati del tesseramento, li comunica, anche solo per favorire l’emulazione. Da mesi il Pd ha smesso di parlarne. Per la segretaria è un momento difficile. Meloni, che non vuole ratificare il Mes, le ha chiesto pubblicamente per quale ragione il suo partito, il Pd, non lo abbia mai ratificato. Giuseppe Conte, che il Mes lo ha sottoscritto e che oggi si astiene, non lo vota, è il solo che riesce a farlo dimenticare e uscirne puro come l’acqua di sorgente.
La partita di Conte è un’altra. Vuole riequilibrare il peso all’interno della coalizione. Gli basta arrivare alle prossime elezioni europee due punti sotto al Pd per poter dire: “A sinistra, Pd e M5s si equivalgono”. In concomitanza con Atreju, Schlein organizza l’anti Atreju e tra gli ospiti, oltre a Letta, Gentiloni e Prodi, ci saranno Rosy Bindi e lo scrittore del bestseller “M.”, Antonio Scurati.
Sabato scorso, la segretaria si è invece presentata all’Eur, all’evento “Più libri più liberi” per discutere del libro della sociologa Giorgia Serughetti.
elly schlein e il loggionista della scala Marco Vizzardelli - vignetta by osho
(…) Tra gli ospiti, in platea, c’erano Roberto Speranza, Miguel Gotor, e la scrittrice Chiara Valerio che l’ha brevemente intervistata per il sito di Repubblica. Le ha chiesto: “Elly Schlein, ma secondo lei la cultura serve a sviluppare anticorpi, e un Dna per l’antifascismo?”. La risposta è stata: “Non per forza, dipende da quale cultura. Sicuramente leggere, leggere tanti libri può fare sviluppare tanti anticorpi, compresi quelli antifascisti”. Che l’antifascismo si trovi nel Dna è una novità che meriterebbe il Nobel e che fa prendere qualche like ma pure le pernacchie.
Meglio riportare dunque un’altra frase, questa sì, politica, che la segretaria, sempre in quell’occasione, ha rivolto agli amici: “I sondaggi mi sottostimano di almeno quattro punti”.
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