EXPO-BLACK – PERCHÉ CARABINIERI E POLIZIA, PUR SAPENDO BENISSIMO CHE SAREBBE FINITA A BLACK BLOC, NON HANNO PREVENUTO IL CAOS, MAGARI INFILTRANDO AGENTI NEL CORTEO? - COSÌ IL CAPO DELLA POLIZIA PANSA SPIEGA LA ‘’STRATEGIA”: ‘’L'EXPO NON SI POTEVA MACCHIARE DI SANGUE, NÉ DEI MANIFESTANTI, NÉ DELLE FORZE DELL'ORDINE”

«È evidente che chi tira una molotov deve essere arrestato, ma ieri abbiamo valutato che non valeva la pena intervenire e arrestare perché avremmo creato danni ancora più gravi. Il fatto che le forze dell'ordine abbiano atteso e lasciato che alcune azioni violente venissero compiute è una scelta fatta a monte"...

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Messaggero.it

 

capo della Polizia Alessandro Pansa capo della Polizia Alessandro Pansa

«L'Expo non si poteva macchiare di sangue, né dei manifestanti, né delle forze dell'ordine»: così il prefetto Alessandro Pansa, capo della Polizia, al Gr Rai ha spiegato la strategia tenuta ieri sul campo dalle forze dell'ordine per contenere i manifestanti violenti. 
«È evidente che chi tira una molotov deve essere arrestato, ma ieri abbiamo valutato che non valeva la pena intervenire e arrestare perché avremmo creato danni ancora più gravi». I veri obiettivi dei violenti, ha detto, erano piazza Duomo e la Scala.

 

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«Il fatto che le forze dell'ordine abbiano atteso e lasciato che alcune azioni violente venissero compiute è una scelta fatta a monte. Noi infatti, grazie all'attività di intelligence, sapevamo benissimo che gli obiettivi dei manifestanti violenti erano ben altri: volevano fare danni molto maggiori, raggiungere piazza Duomo e la Scala, distruggere i simboli di Expo disposti nella città».

Sull'uso che è stato fatto dei lacrimogeni, Pansa ha spiegato: «I lacrimogeni vengono usati quando si vuole disperdere una folla, quando ci sono gruppi che cercano di fare azioni violente facendosi forza tra loro. Il lacrimogeno li disperde e li mette in difficoltà».

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Interrogato sul perché, quando la polizia vede i manifestanti incendiare un'auto, non intervenga, il capo della Polizia ha risposto: «Perché saremmo caduti nella loro trappola. I piccoli gruppi che agivano in vie laterali si sarebbero rifugiati nel corteo e noi saremmo finiti addosso al corteo senza riuscire più a individuarli. Così avremmo consentito loro di raggiungere gli obiettivi che volevano».

Il procuratore Romanelli «Grazie al lavoro straordinario delle forze delle ordine e di chi era là in prima linea l'area dei disordini è rimasta circoscritta», ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, capo del pool antiterrorismo che coordina le indagini sulle devastazioni di ieri.

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Angelino Alfano e il capo della polizia, Alessandro Pansa Angelino Alfano e il capo della polizia, Alessandro Pansa

Romanelli, inoltre, ha chiarito che da parte delle forze delle ordine, nei giorni precedenti alla manifestazione contro l'Expo, è stato effettuato anche un «grande lavoro, e fatto molto bene, dal punto di vista dell'attività preventiva e di monitoraggio».

Il riferimento è alla serie di perquisizioni della Digos e della polizia di Stato in appartamenti occupati e in altri luoghi, tra cui anche un centro sociale, che hanno portato ad alcuni arresti e al sequestro di materiale, come mazze, kit per fabbricare molotov e picconi. A seguito delle perquisizioni, inoltre, sono stati adottati dalla Questura e poi convalidati dai giudici anche una serie di provvedimenti di espulsione di stranieri, tra cui francesi e tedeschi, che potevano rappresentare un pericolo per l'ordine pubblico.

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