Flavio Pompetti per "Il Messaggero"
Il presidente degli Usa non potrà più decidere atti di guerra senza la previa approvazione da parte del congresso. La camera dei rappresentanti di Washington ha approvato ieri il testo di una legge che sottrae al primo cittadino la prerogativa di lanciare attività belliche in assoluta autonomia, anche quando in ballo ci sono interessi di sicurezza nazionale improrogabili.
La disciplina dovrà ora essere discussa in Senato dove stanno per essere presentate proposte simili a quella appena votata. Joe Biden aveva già detto durante la campagna elettorale che avrebbe concesso una sua firma di ratifica, e in assenza di una forte opposizione alla camera alta, la misura sembra destinata all'approvazione finale.
LA COSTITUZIONE
Il diritto di iniziativa in caso di guerra non è un principio riconosciuto al presidente dalla costituzione statunitense. Lo era diventato nell'ottobre del 2002, quando il congresso votò la misura straordinaria a favore di George W. Bush, alla vigilia dell'invasione dell'Iraq.
Il paese era ancora sotto lo shock dell'abbattimento delle Torri gemelle da parte dei terroristi di al Qaeda; alle Nazioni Unite il segretario di Stato Colin Powell aveva appena mostrato le prove, poi rivelatesi fasulle, della presenza di armi di sterminio nelle mani di Saddam Hussein.
Le due camere del congresso votarono in rapida sequenza la mozione che autorizzava Bush a usare le Forze armate «come necessario e appropriato» per difendere gli Usa dalla minaccia posta dall'Iraq.
Il testo è stato poi usato e abusato rispetto alla sua dizione originaria sia da Obama, quando nel 2011 decise il bombardamento della Libia, che da Donald Trump, prima con l'attacco di artiglieria ai magazzini di armi chimiche in Siria, e poi con il drone che uccise il comandante dei Qud iraniani Qasem Soleimani all'aeroporto di Baghdad.
L'utilizzo improprio dell'autorizzazione del 2002 ha dato avvio ogni volta a proteste popolari e a interpellanze parlamentari cadute nel vuoto. Biden è il primo dei presidenti in carica a dichiararsi disponibile a rinunciare al privilegio, anche se al tempo era stato nel numero dei senatori democratici che avevano votato a favore della mozione.
Il voto in corso chiude una pagina della storia recente degli Stati Uniti, così come il ritiro dei marines in Afghanistan sta chiudendo la lunga stagione di guerra che ha coinvolto gli Usa all'inizio del secolo.
D'ora in poi iniziative di aggressione contro un paese straniero dovranno essere discusse pubblicamente in congresso, e i politici delle due camere torneranno ad avere il controllo dell'iniziativa di guerra che avevano sempre esercitato in passato.