FRATELLI D’ITALICUM - I GRILLINI SENTONO PUZZA DI TRAPPOLONE ANTI-M5S DOPO LA PROPOSTA DEL PIDDINO LAURICELLA DI CANCELLARE IL DOPPIO TURNO DALLA LEGGE ELETTORALE - CON I SONDAGGI FAVOREVOLI, I GRILLINI ORA DIFENDONO L’ITALICUM CHE HANNO SEMPRE DISPREZZATO

I sondaggi vedono i 5 stelle - in caso di ballottaggio - al 50,6 per cento contro il 49,4 del Pd - Simile a quello di Alessandra Ghisleri per Ballarò , che dà il Pd al 49,8 per cento e il Movimento al 50,2…

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Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

renzi e beppe grillo con il gelato renzi e beppe grillo con il gelato

Alessandro Di Battista esce dall’aula sventolando i fogli della proposta di legge Lauricella che chiede di cancellare il doppio turno dell’Italicum. Evidenziata in giallo, con un grande asterisco accanto, c’è la parte in cui si parla del rischio di un «effetto Parma » di dimensioni nazionali. «L’ha scritto, non posso crederci, l’ha scritto!», scandisce plateale il deputato.

 

Secondo i 5 stelle, il Pd avrebbe ammesso in questo modo di voler cambiare la legge elettorale per ostacolare l’ascesa del Movimento(che a Parma aveva ribaltato il voto del primo turno passando dal 19 al 60 per cento). Il tam tam è partito in rete, come sempre orchestrato dal blog di Beppe Grillo, che posta una foto del deputato della minoranza pd Giuseppe Lauricella definendolo «inventore della clausola anti-M5S».

RENZI E GRILLO BARBIERE RENZI E GRILLO BARBIERE

 

Da lì giù insulti, nei commenti e su Twitter, dove il capo politico del Movimento lancia il sondaggio: «Il Pd ha paura o è terrorizzato?», con un’ampia prevalenza della seconda risposta e improperi di ogni tipo (compreso il «tu devi morire» di un fan grillino).

 

Poco importa se il capogruppo democratico alla Camera, Ettore Rosato abbia detto in radio, a Un giorno da pecora : «Lauricella stai sereno, per me la legge elettorale non si cambia ». E se la mossa sembri più che altro un tentativo della minoranza pd di convincere Matteo Renzi a cambiare idea e inserire il premio di coalizione. Che per ora non ne abbia alcuna intenzione, il premier lo dice chiaro all’assemblea dei parlamentari pd: «Non sono d’accordo con la proposta Lauricella, ma i grillini che difendono l’Italicum fanno morir dal ridere». E poi: «Hanno più apparizioni in tv che preferenze».

 

GRILLO SCONFITTO DALLA PESTE ROSSA RENZI GRILLO SCONFITTO DALLA PESTE ROSSA RENZI

Lo stesso Lauricella - in un pomeriggio passato tra il voto in aula e il Transatlantico - ripete che la sua è una posizione personale: «È una battaglia che faccio da un anno. Il ballottaggio in questo modo è incostituzionale, non esiste al mondo il doppio turno per l’elezione di un organo parlamentare. E il bello è che loro erano d’accordo con me!».

 

Ferma Di Battista, tenta di spiegare: «Ma ti rendi conto che mi attaccate per la stessa cosa per cui mi avete dato ragione in aula? Quando l’ho presentato come emendamento alle riforme il vostro Danilo Toninelli ha preso la parola per darmi ragione. Ma non eravate contro l’Italicum?». La domanda rimane sospesa. Alfonso Bonafede, vicepresidente della commissione Giustizia, chiede quasi in confidenza: «Dimmi la verità, lo volete cambiare?».

Lauricella Giuseppe Lauricella Giuseppe

 

Perché è vero che ancora ieri Roberto Fico definiva l’Italicum peggiore del porcellum, e che i 5 stelle hanno detto più volte di volere che la legge elettorale cambi. Solo che, dichiarazioni a parte, non hanno mai fatto nulla perché accada. «Il mandante di Lauricella è Renzi», sosteneva ieri Luigi Di Maio (al che l’accusato ribatteva: «E lui cos’è? L’esecutore di Casaleggio?»).

 

La ragione di tutto sono i sondaggi: quello del lunedì per il Tg di La 7, postato da Grillo sul blog, vedrebbe i 5 stelle - in caso di ballottaggio - al 50,6 per cento contro il 49,4 del Pd. Simile a quello di Alessandra Ghisleri per Ballarò , che dà il Pd al 49,8 per cento e il Movimento al 50,2. «A gennaio- spiega la sondaggista - i democratici erano al 53 e l’M5S al 47. Il vantaggio dei 5 stelle è in continua crescita - come partito sono al 27 per cento anche perché, sembra che tutti stiano lavorando per loro».

DI BATTISTA DI MAIO DI BATTISTA DI MAIO

 

 

 

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