I FRANCESI NON SBIRCIANO NELLE MUTANDE - GIORDANO BRUNO GUERRI: “IN FRANCIA LA DISAPPROVAZIONE SULLA VITA SESSUALE DI STRAUSS-KAHN È PIÙ ETICA CHE MORALE. IN ITALIA PREVALE IL GIUDIZIO MORALE, SINTETIZZABILE NELLA PAROLA ‘SPORCACCIONE’”

“In Francia, Paese laico da secoli, è l'etica a prevalere. In Italia, dove non ci siamo mai liberati dall'influenza ecclesiastica, etica e morale sono un unico pastone difficilmente scindibile. Non a caso è difficile spiegare la differenza fra i due concetti. Peggio mi sento considerando che anche la morale, da noi, è in realtà un moralismo generico e ipocrita”…

Condividi questo articolo


Giordano Bruno Guerri per “il Giornale”

giordano bruno guerri giordano bruno guerri

 

I francesi si sono sempre dimostrati molto più tolleranti di noi italiani sulle abitudini sessuali dei potenti. Quando scoppiò il primo scandalo su Dominique Strauss-Kahn (con la cameriera newyorkese, nel 2011) i giornali di tutto il mondo erano pieni di rievocazioni sulle imprese erotiche di François Mitterrand e Valéry Giscard d'Estaing, sulle quali i francesi socchiudevano occhi, compiaciuti, se non addirittura fieri. Più o meno lo stesso è accaduto, nel frattempo, con la vicenda dell'attuale presidente francese Hollande, disapprovato più per una certa goffaggine organizzativa degli incontri amorosi che per gli incontri in sé.

STRAUSS KAHN E LA PROSTITUTA JADE AL FONDO MONETARIO STRAUSS KAHN E LA PROSTITUTA JADE AL FONDO MONETARIO

 

Trattandosi di presidenti della Repubblica, il primo pensiero che viene è quanto sarebbe stato meglio se i nostri avessero tessuto più trame sessuali che trame politiche. Il secondo pensiero riguarda ancora Strauss-Kahn, che non è un personaggio simpatico, anzi. Ma suscitava un'impressione di severità sproporzionata l'ipotesi di una condanna da dieci a venti anni per sfruttamento aggravato della prostituzione.

 

dominique strauss kahn dominique strauss kahn

Invece, all'apertura del processo sul giro di squillo all'Hotel Carlton di Lilla, il pubblico ministero ha chiesto il suo proscioglimento «puro e semplice» e i giudici gli hanno dato ragione: non si può infatti dimostrare che, nelle sue serate a luci rosse, usufruisse consapevolmente di un sistema di sfruttamento della prostituzione, e anche se lo avesse saputo non è perseguibile penalmente, come cliente.

 

Sentenza ineccepibile, dunque, e mi piacerebbe che un giurista ci spiegasse come sarebbe finita - in analoghe circostanze - da noi. Di certo è diverso l'atteggiamento francese verso i comportamenti sessuali privati, siano dei potenti o della gente comune. In Francia la disapprovazione sulla vita sessuale di Strauss-Kahn è più etica che morale. Non è etico che un uomo con incarichi così importanti disperda tante energie, e rischi tanto, per una libido giudicata eccessiva dai più. In Italia prevale invece il giudizio morale, sintetizzabile in un'antica parola delle nonne, «sporcaccione».

 

DOMINIQUE STRAUSS KAHN INTERVISTATO DALLA CNN DOMINIQUE STRAUSS KAHN INTERVISTATO DALLA CNN

In Francia, Paese laico da secoli, è l'etica a prevalere. In Italia, dove non ci siamo mai liberati dall'influenza ecclesiastica, etica e morale sono un unico pastone difficilmente scindibile. Non a caso è difficile spiegare - anche agli studenti universitari, anche a quelli che hanno teoricamente studiato un po' di filosofia - la differenza fra i due concetti.

 

dominique strauss kahn dominique strauss kahn strauss kahn guarda un manifesto di hollande strauss kahn guarda un manifesto di hollande

Peggio mi sento considerando che anche la morale, da noi, è in realtà un moralismo generico e ipocrita, di facciata, della serie predica bene e razzola male. E consola poco sapere che sono antichi motivi storici - in definitiva la millenaria incombenza del potere religioso - a spiegare questo vizio del carattere nazionale.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – DUE “ORFANELLE” SI AGGIRANO PER L’EUROPA: MARINE LE PEN E GIORGIA MELONI. ENTRAMBE DEVONO PRENDERE LE DISTANZE DAGLI EUROPUZZONI (I "PATRIOTI" ORBAN, VOX E PARANAZI VARI CHE SALVINI HA RIUNITO A PONTIDA) - LA DUCIONA FRANCESE È TERRORIZZATA DAL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI DEL SUO PARTITO PAGATI CON I FONDI EUROPEI: LA CONDANNA CANCELLEREBBE IL SOGNO DI CONQUISTA DELL'ELISEO - PER SALVARSI DALL'IRA DEI GIUDICI LA “PATRIOTA” MARINE, DOPO AVER RINUNCIATO A FIRMARE LA MOZIONE DI SFIDUCIA CON LA SINISTRA DI MELANCHON AL GOVERNO DI MACRON, ORA PENSA DI MOLLARE I "PATRIOTI" DEL POPULISMO SOVRANISTA - LA DUCETTA ITALIANA E' INVECE RIMASTA SOLA IN ECR CON I POLACCHI DEL PIS E STA CERCANDO DA BRAVA CAMALEONTE DI BORGATA DI FINGERSI “MODERATA” PER RIAGGANCIARE IL CARRO DEL PPE...

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…