‘’LA GRAN BRETAGNA VICINA ALL'USCITA DALL'UE’’ - BUFERA SU CAMERON, BATTUTO SULLA NOMINA DI JUNCKER - RITORNA L'IDEA DI UN'EUROPA A PIÙ VELOCITÀ - RENZI CANTA VITTORIA: “OTTENUTA FLESSIBILITÀ IN CAMBIO DI RIFORME, ORA TOCCA A NOI’’ - ‘’ENRICO LETTA AL CONSIGLIO UE? "UN NOME CHE NON È MAI STATO FATTO"

Il Guardian punta a un "Regno Unito vicino all'uscita da Ue" e il Sun si rivolge a Cameron titolando 'Cam, siamo in guerra con l'Europa'. Infine, il Financial Times, sostiene che si tratta di un "cambiamento storico di potere all'interno della Ue" e di "un momento pericoloso per le relazioni del Regno Unito con l'Europa"….

Condividi questo articolo


HOLLANDE CAMERON OBAMA MERKEL HOLLANDE CAMERON OBAMA MERKEL

Ansa.it

 

All'indomani della nomina di Jean-Claude Juncker a presidente della commissione Ue, contro il quale il premier britannico David Cameron si è opposto fino all'ultimo, la stampa inglese è unanime: la Gran Bretagna e' più vicina all'uscita dall'Ue ed alcuni quotidiani attaccano il premier per la sua conduzione della trattativa. 'Un passo avanti verso l'uscita dall'Europa', è il titolo dell'euroscettico Daily Mail che poi definisce Cameron 'il Rooney d'Europa' riferendosi all'attaccante della Nazionale (e del Manchester), Wayne Rooney, eliminata al primo turno dei Mondiali di calcio in corso in Brasile.

 

renzi con merkel cameron van rompuy harper renzi con merkel cameron van rompuy harper

Stessa considerazione da parte del Times: 'La Gran Bretagna vicino all'uscita dalla Ue' titola il giornale di Rupert Murdoch. Il Paese - prosegue - si trova in uno "splendido isolamento". 'Una sconfitta, un disastro' è il titolo dell'Independent, mentre il Guardian pure punta a un "Regno Unito vicino all'uscita da Ue" e il Sun si rivolge a Cameron titolando 'Cam, siamo in guerra con l'Europa'. Infine, il Financial Times, nel suo editoriale, sostiene che si tratta di un "cambiamento storico di potere all'interno della Ue" e di "un momento pericoloso per le relazioni del Regno Unito con l'Europa". 

 

Cameron battuto ma non demorde, "vi pentirete" - "Persa una battaglia, ma non la guerra". Non si rassegna il premier britannico David Cameron, che ha scelto di andare a sbattere contro il muro dei 28 nella sua lotta contro l'ex premier lussemburghese Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione Ue.

MATTEO RENZI AL TAVOLO CON BARROSO VAN ROMPUY HARPER HOLLANDE CAMERON OBAMA MERKEL E SHINZO ABE MATTEO RENZI AL TAVOLO CON BARROSO VAN ROMPUY HARPER HOLLANDE CAMERON OBAMA MERKEL E SHINZO ABE

 

In sola compagnia del premier più 'reietto' d'Europa, l'ungherese Orban, avverte gli altri leader con toni da Savonarola: "lo rimpiangerete per tutta la vita". Obiettivo - che agli occhi di colleghi e diplomatici sembra piuttosto 'mission impossible' - riconquistare l'opinione pubblica inglese e allo stesso tempo acquisire un maggiore peso negoziale a Bruxelles per rimpatriare poteri dall'Ue. Con una possibile conseguenza all'orizzonte: aprire la strada a un'Ue a due velocità, opzione che negli ultimi anni sembrava abbandonata.

 

juncker juncker

"Oggi è una brutta giornata per l'Europa", esordisce Cameron davanti alla stampa dopo l'annunciata ma non meno cocente sconfitta che ha voluto far mettere nero su bianco con una votazione a maggioranza qualificata - una prima assoluta nella storia delle nomine europee - finita per 26 a 2.

