FARSA ITALICUM - NEL PD AUMENTANO I PENTITI DELLA NUOVA LEGGE ELETTORAL - IL PROF D’ALIMONTE: “SI SONO ACCORTI CHE POSSONO VINCERE ANCHE GLI ALTRI” - LA TENTAZIONE DI TORNARE A VOTARE CON IL SISTEMA PROPORZIONALE DEL CONSULTELLUM

D’Alimonte teme che la legge scritta “insieme” alla Boschi possa essere “cancellata”:“Fino a che non viene approvata la riforma costituzionale, l’Italicum è carta straccia” - “Non sono certo che il Pd al 30% non possa scendere ancora. Andreotti sbagliava: il potere logora chi ce l’ha. E i temi che continuano a mobilitare, dall’immigrazione al fisco, sono temi di destra”... -

Condividi questo articolo


CASSON RENZI 1 CASSON RENZI 1

Paola Zanca per il “Fatto Quotidiano”

 

I numeri sono quelli che conosciamo: l’affluenza ai minimi storici, la battuta d’arresto del Pd di Matteo Renzi, la resurrezione del moribondo centrodestra e il “filotto” del Movimento Cinque Stelle. La novità sono le conseguenze: come si concilia questo quadro, decisamente impressionista, con la cornice dell’Italicum, la nuova legge elettorale che entrerà in vigore il 1 luglio del 2016?

 

Al terzo piano del palazzo romano dove ha sede Reti, la società di comunicazione di Claudio Velardi, Roberto D’Alimonte si è portato solo una slide. Il resto del ragionamento, lui che dell’Italicum si presenta come lo “zio”, lo fa a braccio, perché qui ormai c’è poco da guardare ai numeri: visti i risultati dei ballottaggi alle amministrative, sul campo è rimasta solo la paura.

D'ALIMONTE D'ALIMONTE

 

I “pentiti dell’Italicum”, li chiama il politologo: sono quelli che hanno sostenuto la legge elettorale con il doppio turno(si va al secondo round se nessun partito raggiunge il 40 per cento dei voti) e che adesso non sono più sicuri di un esito che pareva scontato. La teoria del gigante e dei cespugli, l’aveva battezzata il Corriere della Sera: un Pd (il gigante) sicuro vincitore e una serie di partiti (i cespugli) destinati all’irrilevanza.

 

“Ma adesso il gigante non è più così gigante - osserva D’Alimonte - e i cespugli hanno dimostrato di sapersi mettere insieme”. È così che le amministrative del 2015 hanno portato a risultati clamorosi: dalla Liguria ad Arezzo, da Venezia a Enna, tutto si è dimostrato così “fluido” che i conti sulla carta non si possono più fare.

 

matteo renzi al g7 matteo renzi al g7

D’Alimonte si accalora contro quelli che adesso “pensano che l’Italicum sia pericoloso perchè possono vincere anche gli altri”. È preoccupato, il professore, che la legge che ha scritto “insieme” a Maria Elena Boschi possa essere “cancellata con un colpo di penna”.

 

Perché “fino a che non viene approvata la riforma costituzionale (l’abolizione del Senato elettivo, ndr), l’Italicum è carta straccia” e può crescere la tentazione di tornare a votare con il sistema proporzionale del Consultellum:

 

“Visto che possono vincere gli altri - parafrasa D’Alimonte - meglio che non vinca nessuno”. Insomma, di fronte a scenari imprevedibili (vince Grillo? vince Salvini? nasce un nuovo Berlusconi?) il tranquillo cantuccio del Parlamento delle larghe intese potrebbe tornare ad essere una ipotesi più che auspicabile.

 

maria elena boschi maria elena boschi

D’Alimonte insiste, i partiti devono capire che il secondo turno funziona così: “O punti sulla smobilitazione degli avversari, come ha fatto il centrodestra ad Arezzo, che ha vinto per le faide interne al Pd locale, o punti su un candidato che sappia uscire dal recinto delle identità, che non sia di parte, come ha fatto la destra a Venezia con Brugnaro”.

 

Per questo,conclude il professore,“mai come ora è indispensabile una figura non ideologica come quella di Matteo Renzi”. Ma pure lui non ha da stare sereno: “Non sono del tutto certo che il Pd al 30 per cento non possa scendere ancora. Andreotti sbagliava: il potere logora chi ce l’ha. I temi che continuano a mobilitare, dall’immigrazione al fisco, sono temi di destra. E meno gente vota, più il mercato elettorale è aperto e offre straordinarie opportunità a nuovi imprenditori della politica”.

 

giovanni toti matteo renzi giovanni toti matteo renzi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME SI PUO’ CONTROLLARE UN PARTITO CHE HA QUASI IL 30% DEI VOTI CON UN POLITBURO DI 4-5 PERSONE? E INFATTI NON SI PUO’! - LE SORELLE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI NON TENGONO LE BRIGLIA DI FRATELLI D’ITALIA: SILENZIATA LA CORRENTE DEI “GABBIANI” DI RAMPELLI, AZZERATO IL DISSENSO, ELIMINATA OGNI DIALETTICA INTERNA (CHE SI CHIAMA “POLITICA”), TRATTATI I PARLAMENTARI COME CAMERIERI A CUI SI DANNO ORDINI VIA CHAT, COSA SUCCEDE? CHE POI QUALCUNO SI INCAZZA E FA “L’INFAME”, SPUTTANANDO ALL’ESTERNO IL PIANO DI GIORGIA MELONI PER IL BLITZ PER ELEGGERE FRANCESCO SAVERIO MARINI ALLA CONSULTA…

DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA... 

DAGOREPORT – IL BALLO DELLA KETAMINA DI ELON MUSK NON PORTA VOTI: LA PERFORMANCE “OCCUPIAMO MARTE” DEL PICCHIATELLO DI TESLA SUL PALCO CON TRUMP IN PENNSYLVANIA NON HA MOSSO L’OPINIONE PUBBLICA – KAMALA HARRIS SAREBBE IN VANTAGGIO DI 4-5 PUNTI, MA IL SISTEMA ELETTORALE USA E' FOLLE: NEL 2016 HILLARY CLINTON FU SCONFITTA DA TRUMP PUR AVENDO AVUTO 3 MILIONI DI VOTI IN PIU' – IL PRESSING DEI REPUBBLICANI PERCHE' TRUMP ABBASSI I TONI (È IL MOMENTO DI PARLARE AGLI ELETTORI MODERATI, NON AL POPOLO MAGA, CHE LO VOTA COMUNQUE) - I DILEMMI DI KAMALA: MI CONVIENE FARE GLI ULTIMI COMIZI CON OBAMA? COME RICONQUISTARE IL VOTO DEI TANTI GIOVANI PRO-PALESTINA?