sergio mattarella e giorgia meloni alla scuola nazionale dell amministrazione 1
1 - L'INAFFIDABILITÀ CHE NON PIACE AL QUIRINALE
Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”
L'Italia non sarà mai un paese perfettamente normale e completamente affidabile agli occhi dei partner dell'Ue finché resterà in vigore la pratica del "Milleproroghe", il decreto convertito in legge ieri alla Camera, come tutti gli anni, a quasi due mesi dall'approvazione della legge di stabilità. […] quest'anno è rappresentato dal rinvio al dicembre 2024 delle aste per le concessioni degli stabilimenti balneari che il precedente governo si era impegnato a celebrare nel 2023. E invece, magari inserendo una nuova eccezione alla fine dell'anno prossimo, verranno nuovamente prorogate al 2025.
Una soluzione del genere non basta neppure a placare l'ira degli esercenti degli stabilimenti, categoria sensibile sul piano elettorale […] Perché tutti coloro che avevano programmato interventi sulle strutture dei loro stabilimenti superiori alla normale manutenzione, o saranno spinti a rinviarli, o dovranno effettuarli chiedendosi se poi verranno risarciti nel caso in cui questa sia l'ultima proroga delle loro concessioni, prima del temuto avvento delle nuove norme.
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La messa a gara delle concessioni secondo le indicazioni europee aveva rappresentato un esempio di virtuoso ripensamento da parte di Meloni, che quando era all'opposizione stava con i balneari e adesso invece avrebbe preferito adeguarsi alle regole di Bruxelles, peraltro garantite da una sentenza del Consiglio di Stato che vietava le proroghe oltre il 2023. Ragione per cui stavolta intervenire sul "Milleproroghe" toccherà al Quirinale.
2 - MILLEPROROGHE, OK CON LA FIDUCIA SUI BALNEARI IL RICHIAMO DEL COLLE
Estratto dell’articolo di Ugo Magri per “la Stampa”
Approvato in via definitiva ieri alla Camera, con 142 favorevoli e 90 contrari, il Milleproroghe approda sulla scrivania del capo dello Stato. Spetta a lui promulgarlo perché venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale e diventi legge a tutti gli effetti. Ma prima di licenziare il testo, Sergio Mattarella vorrà darci quantomeno un'occhiata. E non c'è dubbio che, nel festival di rinvii disposti dal decreto, uno in particolare gli verrà sottolineato in rosso dai giuristi del Quirinale: quello che riguarda i balneari.
Il Milleproroghe ritarda di un anno le gare per le concessioni delle spiagge, contravvenendo alle direttive europee in materia di concorrenza e agli impegni assunti dal nostro Paese. In alcuni casi circostanziati la proroga sarà addirittura di due anni; e non occorre grande scienza per prevedere che questo tergiversare nell'interesse di una singola categoria non verrà affatto apprezzato a Bruxelles.
Per cui già dieci giorni fa […] circolava nei palazzi l'interrogativo su come il Colle l'avrebbe presa alla luce dei possibili contraccolpi in sede Ue. […] Mattarella potrebbe chiedere al Parlamento di fare autocritica e di tornare sui propri passi correggendo la norma oggetto di tante polemiche; nella prassi costituzionale, tuttavia, un passo del genere ricorre molto di rado e per casi davvero estremi; tra l'altro il Milleproroghe contiene misure che, se il provvedimento fosse rinviato alle Camere per colpa dei balneari, verrebbero anch'esse bloccate creando non pochi danni; insomma, da quanto risulta pare escluso che il presidente voglia rispedire il decreto al mittente.
Ma ciò non significa che si limiterà a metterci sotto la firma. Se Mattarella lo riterrà opportuno (la Stampa l'aveva anticipato giorni fa) non gli mancheranno certo gli strumenti per far pesare le proprie riserve. Per esempio, accompagnando la promulgazione a qualche forma di pubblico richiamo. È quanto potrà accedere in giornata.
Fonti parlamentari solitamente informate danno per inevitabile una tirata d'orecchi presidenziale […]
Al Quirinale ieri sera erano ancora in attesa di leggere la versione definitiva del testo varato dal Parlamento: prudenza opportuna quando perfino le virgole fanno la differenza. Ma l'aria che tira è quella di un monito sulle possibile conseguenze della norma pro-balneari. Lo spirito costruttivo del Colle è fuori discussione. […] Però qui si tratta di un cedimento macroscopico alle logiche corporative in grado di metterci in difficoltà con l'Europa proprio alla vigilia di delicate trattative. Pretendere che il presidente non veda sarebbe, francamente, eccessivo.