CAMERON, MERKEL, RENZI CAMERON, MERKEL, RENZI

 

Tutti lo hanno abbandonato, anche gli alleati di sempre come Olanda e Svezia. E persino la Germania, dove la Cancelliera aveva avvertito: "Votare? Non è un dramma". "E' un grande passo indietro" la modalità degli 'spitzenkandidat' per la nomina del presidente della Commissione Ue, ha avvertito Cameron.

 

DAVID CAMERON INCONTRA A CASA SUA ANGELA MERKEL DAVID CAMERON INCONTRA A CASA SUA ANGELA MERKEL

"Non sono d'accordo col fatto che sia il Parlamento europeo a scegliere il presidente - ha continuato - Non credo che questa scelta sia nell'interesse britannico". E anche se in patria sono immediatamente fioccate le critiche degli oppositori politici, da Ed Miliband a Nigel Farage, Cameron non fa marcia indietro: "Mi sono battuto. Sono convinto di quello che ho fatto e lo rifarei ancora dall'inizio".

INCONTRO CAMERON MERKEL INCONTRO CAMERON MERKEL

 

E infatti c'è subito un primo effetto concreto dello scontro con i colleghi: "il concetto di una Unione più stretta - si legge nelle conclusioni del vertice Ue - prevede la possibilità di percorsi diversi di integrazione a seconda dei Paesi". Ovvero, il ritorno dell'idea di un'Europa a più velocità. Che ha subito ricevuto l'avallo sia della Merkel che del presidente francese Francois Hollande.

 

"Ci possono essere diverse velocità", ha riconosciuto la prima mentre, ha assicurato il secondo, "che l'Ue possa evolvere a velocità diverse, è sempre stato il mio approccio". Spetterà ora a Juncker, quando siederà al Berlaymont, maneggiare con cura quella che potrebbe essere la svolta per l'Europa o una bomba a orologeria.

 

RENZI, OTTENUTA FLESSIBILITÀ PER RIFORME, ORA TOCCA A NOI (dell'inviata Marina Perna) Bruxelles - Ansa.it

 

Torna a Roma soddisfatto: la sua linea è passata. Ha ottenuto margini di flessibilità Ue in cambio delle riforme. Ed ora lancia un messaggio chiaro all'Italia e ai partiti, compresa la minoranza del suo Pd: "ora tocca a noi fare le riforme" e trasformare in realtà quei 1.000 giorni per "cambiare il paese", proposti al Parlamento prima di partire per Bruxelles.

 

Perchè se tra ieri e oggi al vertice Ue Renzi l'ha spuntata - riuscendo a convincere con il suo 'piano' anche Angela Merkel - ora è "l'Italia che deve cambiare faccia e dimostrare che facciamo sul serio". Le riforme non sono un "optional e sono sicuro che l'accordo terrà: ora dobbiamo inserire la marcia rapida e correre".

 

matteo renzi e angela merkel matteo renzi e angela merkel

Il premier e' un fiume in piena. In conferenza stampa alla fine del Vertice Ue - oltre un'ora di botta e risposta con i cronisti - non sfugge le domande spinose. Come quando dalla sala rimbalza quella sui rumors di una richiesta straniera di Enrico Letta al Consiglio Ue: "un nome che non è mai stato fatto", dice soppesando le parole e ricordando che l'Italia ha già la guida della Bce e non può avere altre presidenze nei "3 top job" (Commissione, Consiglio e Bce).

 

Ma si batterà, lascia intendere, per posti di peso nei vertici europei. Come quello del 'ministro degli Esteri Ue' o, forse, l'Eurogruppo. Mogherini? viene chiesto. Se il ruolo di Lady Pesc (lui punta alle donne) "toccherà alla casa socialista, e ci chiedessero un nome abbiamo nomi pronti", si limita a rispondere Renzi, rilanciando la palla al prossimo vertice, convocato il 16 luglio, per definire la partita (per il rappresentate in Commissione, invece, si profila una soluzione 'ponte' per la quale si fa il nome dell'ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, da definire al consiglio dei ministri, lunedì prossimo).

