EMERGERE PER POI AFFONDARE: LA CRISI DI TURCHIA, INDONESIA & CO. CONTAGIA LA GRECIA: AD ATENE CROLLANO I BOND, E SI TEME L’EFFETTO DOMINO IN EUROPA

Le monete di Sudafrica, Russia, Turchia continuano a scivolare. È l’“effetto aspirapolvere”: ora che la Fed sta chiudendo i rubinetti, i rendimenti in America ed Europa tornano a salire, e gli investitori tolgono i capitali dalle economie esotiche per rimetterli dentro casa…

Condividi questo articolo


Federico Rampini per ‘La Repubblica'

Effetto domino: dopo la Turchia tocca alla Grecia. Chi sarà il prossimo anello debole? Sente il bisogno di intervenire il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni per dire: non noi. «Non vedo che cosa c'entri l'Italia», ha detto Saccomanni a Bruxelles per l'Eurogruppo.

samaras barroso INAUGURANO IL SEMESTRE EUROPEOsamaras barroso INAUGURANO IL SEMESTRE EUROPEO

«Non temo rischi per l'Italia derivanti dalla situazione attuale dei mercati emergenti», ha detto Saccomanni (nel giorno in cui la Bundesbank suggerisce la "patrimoniale" alle Nazioni a rischio di insolvenza). È la prima volta che le turbolenze nate nei Paesi emergenti lambiscono così da vicino l'eurozona. Il bond decennale della Grecia, sceso a un rendimento del 7,62% all'inizio del mese, è risalito fino all'8,53%. Il tonfo nel valore dei titoli di Stato greci (che si muovono in direzione opposta al rendimento) è il peggiore del mondo alla pari con l'Indonesia.

Da Hong Kong e Taiwan fino al Sudafrica, alla riapertura dei mercati ieri tutte le Borse hanno proseguito le cadute della scorsa settimana. Ma la crisi più acuta colpisce le valute dei Paesi emergenti. La lira turca è all'11esima seduta in calo rispetto al dollaro. Il rand sudafricano è precipitato a livelli che non si vedevano dai tempi del crac di Lehman Brothers, il fallimento bancario che innescò la crisi del 2008. Il rublo russo è ai minimi da 5 anni. Le economie emergenti, che fino all'anno scorso avevano il vento in poppa, ora sono colpite da sfiducia e fughe di capitali.

SAMARAS BARROSOSAMARAS BARROSO

Per descrivere questo fuggi fuggi generale il governatore della banca centrale del Brasile, Alexandre Tombini, parla di un "effetto aspirapolvere". L'aspirapolvere sono i rialzi dei rendimenti in Occidente. Innescati dalla decisione della Federal Reserve di ridimensionare gradualmente il "quantitative easing" (creazione di liquidità attraverso acquisti di bond). Con i rendimenti che diventano più interessanti sia in America sia in Europa per effetto della ripresa (o delle aspettative di ripresa, per l'Europa), tanti capitali speculativi abbandonano le piazze esotiche dove erano affluiti negli ultimi anni.

Sumeyye ErdoganSumeyye Erdogan

Il Brasile reagisce all'effetto aspirapolvere con un classico giro di vite monetario: ha alzato i tassi d'interesse della banca centrale di 325 punti base, fino a superare la soglia del 10%. Tombini è convinto che il Brasile ce la farà, anche se ha già dovuto spendere 360 miliardi di dollari delle sue riserve per tentare (invano) di contrastare il calo della sua moneta.

Oggi l'attenzione torna a concentrarsi sulla causa primaria di tutte queste turbolenze: la Federal Reserve. La banca centrale americana riunisce il suo comitato di politica monetaria. È una riunione "storica" per il passaggio delle consegne da Ben Bernanke alla prima donna presidente, Janet Yellen. Ma l'attenzione dei mercati si concentra soprattutto sulle prossime mosse della Fed.

Nel 2013 Bernanke e la stessa Yellen hanno tentato di spiegare che la ripresa Usa impone di normalizzare la politica monetaria, riducendo la "pompa" della liquidità. E tuttavia, hanno aggiunto che questo non significa che la Fed voglia aumentare il costo del denaro. La seconda parte del messaggio però non funziona. I mercati guardano lontano, scommettono che con la crescita Usa arriveranno anche i rialzi dei tassi. E il gioco delle aspettative sta già facendo risalire i rendimenti. Con quel che ne deriva: effetto aspirapolvere, e guai seri per tutte le economie emergenti che erano state beneficiate dalla moneta abbondante stampata a Washington.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…