ESODATI E DIMENTICATI – I DANNATI DELLA FORNERO SONO ANCORA 50 MILA, MA AL MOMENTO IL GOVERNO NON HA I SOLDI (1,7 MLD) E RINVIA IL CAPITOLO DELLE PENSIONI AL 2016 – SINDACATI INVIPERITI: SULLE PENSIONI SOLO ANNUNCI E SPOT TELEVISIVI

In bilico anche il rifinanziamento di “Opzione donna”, il meccanismo che scade a fine anno e che consente alle lavoratrici con 35 anni di contributi versati di andare in pensione anticipata a 57 anni e tre mesi di età, se dipendenti, e a 58 anni se autonome, al prezzo di riduzioni media del 25-30%... -

Condividi questo articolo


Paolo Baroni per “la Stampa

matteo renzi pier carlo padoan matteo renzi pier carlo padoan

 

Rinviare al 2016 il nodo pensioni non aiuta a risolvere i problemi, che invece di qui ai prossimi mesi rischiano di moltiplicarsi. Tant’è che il giorno dopo l’annuncio tv di Renzi i sindacati sono in rivolta.

 

«E’ sbagliato rinviare la scelta e pensare che si tratti di qualche aggiustamento emergenziale, scaricando gli oneri sui lavoratori» sostiene Susanna Camusso (Cgil). «Errore gravissimo», conferma la Uil.

 

Molto critico anche il segretario della Cisl, Annamaria Furlan: «Vogliamo capire se per il governo che ha fatto tante ipotesi e chiuso e riaperto più volte, questa è una cosa seria o se sono solo annunci a seconda degli spot televisivi che poco importano agli italiani».

renzi e camusso renzi e camusso


In 50mila senza tutela
Ma se sulla flessibilità in uscita il premier ha promesso che la soluzione arriverà «nel 2016 solo quando avremo i numeri chiari», Renzi ha anche spiegato che il problema più specifico degli esodati sarà risolto con una settima salvaguardia. Anche in questo caso, però, i conti non tornano. S

 

piega Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera: «In base ai dati dell’Inps sappiamo che ci sono ancora circa 50mila esodati che devono essere compresi in una nuova salvaguardia.

ANNAMARIA FURLAN ANNAMARIA FURLAN

 

La nostra proposta prevedeva di utilizzare i risparmi conseguiti nel 2013, 2014 e 2015 sulle sei precedenti salvaguardie, in tutto circa 1 miliardo e trecento milioni di euro, ovvero 800 milioni di economie riferite al 2015 e circa 500 relativi agli altri due anni precedenti.

 

Una cifra che secondo i nostri calcoli avrebbe consentito di salvaguardare circa 22mila persone. Adesso non so se Renzi intenda la stessa cosa». Di certo per arrivare a tutelarne 50mila mancano un bel po’ di soldi, all’incirca 1,7 miliardi.


Opzione donna nel limbo
Resta poi da affrontare la questione delle donne. In questo caso i problemi sono due: con la fine anno scade infatti l’«Opzione donna», una misura che consente alle lavoratrici con 35 anni di contributi versati di andare in pensione anticipata a 57 anni e tre mesi di età, se dipendenti, e a 58 anni se autonome, al prezzo di rinunciare alla parte retributiva dell’assegno previdenziale, a fronte di una riduzione media del 25-30%.

 

carmelo barbagallo carmelo barbagallo

E dall’altro, col primo gennaio, entra in vigore un nuovo maxi-scalone in base al quale le donne che lavorano nel comparto privato vedranno aumentare l’età pensionabile dai 63 anni e 9 mesi del 2015 ai 65 anni e 7 mesi del 2016, mentre le lavoratrici autonome passeranno dai 64 anni e 9 mesi del 2015 ai 66 anni e 1 mese nel 2016. In pratica dovranno di colpo lavorare tutte quasi due anni in più.

 

È evidente che si tratta di due eventi che sommati uno con l’altro rendono ancora più delicata, se non esplosiva, la situazione.

ESODATI IN PIAZZA A ROMA ESODATI IN PIAZZA A ROMA


Damiano: ecco qui i conti
Nelle intenzioni del governo, anche se Renzi domenica sera da Fazio non è stato chiarissimo, l’Opzione donna dovrebbe venire ricompresa nel piano più complessivo di cui si discuterà a primavera. Damiano non è dello stesso parere: a suo giudizio, infatti, si dovrebbe comunque procedere riconfermando la misura in scadenza, «perché si tratta di un provvedimento che non necessità copertura. Bisogna solo correggere una circolare dell’Inps eccessivamente restrittiva.

 

ESODATI IN PIAZZA A ROMA ESODATI IN PIAZZA A ROMA

Poi se Renzi vuole i conti precisi sulla flessibilità in uscita io ce li ho già pronti: lui parlava di concedere un anticipo di 2 anni sull’età delle pensione, mentre io ne propongo al massimo 4, con un taglio del 2% annuo. E se è vero che nei primi 4 anni ci sono dei costi maggiori è anche vero che in quelli successivi c’è un risparmio, perché chi lascia prima avrà un assegno decurtato per tutta la vita. Se calcoliamo che in media si vive sino a 85 anni abbiamo infatti 4 anni di costi in più e 19 di risparmi».

VIGNETTA VINCINO ELSA FORNERO SI CREDE MEGLIO DEGLI ESODATI VIGNETTA VINCINO ELSA FORNERO SI CREDE MEGLIO DEGLI ESODATI


Il pressing dei sindacati
I sindacati insistono perché le misure sulle pensioni vengano inserite nella legge di stabilità: «Sarebbe un segnale importante – sostiene Furlan – per imprese, giovani e tutti i lavoratori». È infatti opinione di molti che favorire l’uscita dal lavoro o dalla disoccupazione con penalizzazioni equilibrate, significa non accrescere l’esercito dei nuovi poveri ed in parallelo, con il turnover che si attiverebbe, favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIA DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?

DAGOREPORT – VOCI (NON CONFERMATE) DALL’IRAN: IL REGIME DELL’AYATOLLAH AVREBBE TESTATO UN ORDIGNO NUCLEARE NEL DESERTO DI SEMNAN – SAREBBE UN MONITO PER NETANYAHU: NON ATTACCARE SENNO’ RISPONDIAMO CON L’ATOMICA – PIU’ DELLE MINACCE DI KHAMENEI CONTA L’ECONOMIA: CINA E INDIA SONO I PRINCIPALI CLIENTI DEL PETROLIO DI TEHERAN E SE “BIBI” COLPISCE I SITI PETROLIFERI IRANIANI PUO’ TERREMOTARE L’ECONOMIA GLOBALE – BIDEN CHIAMA NETANYAHU E GLI CHIEDE DI NON TOCCARE I GIACIMENTI…