JUNCKER STROZZA LUIS DE GUINDOS JUNCKER STROZZA LUIS DE GUINDOS

 

Senza dimenticare il suo slogan: "non vogliamo un italiano o un'italiana per i nostri interessi ma nell'ottica del futuro dell'Ue" e "posti di responsabilità per suggellare la ritrovata centralità che l'Italia ha avuto e dovrà ancora avere". Quello della strategia per l'Europa prima, i nomi poi - ripete - è anche il leit motive che l'ha condotto a dire il suo 'sì' a Juncker: neanche "lo conosco personalmente. Ho legato il mio via libera a quel documento sul futuro mandato dell'Europa che avevo posto come condizione".

 

ENRICO LETTA GIOCA A CALCIO ENRICO LETTA GIOCA A CALCIO

A quell'agenda Van Rompuy per il nuovo mandato dell'eurogoverno, cioè, che considera "molto buona dal punto di vista politico" e del "metodo" (prima le cose poi i nomi) su cui "abbiamo vinto la battaglia". Un documento in cui si aprono spazi di flessibilità per chi fa le riforme, ma anche spazi di finanziamento agli investimenti, motore per crescita e lavoro: per la "prima volta si fa un riferimento esplicito al 'best use'" (il miglior uso) della flessibilità, rimarca compiaciuto il premier.

 

RENZI E MERKEL A BERLINO RENZI E MERKEL A BERLINO

Superando le ultime resistenze, è riuscito a convincere, anche l'osso duro, Angela Merkel, che oggi - dopo una nottata di tensioni e "toni accesi" con Renzi - parla di un "premier di successo" dopo che lui gli ha spiegato il suo piano di riforme. Con lei ci "sono discussioni" ma il rapporto "è di stima e grande rispetto", commenta Renzi. Una sintonia che profila un inedito asse nel futuro dell'Europa, alle spese del partner di sempre di Berlino.

 

Il basso profilo di Hollande che tra Ypres e Bruxelles è rimasto nell'angolo, in ombra, offuscato dal giovane Renzi, e' l'immagine più eloquente di un motore franco-tedesco che si sta inceppando. Renzi parla di tutto, a 360 gradi, dall'Ue al nodo interno delle riforme e non dimentica l'immigrazione, altro tema centrale del vertice di oggi. Lui da sempre rivendica un fronte europeo che non lasci l'Italia sola ad affrontare i morti nel Mediterraneo.

MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA MATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA

 

Oggi dal Vertice Ue ha ottenuto un punto - quello del rafforzamento del Frontex - ma non è riuscito a far passare la reciprocità nel diritto d'asilo. "C'è un passo avanti" per essere "un pò meno soli nel Mediterraneo", spiega. Ma su questo la sua battaglia non si fermerà. E sarà tra i nodi della sua presidenza Ue: dalla mezzanotte del primo luglio sarà lui a guidare l'Europa e spingere perchè quelle conquiste che rimette oggi in valigia sulla flessibilità non restino lettera morta.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO

DAGOREPORT - CON UNA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE, L'IMPLOSIONE DELLA LEGA E' L'UNICA SPERANZA PER VEDER CROLLARE IL GOVERNO DUCIONI - LA MELONA SA BENE CHE IL REFERENDUM SULL'AUTONOMIA POTREBBE ESSERE L'INIZIO DELLA SUA FINE. NEL PROBABILISSIMO CASO CHE VENGA BOCCIATA, CHE FARA' SALVINI? E SENZA LEGA, CADE IL GOVERNO... - SOTTO SOTTO, LA "NANA MALEFICA" (COPY CROSETTO) LAVORA AFFINCHE' IL 12 NOVEMBRE LA CORTE COSTITUZIONALE BOCCI LA LEGGE, O ANCHE SOLTANTO UNA PARTE - SULLA NORMA, NON SOLO L'OPPOSIZIONE MA TUTTA FORZA ITALIA MENA TUTTI I GIORNI SENZA PIETÀ. L'ULTIMA? L'EUROPARLAMENTARE MASSIMILIANO SALINI (PER CONTO DI MARINA BERLUSCONI) HA SENTENZIATO: "È IMPOSSIBILE DA ATTUARE" - CALDEROLI, INTANTO, CONTINUA A GETTARE CARBONE NELLA FORNACE AUTONOMISTA...