Marco Bresolin per “la Stampa”
«L'entità di questa recessione è chiara, ma è altrettanto chiaro il suo carattere disomogeneo e soprattutto quello della ripresa che verrà. Questa disparità è una minaccia esistenziale alle fondamenta dell' Unione perché mette in pericolo il mercato unico e la convergenza nell' Eurozona».
Paolo Gentiloni è molto preoccupato per il rischio di un' Europa che riparte a più velocità. Serve un Recovery Fund «da almeno mille miliardi» - dice il commissario all' Economia - con fondi disponibili già quest'anno. E serve un nuovo strumento per consentire - attraverso l' uso dei fondi Ue - investimenti privati per sostenere le aziende in difficoltà in quei Paesi che non hanno margini di spesa per intervenire.
"Una minaccia esistenziale": sembra molto pessimista...
«In una situazione così drammatica, volendo essere ottimisti, allora potremmo dire che questa è anche un' opportunità storica per colmare il vuoto che abbiamo in termini di strumenti comuni nella nostra politica economica e di bilancio».
paolo gentiloni ursula von der leyen
L'Ue sarà all' altezza della situazione?
«Abbiamo già preso misure senza precedenti, come la clausola che ha sospeso il Patto di Stabilità o la flessibilità sugli aiuti di Stato. Il rischio però è che questo aumenti le divergenze. Percorrere ai ripari, l' Eurogruppo ha compiuto un primo passo con il Mes per la sanità, Sure per i lavoratori e il fondo Bei per le imprese. Un passo importante, ma insufficiente senza un piano per la ripresa con un forte finanziamento».
Le risorse del Recovery Fund saranno distribuite con un mix di prestiti e sussidi a fondo perduto, ma in che percentuale?
«Certamente una parte di questi finanziamenti dovrà avvenire attraverso sussidi. Il turismo e altri settori specifici, così come alcune aree geografiche, hanno bisogno di un sostegno secondo il principio di solidarietà. Inoltre c' è anche una ragione macro-economica: dobbiamo evitare di alimentare una spirale che faccia aumentare il debito di quei Paesi già fortemente indebitati che sono anche i più colpiti dalla pandemia».
PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI
La Spagna ha proposto finanziamenti con debito perpetuo: è un' opzione?
«Per evitare di aumentare il peso del debito si potrebbero emettere titoli perpetui, come ha proposto il governo spagnolo, o agire sulla durata dei prestiti, come stiamo facendo. Io sono piuttosto ottimista perché il mix di prestiti e sussidi è oggi più accettato rispetto a un mese fa. La crisi ha cambiato la consapevolezza dell' importanza della solidarietà. Non solo umanitaria, ma anche economica».
I fondi del Recovery Fund saranno a disposizione già nel 2020 oppure bisognerà attendere gennaio?
«Dovremo anticipare alcune somme nei prossimi mesi. Se dovessimo lasciar correre questa situazione di disparità per un anno, sarebbe più costoso intervenire per mitigarne l' impatto».
State lavorando anche a un piano per fare in modo che l' Europa entri nel capitale delle imprese?
«Stiamo sviluppando un nuovo strumento per contrastare questa pericolosa divergenza tra i Paesi Ue: uno strumento di sostegno alla solvibilità. Lavorando con la Bei, il nostro obiettivo è di attrarre investimenti verso aziende che erano in salute prima della crisi, ma che ora sono a rischio insolvenza. Lo strumento sarà aperto a tutti gli Stati, ma disegnato per favorire il sostegno alle società in quei Paesi più colpiti e con minori risorse finanziarie a disposizione. Perché Europa significa solidarietà».
valdis dombrovskis paolo gentiloni
I governi, incluso quello italiano, ancora tentennano di fronte alla nuova linea di credito del Mes: una richiesta di gruppo potrebbe essere un buon segnale per i mercati?
«Penso proprio di sì, sono d' accordo nel dire che sarebbe meglio farlo insieme. Certo non spetta alla Commissione decidere. Noi abbiamo lavorato molto per chiarire che non ci saranno condizionalità pericolose e siamo convinti che sia conveniente specialmente per quei Paesi con i tassi di interesse più elevati».
Quanto tornerà in vigore il Patto di Stabilità?
«Il Trattato dice che la clausola che ha sospeso il Patto può essere attivata in caso di grave recessione economica in Europa, nel suo complesso. Oggi ci siamo ed è difficile immaginare fino a quando. Non la manterremo perché due Paesi saranno ancora in recessione, ma al tempo stesso non la disattiveremo perché due Paesi si saranno già ripresi».
I tetti del 3% per il deficit e del 60% sopravvivranno alla crisi?
«Siamo consapevoli della gravità eccezionale della crisi, per questo dovremo indirizzare nel verso giusto la revisione delle nostre regole di bilancio. Riprenderemo la discussione già avviata e la useremo per fare il punto sulle conseguenze della crisi».