EUROFANNULLONI CONTROVOGLIA: NESSUN INCARICO PER I 5 STELLE. SOCIALISTI E POPOLARI NON LASCIANO SPAZIO: NEMMENO ALLA QUASI IRRILEVANTE COMMISSIONE PETIZIONI, DESTINATA ALLA MILANESE EVI

Risveglio amaro per i grillini a Bruxelles: non prendono nulla. La grande coalizione occupa tutte le poltrone possibili. E il Movimento prova ad alzare la voce: “Finora abbiamo teso la mano, ma se riceviamo un ceffone, allora il nostro atteggiamento cambia”. Fine del dialogo finora visto in Europa?...

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Andrea Valdambrini per “il Fatto Quotidiano

 

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“Siamo solo 17 su 751, non saremo mai maggioranza. A metterci sotto basta poco”. Soprattutto se una grande coalizione di Socialisti e Popolari, sostenuta anche dai Liberali, si prende tutte le poltrone. Così David Borrelli, co-presidente con Nigel Farage del neonato gruppo Europe for Freedom and Direct Democracy (Efdd) commenta l’amaro risveglio dei 5 Stelle, che si ritrovano senza incarichi all’europarlamento.

 

Alla guida della defilata commissione Petizioni era stata proposta la milanese Eleonora Evi, a cui però è stata preferita per 23 voti a 8 la liberale svedese Cecilia Wikstrom. Una prova di forza per arginare gli euroscettici, dice la maggioranza. Eppure “anche le minoranze hanno diritto di essere rappresentate, è questione di democrazia”, aggiunge Borrelli. Che conclude: “Finora abbiamo teso la mano, ma se riceviamo un ceffone, allora il nostro atteggiamento cambia”. Fine del 5 Stelle dialogante finora visto in Europa?

 

IL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINO IL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINO

Al parlamento di Strasburgo gli incarichi vengono distribuiti proporzionalmente. Posto che alla presidenza è stato rieletto il socialista Martin Schulz, le 14 vicepresidenze dell’assemblea, le presidenze e vicepresidenza delle commissioni parlamentari (che tengono i lavori sempre a Bruxelles e sono al momento 22) andranno in numero decrescente a deputati del Ppe - primo gruppo in termini di eletti - poi Socialisti e così via.

 

Per assegnare gli incarichi si adotta il cosiddetto metodo D’Hondt (dal nome di un matematico belga dell‘800), un prospetto usato per la ripartizione proporzionale dei seggi. E se la matematica non è un’opinione, anche al più piccolo dei gruppi, quello di cui M5s fa parte, spetterebbe una vicepresidenza dell’aula e una presidenza di commissione. Nel caso specifico la commissione Petizioni, che si occupa degli strumenti di democrazia partecipativa o diretta a livello di Unione europea. Non proprio una delle strutture più rilevanti (la terzultima in ordine di importanza).

ELEONORA EVI 5 STELLE ELEONORA EVI 5 STELLE

 

La bocciatura di Evi ha un precedente. Al posto del 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo, designato dal gruppo Efdd, come vice di Schulz è stato scelto Olli Rehn. L’ex commissario europeo divenuto un simbolo delle politiche di austerità, ora eletto parlamentare in Finlandia con i liberali, ce l’ha fatta la settimana scorsa grazie al sostegno di Socialisti e Popolari, che hanno preferito votare un candidato liberale piuttosto che far passare Castaldo. La stessa dinamica vista ieri a Bruxelles.

 

Nessun problema invece, tra gli italiani, per l’elezione alla vicepresidenza dell’aula del forzista Antonio Tajani (in quota Ppe, e già commissario all’Industria) e del democratico David Sassoli (per i Socialisti). Quanto alle altre commissioni parlamentari, la guida degli Affari Economici toccherà a Roberto Gualtieri (della minoranza Pd), della Cultura alla democratica Silvia Costa, mentre l’Ndc Giovanni La Via presiederà i lavori della commissione Ambiente.

 

schulz martin official portrait schulz martin official portrait

Il timore di quello che i 5 Stelle avevano definito “uno scippo” serpeggiava da giorni nei corridoi dell’europarlamento. Un timore condiviso da altri gruppi parlamentari. Contro una simile eventualità erano intervenuti persino i Verdi, con cui i grillini non hanno avuto finora rapporti idilliaci in Europa, a causa di un estenuante tira e molla in vista di un’alleanza politica che poi non si è mai realizzata.

 

“Escludere dagli incarichi un gruppo di minoranza rappresenta un colpo per il processo democratico nel Parlamento europeo”, aveva spiegato l’eurodeputata ambientalista danese Margerete Auken, membro proprio della commissione Petizioni, sostenendo anche che Eleonora Evi aveva tutte le carte in regola per l’incarico. 

 

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