I GIORNALI INTERNAZIONALI GODONO PER LA TRASFORMAZIONE DI GIORGIA MELONI: “HA LASCIATO IN SOFFITTA I VECCHI SLOGAN E LE SUE CHANCES DI DURARE AUMENTANO DI GIORNO IN GIORNO” – IL QUOTIDIANO FRANCESE DI CENTRODESTRA, “LE FIGARO”, DEDICA UN ARTICOLO AI “100 GIORNI SENZA ERRORI” DELLA DUCETTA: “LA SUA POPOLARITÀ HA CONOSCIUTO UN AUMENTO SPETTACOLARE E L’OPPOSIZIONE È MOLTO INDEBOLITA” -

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ARTICOLO DI LE FIGARO SUI CENTO GIORNI DI GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI ARTICOLO DI LE FIGARO SUI CENTO GIORNI DI GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI

(ANSA) - Il quotidiano francese Le Figaro, celebra oggi "i 100 giorni senza errori" di Giorgia Meloni al governo, "durante i quali la sua popolarità ha conosciuto un aumento spettacolare".

 

Nell'articolo si osserva che "l'opposizione, molto indebolita, non ha più alcun effetto" sulla sua azione, e "le sue chances di durare aumentano di giorno in giorno". "Bisogna dire - scrive Le Figaro - che Giorgia Meloni ha lasciato in soffitta i vecchi slogan che hanno accompagnato la sua ascesa negli ultimi 10 anni.

 

Questo le è costato parecchi attacchi per la 'rinuncia' alle sue convinzioni di una volta, e per le "marce indietro' nei suoi primi provvedimenti affrettati e mal confezionati e che ha dovuto riscrivere".

 

EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI

"Da 100 giorni, ripetendo 'l'importante è tenere conto della realtà', si è molto saggiamente allineata sulla scia di Mario Draghi, riprendendo alla lettere la quasi totalità delle sue politiche: ha presentato a Bruxelles un bilancio 2023 che riprende i grandi equilibri del suo predecessore, anche con un certo rigore, e ha saputo rinunciare rapidamente ai simboli che irritavano Bruxelles.

 

Ha anche dato prova di un certo coraggio politico ripristinando le tasse sulla benzina a partire dal 1 gennaio, il che le è valso l'inizio di uno sciopero dei benzinai". "Idem sulla politica estera - continua Le Figaro - schierandosi con la Nato, ha mantenuto il sostegno attivo dell'Italia all'Ucraina, e non ha ceduto un centimetro alle debolezze putiniane dei suoi due alleati, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che voteranno il sesto pacchetto di invio di armi a Kiev".

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