elly schlein vincenzo de luca

ELLY SCHLEIN, LA KAMALA HARRIS DEL NAZARENO: ANCHE LEI VOTATA ALLA SCONFITTA  LA SEGRETARIA MULTIGENDER DEM PER LA CAMPANIA AL POSTO DI DE LUCA PUNTA SUL NOME DEL M5S (FICO) ALLO SCOPO DI RILANCIARE L’ASSE CON CONTE. MA C’È UN PIANO B SE PEPPINIELLO DOVESSE DAVVERO INTRAPRENDERE LA STRADA DEL MOVIMENTO PRIMA MANIERA, SOLO CONTRO TUTTI. IN QUEL CASO I DEM DOVREBBERO FAR SCENDERE IN PISTA UNA DONNA, GIOVANE PER SCOMPAGINARE I GIOCHI – DE LUCA: “A ROMA NON CAPISCONO NIENTE”

Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera" - Estratti

 

Vincenzo De Luca sorride sornione e fa mostra di non avere problema alcuno.

vincenzo de luca

«Le elezioni sono tra più di un anno, Schlein deve stare serena», soffia ai suoi. Una frase, questa, che metterebbe in allarme chiunque, a dire il vero. Il primo che l’ha pronunciata ha fatto lasciare Palazzo Chigi a Enrico Letta. E, guarda caso, è lo stesso che adesso dice: «Noi siamo con Enzo per il suo terzo mandato e lo sosteniamo come federatore del centrosinistra riformista».

 

Già, perché Renzi, che fino a qualche giorno fa dichiarava il suo appoggio a Schlein candidata premier dell’alleanza delle opposizioni, ora guarda a De Luca. È un particolare, questo, che non è sfuggito al Nazareno. Ed è un segno evidente che Renzi ritiene che la leader dem non lo possa garantire, Liguria docet.

 

VINCENZO DE LUCA VS ELLY SCHLEIN - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO

La strategia di Schlein, prima che De Luca accelerasse e che Renzi «scartasse» era chiara: offrire la candidatura alla guida della Campania ai 5 Stelle. Un modo per evitare che Conte faccia per sé e abbandoni l’alleanza del centrosinistra nella speranza di rimpinguare il suo, attualmente scarso, bottino elettorale.

 

Tant’è vero che si era parlato della possibilità che a scendere in campo fosse Roberto Fico, nonostante un non troppo lusinghiero sondaggio fatto su di lui qualche tempo fa.

 

Schlein, comunque, non intende arretrare di un millimetro: «Se De Luca si vuole presentare lo stesso — si sfoga la segretaria con i fedelissimi — deve sapere che lo fa senza il Pd, anzi contro il Pd e deve assumersi la responsabilità di fare un regalo alla destra». La leader dem, che in questi giorni vorrebbe avere occhi e orecchie solo per le Regionali di Emilia-Romagna e Umbria, si trova invece, suo malgrado, alle prese con la «rogna» campana. «Non ne faccio una questione personale — ha ripetuto al telefono a De Luca ancora mercoledì scorso — ma la regola del terzo mandato vale per tutti: è stato così per Bonaccini, non si capisce perché non debba essere altrettanto per te».

VINCENZO DE LUCA

 

De Luca però da quest’orecchio non ci vuol sentire: «A Roma — si lascia andare con i suoi — non capiscono niente, non si rendono conto che bisogna ascoltare i territori. Pensano che io stia puntando i piedi pensando solo al mio destino, non comprendono che rischiano di andare a sbattere contro un muro».

 

(...)

Ma siccome, nonostante le apparenze, Schlein non ama lasciare nulla al caso, la leader pd sta vagliando tutte le eventuali possibilità. Inclusa quella di dover rinunciare all’alleanza in Regione con i 5 Stelle, se Conte dovesse davvero intraprendere la strada del Movimento prima maniera, quello di grillina memoria, solo contro tutti. In quel caso — è il ragionamento che fa la segretaria — i dem dovrebbero far scendere in pista una donna, giovane per scompaginare i giochi, sempre sperando che non sia vero quel che si sussurra da qualche giorno in qua, cioè che il centrodestra potrebbe candidare Matteo Piantedosi.

elly schlein

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…