ERBA DI CASA MIA – UN ALTRO FALSO BLA-BLA PER COPRIRE I VERI PROBLEMI DI UN PAESE DISGRAZIATO - LA MARIJUANA LIBERA RILANCIA GLI APPANNATI (VENDOLA) E DIVIDE I PARTITI (PD E LEGA IN TESTA)

Il modello Uruguay, i tweet leghisti, i sondaggi Sky: improvvisamente qualcosa è cambiato e un tema scomodo e noioso diventa ‘issue’ da sfondamento: ma chissà se basterà una foto a far penetrare l’idea che quelle bustine appese negli empori del Colorado siano cosa politicamente augurabile (e votabile) anche da noi…

Condividi questo articolo


1. QUANDO LA POLITICA SI FA UNA CANNA
Pino Corrias per ‘Il Fatto Quotidiano'

Siccome in Italia non ci sono problemi urgenti da risolvere, nessuno evade le tasse, nessuno si ammala di cancro nella Terra dei Fuochi, l'Ilva ripulisce il cielo di Taranto, i detenuti non si suicidano, i ragazzi trovano un lavoro, le mafie si sono disarmate, gli insegnanti festeggiano i loro 150 euro, i politici non rubano, i giornali vendono, la Fiat fabbrica le migliori auto del pianeta e Pannella è andato in ferie, è sacrosanto aprire il dibattito sulla marijuana libera.

MARIJUANAMARIJUANA

Ascoltare le opinioni di due simpatici giovani senatori - Carlo Giovanardi e Luigi Manconi - che andando dallo stesso parrucchiere hanno tuttavia scelto di farsi ognuno la riga dalla parte opposta all'altro, uno contro la legalizzazione delle canne, l'altro a favore. E meno male che, al netto di Gasparri, nella contesa s'è aggiunto Nichi Vendola, incidentalmente governatore del cielo di Taranto, che sente anche lui "il bisogno di legalizzare la cannabis", con la medesima urgenza - immaginiamo - con cui, un paio di anni fa, sentiva "il bisogno di sposare il mio compagno Eddy in Chiesa". Lieto dibattito ci attende se la roba che gira è tanto buona da renderli già così eloquenti alle prime boccate dell'anno.

2. GANJA STYLE - SARÀ LA CRISI O FORSE NO MA LA MARIJUANA È IL NUOVO NERO
Marianna Rizzini per ‘Il Foglio'

Era il tema di nicchia (o da evitare in società). Era il tema scomodo. Era il tema che solo a sentirlo nominare gli appassionati di politica sbuffavano come colti da noia abissale. Era il tema che periodicamente spuntava come campo di battaglia da referendum, convegno Onu, provocazione vintage, intervento mattutino di Marco Pannella a Radio Radicale.

MARIJUANAMARIJUANA

Era il punto vagheggiato dai candidati meno noti negli incontri pre-elettorali con i giovani; il punto ignorato, per prudenza, dai programmi politici progressisti; il terreno comune su cui si trovavano d'accordo (nella deprecazione in stile "law and order") i "centri" politici di questo e quel partito.

Ma improvvisamente qualcosa è cambiato e la marijuana è stata promossa a "tema del giorno", con il suo bravo sondaggio di SkyTg24 (ieri: siete favorevoli alla legalizzazione delle droghe leggere?), lo status di oggetto per domanda a Matteo Renzi durante "Otto e mezzo" (che ne pensa?) e il rango di argomento sommamente divisivo (nella Lega, ma anche nel Pd, dove Renzi si è mostrato cauto), eppure magicamente capace di rilanciare gli appannati (Nichi Vendola, ma anche la stessa Lega), rispolverare gli ex ingroiani (da Paolo Ferrero in giù) e dare al vicepremier Angelino Alfano l'occasione di martellare sulle "priorità" del Nuovo centrodestra ("prima il lavoro!").

Non sappiamo se Gianni Fava, l'assessore leghista della regione Lombardia che ha dato il via al dibattito sulla legalizzazione via Twitter, abbia soltanto riproposto la celebre frase del presidente uruguayano José Pepe Mujica ("il proibizionismo ha fallito") o se abbia pensato la stessa cosa di Mujica, previa "riflessione politica" (così hanno detto vari leghisti d'accordo con lui).

MARIJUANAMARIJUANA

Certo è, però, che non ha bisogno di un'ispirazione d'oltremare il senatore pd Luigi Manconi, colui che due giorni fa ha presentato il ddl per modificare due articoli della Fini-Giovanardi e depenalizzare il consumo personale e la coltivazione di marijuana entro certi limiti.

Manconi studia l'argomento da molti anni, e ieri, in pieno deflagrare della febbre da "pro o contro", ha messo in guardia contro le semplificazioni ("legalizzare è cosa opposta a liberalizzare. Liberalizzazione corrisponde esattamente al regime in vigore oggi in Italia. Ovvero la possibilità di acquistare sostanze stupefacenti a qualunque ora del giorno e della notte, presso un grandissimo numero di piccoli esercizi commerciali illegali: gli spacciatori. Legalizzazione è il suo opposto: regolamentazione di produzione, commercio e consumo di hashish e marijuana, all'interno di un sistema di vincoli, tassazione e controllo...").

Maurizio GasparriMaurizio Gasparri

Ma com'è stato possibile che il tema negletto, da tirare fuori obtorto collo (Bill Clinton ammise di aver fumato ma non "aspirato" lo spinello) si sia tramutato in una "issue" da sfondamento e in salvifico rimpiazzo, nei battibecchi sul web, delle onnipresenti tiritere anticasta?

Luigi ManconiLuigi Manconi

In Colorado va forte fra gli ex marines
Sì, c'è l'avamposto uruguayano (recente legalizzazione di produzione, vendita e consumo), con una prima linea antiproibizionista rappresentata dal presidente Mujica, ex tupamaro che vive con poco, si decurta lo stipendio e, mentre coltiva il sogno di trasformare l'Uruguay nella Finlandia ("da esportatori di legna a produttori di cellulari"), persegue "pragmaticamente" l'obiettivo di "strappare" il mercato ai narcos, rimpinguando nel contempo le casse statali (per misurare l'efficacia della legge bisogna aspettare però l'entrata in vigore, nella prossima primavera).

ALFANO BERLUSCONI GIOVANARDIALFANO BERLUSCONI GIOVANARDI

E c'è l'effetto-traino di un Colorado liberal-liberista: legalizzazione per "scopi ricreativi", con vendita al dettaglio, code fuori dagli esercizi autorizzati (primo acquirente, un ex marine reduce dall'Iraq) e mirabolanti foto di vecchietti arzilli in stile "Cocoon" (dal film dove un gruppo di anziani riscopriva, dopo un'invasione aliena, le gioie della giovinezza: lì erano alcol e ballo e qui il sacchettino della prima marijuana messa in vendita a gennaio). Ma chissà se basteranno, poi, le notizie della Befana da luoghi lontani a far penetrare l'idea che quelle bustine ordinatamente appese alla parete degli empori (altra foto dal Colorado legalizzatore) siano cosa anche politicamente augurabile (e votabile).

RIVA E VENDOLA resizeRIVA E VENDOLA resize

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…